domenica 3 ottobre 2010

L’Italia e la guerra civile

Molti oggi vivono sotto scorta nel nostro Paese. A parte le personalità istituzionali, per le quali la scorta è spesso uno status symbol, per alcuni la scorta è una necessità.

Vive sotto scorta Saviano, per il suo impegno contro la mafia, vivono sotto scorta Belpietro, Fede, Feltri, per il loro impegno giornalistico contro la sinistra. Non hanno necessità di una scorta giornalisti di sinistra come Santoro, Travaglio o altri.

Dal che si deduce che oggi nel nostro Paese la vita è diventata difficile e pericolosa solo per chi combatte apertamente la mafia e/o per chi combatte apertamente la sinistra.

E’ risaputo per altro che coloro che combattono attivamente ed apertamente la mafia sono relativamente pochi e quindi è abbastanza facile per la mafia intimidirli o perseguitarli.

Invece coloro che nel nostro Paese combattono politicamente la sinistra sono circa venti milioni e oltre tutto stanno incominciando a perdere la pazienza. Coloro, che a sinistra soffiano sul fuoco e fomentano un clima da guerra civile, tengano conto di questo dato e , se non hanno ancora portato definitivamente il cervello all’ammasso, ne traggano le ovvie conseguenze.

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