L’altro
giorno un terrorista musulmano a Londra ha decapitato un soldato inglese, reo
di essere un soldato, di essere Inglese e di aver partecipato alla guerra in Afghanistan.
Ieri
la cosa si è quasi ripetuta a Parigi, dove un terrorista musulmano ha cercato di
scannare un soldato francese, per fortuna non riuscendoci, presumibilmente per
motivi simili.
Nulla
di nuovo sotto il sole, perché simili atti di terrorismo sono già avvenuti in
altre circostanze.
Quello
che sconcerta, e che indigna, è la reazione dei politici.
Il
primo ministro inglese, non mette conto di citarne il nome, ha detto
solennemente che l’Inghilterra non si farà intimidire.
Il
presidente francese, anche qui non è il caso di citarne il nome, ha detto che
le indagini sono rivolte in tutte le direzioni. Forse anche, aggiungo io, tra i
manovali polacchi che entrano in Francia clandestinamente.
Il
ministro degli interni francese, poi, si è superato. Ha detto che il terrorista
voleva chiaramente uccidere.
Ritengo
che, quando degli uomini politici se ne
escono con simili dichiarazioni, non so se più comiche o irritanti o
disgustose, beh, penso proprio che non ci sia più rimedio.
Probabilmente
la nostra civiltà, quella che una volta era definita la “civiltà occidentale”,
merita di scomparire. Noi meritiamo di scomparire e meritiamo di essere
sostituiti da orde di uomini col turbante e di donne col burqa o col chador.
Perché
noi, pur di sopravvivere e di difendere
il nostro miserabile benessere, siamo disponibili ad ogni compromesso, anche il
più vergognoso, perché non crediamo più in niente. Loro,
invece, saranno terroristi, saranno fanatici, saranno spregevoli e magari
qualche volta faremo anche fatica a considerarli come appartenenti al consorzio umano, ma almeno credono in qualcosa.
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