mercoledì 23 marzo 2016

Il sentimento tragico della vita...


Il sentimento tragico della vita….. e quello comico.
Miguel de Unamuno,  grande filosofo e letterato spagnolo, pubblicò nel 1913 il famoso trattato “Del sentimento tragico della vita”, in cui rivendicava il diritto degli uomini a costruire il proprio destino individuale e personale sul riferimento ad una concezione austera e morale della vita, in opposizione a coloro che perseguivano invece il proprio “particulare” sulla traccia di una concezione strettamente razionalistica, anticamera di ogni egoismo e di ogni resa di fronte alle difficoltà.
Il libro ebbe un’immensa fortuna e per tanti anni  permeò del suo spirito la cultura spagnola ed europea.
A distanza di poco più di cento anni, mentre  a Bruxelles risuonano ancora gli echi delle bombe islamiche all’ aeroporto e nel metrò, mi chiedo se quel sentimento tragico  riesce ancora a permeare in qualche modo la nostra concezione della vita e me lo chiedo in modo particolare di fronte al balletto di dichiarazioni dei nostri uomini politici, di coloro cioè che dovrebbero tutelarci e porre un qualche rimedio a quanto di sconvolgente sta accadendo nell’ Occidente, quasi con frequenza quotidiana.
Ho la netta impressione che, almeno per quanto riguarda l’Italia, quel sentimento tragico si sia tramutato in sentimento comico, colorandosi non certo di imperativi morali e categorici, ma emanando effluvi che ricordano non poco il ritmo della tarantella, del mandolino e dei maccheroni.
Federica Mogherini, per chi non lo sapesse “Alto rappresentante per la politica estera della UE” (e mai un nome così altisonante appare sproporzionato alla modestia di chi ne è investito), alla notizia delle bombe non ha detto che cosa l’Unione Europea intende fare o proporre per tutelare il nostro futuro, che cosa intende fare per consentire un tranquillo e sereno svolgimento della vita  per noi e per quelli che verranno dopo di noi ( primo ed elementare requisito per ogni cittadino di  un qualunque stato, nazione, regime, ecc.): no, semplicemente la Mogherini si è commossa e si è messa a piangere.
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha detto che, per combattere il terrorismo ci vuole unità, coesione e fermezza. Ohibò! E dire che tutti erano convinti che, per combattere il terrorismo, bastassero tre Pater, Ave e Gloria, da recitare tre volte al giorno prima dei pasti.
Ma c’è di meglio. Laura Boldrini, la “presidenta” della Camera ha coraggiosamente sostenuto che il terrorismo non ci intimidisce e non riuscirà a piegarci. Lo ha scritto con un “cinguettio” su Twitter, adeguandosi meravigliosamente alla serietà e alla drammaticità del momento.
Il nostro ineffabile Presidente della Repubblica da parte sua ha avvertito la necessità di dire che bisogna considerare la questione in tutti i suoi aspetti: militare, culturale, di sicurezza e di cooperazione. Ha dimenticato di dire se la questione vada esaminata anche di profilo, di tre quarti, dall’ alto in basso e dal basso in alto.
Ma l’apice è stato raggiunto (c’era da dubitarne?) dal grande parolaio Matteo Renzi. Ha detto che non è il caso di creare allarmismi ingiustificati. Ha aggiunto che il governo investirà nelle periferie, dove sono concentrati i seguaci dell’Islam, e costruirà nuove moschee, per favorire l’integrazione con i terroristi. Amen. Ci mancava solo che sollecitasse anche la costruzione di nuove pizzerie, per poter offrire ad ogni seguace di Allah, in segno di amicizia, una pizza Margherita. Ovviamente co’ a pommarola ‘ncoppa.

Quando si dice …IL SENTIMENTO TRAGICO DELLA VITA…

1 commento:

  1. Sì, ma hanno ragione a non agitarsi più di tanto, dal momento che sappiamo con certezza che la colpa è degli ebrei:
    https://louyehi.wordpress.com/2016/03/23/une-heure-apres-les-carnages-de-bruxelles-avec-un-aplomb-incroyable-la-croix-osait-denoncer-les-juifs/
    Neutralizziamo quelli, e potremo tornare a dormire i nostri sonni tranquilli.

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