sabato 29 agosto 2015

Lettera aperta al Sig.Sindaco di Crotone sul problema delle fogne


Esimio Sig. Sindaco, abito in viale Gramsci ed ho il sonno difficile grazie alle bande sonore del fondo stradale che lei ha avuto la bontà di propinarci. L’altra notte, a causa di un’insonnia particolarmente fastidiosa, mi è capitato di riflettere sul problema delle fognature, rivelatosi grave per la nostra città in seguito agli ultimi accadimenti. Orbene, tra un pensiero e l’altro, mi è venuta un’idea, di cui ritengo opportuno farla  partecipe, nel caso, non si sa mai, dovesse trovarla interessante. L’idea a me piace, come diceva la buonanima di Totò.  Dunque, si tratta di questo.
Le fognature costano, si sa. Ci vogliono molti soldi per costruirle, ci vogliono poi molti soldi per gestirle e mantenerle in efficienza, ma, in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, di soldi ce ne sono pochi. Bisogna per questo abbandonarle al loro destino e rassegnarsi ai continui sversamenti di liquami, con tutte le conseguenze del caso? Manco per sogno! Ed ecco la soluzione: basta applicare un contatore allo sciacquone in ogni bagno della città. Sembra l’uovo di Colombo, ma si riescono ad immaginare tutte le possibili implicazioni di una simile trovata?
Capisco la prima obiezione: sarebbe una nuova tassa. Ma, con le cento tasse che paghiamo, qualcuno potrebbe lamentarsi della centounesima? Soprattutto se essa dovesse servire a risolvere il problema degli olezzi che ormai costituiscono parte integrante del panorama della nostra città?
Certo, il problema va approfondito e regolamentato per bene, perché in questioni così delicate non si può procedere superficialmente. D’altra parte i nostri consiglieri comunali, che detengono il record italiano per numero di riunioni fasulle e finalizzate al solo gettone di presenza, potranno pur dedicare qualche ora del loro tempo ad un problema così importante.
Io, per parte mia, mi limito a fornire solo qualche suggerimento.
Per esempio, si potrebbe applicare una tariffa bioraria, con sconti nelle ore serali, per evitare gli intasamenti nei momenti critici della giornata. Si tenga conto che gli sversamenti si verificano in gran parte proprio tra le 7 e le 8 del mattino.
Ovviamente dovrebbero esserci sconti per le famiglie numerose, soprattutto nel caso di epidemie di gastroenterite. Si consideri che in Autunno è possibile il caso di un’intossicazione da funghi, con conseguente, continuo ed abbondante uso del bagno, ed una famiglia numerosa, in casi del genere, sarebbe costretta a vendersi la casa.
Insomma, non che si debba, ma si può fare. Il Comune intanto avrebbe solo la spesa iniziale dei contatori, che oltre tutto, essendo di tipo addizionale, costerebbero anche poco.
Ma non sono da trascurare nemmeno altri aspetti della questione. Intanto Crotone, tra i tanti primati nazionali negativi, potrebbe vantarne anche uno positivo e la nostra città diventerebbe famosa non solo per Pitagora, Milone e Democede, ma anche per essere stata la prima del pianeta terra ad istituire una tassa sull’intestino umano.
Non è nemmeno da trascurare l’aspetto finanziario: il Comune potrebbe incassare un bel po’ di soldini con una spesa iniziale trascurabile e questo porterebbe un certo refrigerio alle casse comunali in perenne crisi d’astinenza.
Infine, last but not least, bisognerebbe tener conto degli evasori fiscali. E’ vero che alcuni, pur di risparmiare e comunque non pagare un balzello ritenuto odioso, ritornerebbero al buon tempo antico e riprenderebbero la vecchia e cara abitudine della “liberazione” sotto le piante degli ulivi, ma avrebbero in ogni caso l’attenuante del contributo alla concimazione naturale e biologica. Molti altri, penso la maggior parte, sarebbero indotti a mangiare di meno con effetti immediati sulla pinguedine. In entrambi i casi si prenderebbero due piccioni con una fava e, inoltre, non sarebbe lodevole l’idea di imporre una tassa e di pensare contemporaneamente anche alla salute dei cittadini?
Deferenti saluti.
Ezio Scaramuzzino




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