sabato 11 maggio 2013

A proposito di nani



Non so se ci avete fatto caso, ma di nani in giro se ne vedono sempre di meno e quei pochi  hanno tutti una certa età. Sono finiti i tempi  di quando a Napoli, prima di giocare al lotto, si strofinava la schedina sulla schiena di un nano, tanto più apprezzato se, oltre ad essere tale, aveva anche la gobba. Giacomo Leopardi non era propriamente un nano, ma era di bassa statura ed  aveva una gobba piuttosto prominente, talché, quando usciva a passeggio per i vicoletti di Napoli, consentiva allegramente ai passanti di sfogare tutte le loro ubbie scaramantiche.
 Insomma tutto questo non è più possibile, o quasi. Vivesse ancora Hitler, che sognava un mondo privo di malformazioni fisiche, vedrebbe che i suoi sogni si sono quasi realizzati. L’unica differenza è che Hitler i nani li mandava nei campi di concentramento e li arrostiva nelle camere a gas, mentre oggi non c’è più bisogno di ricorrere a simili barbarie. Il lavoro è molto più pulito. Si fa una bella diagnosi prenatale e, se è il caso, si pratica l’aborto.
In conclusione bisogna dire che i nani stanno diventando veramente una specie rara e  nei circhi, ove la loro presenza è ancora  richiesta, si favoriscono i matrimoni tra nani per poter disporre di qualche esemplare. Insomma i nani, se e quando  ci sono, bisognerebbe proteggerli.
Detto questo, non riesco a capire perché quel villano di  Dario Fo se la prenda continuamente con Renato Brunetta. Il Premio Nobel, o Ignobel come dicono alcuni, lo sa che Brunetta è uno degli ultimi nani in circolazione?

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