mercoledì 9 novembre 2016

Attaccatevi al Trump

Una bella, grande ed importante notizia:  Donald Trump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Non nascondo che stamattina, quando ho ascoltato la notizia, mi sono sentito meglio, anche fisicamente, e, invece dei soliti 5 Km di footing mattutino, ne ho fatti 8: i 3 in più li ho fatti per la vittoria.
Il risultato è tanto più convincente ed esaltante, quanto più Trump ha stravinto contro tutto e contro tutti: contro i sondaggi manipolati, contro i grandi gruppi finanziari, contro l’establishment politico e amministrativo, contro i grandi network televisivi, contro la grande stampa, contro la solita compagnia di giro formata da cantanti, attori, registi, intellettuali, contro tutto quell’apparato che fa riferimento a papa Bergoglio, il papa “che non si impiccia”, ma che non ha perso l’occasione di esternare contro di lui qualche volta. Insomma egli ha vinto contro il conformismo di massa, il conformismo  di coloro che piacciono alla gente che piace, il conformismo di coloro che ormai costituivano una nuova classe, una nuova “nomenklatura”, come era definita nei vecchi regimi socialisti, per fortuna scomparsi.
In realtà Trump è stato appoggiato dalla cosiddetta maggioranza silenziosa, formata da giovani disoccupati e senza speranza, operai, classe media: quella maggioranza che è stata colpita dalla crisi e che si preoccupa del caos e della mancanza di legalità provocata dall’immigrazione selvaggia, quella maggioranza che non ne può più  dell’ISIS e del terrorismo musulmano, quella maggioranza che non dice per chi vota, ma che poi, nei momenti decisivi della vita di un popolo, va a votare in massa e provoca cambiamenti epocali.
Ovviamente non sostengo che Trump è un angelo e che con lui incomincerà una nuova età dell’oro, ma certamente egli non potrà fare peggio dell’incapace Obama, quello, tanto per intenderci, che ha ricevuto la barzelletta del premio Nobel per la pace sulla fiducia, e farà certamente meglio di quanto avrebbe potuto fare l’isterica e corrotta Hillary Clinton.
Sono ragionevolmente convinto che la vittoria di Trump apporterà benefici diretti agli Stati Uniti e, seppur in modo indiretto, a tutto il mondo, ad incominciare da Israele, l’Occidente, la Russia, l’Unione Europea, l’Italia. Trump ha già annunziato che la sede diplomatica degli USA in Israele sarà trasferita da Tel Aviv a Gerusalemme, a sottolineare in modo solenne che Gerusalemme è la capitale unica, indivisibile e definitiva dello Stato. Buon segno. Egli ha inoltre preannunziato un miglioramento delle relazioni con la Russia di Putin, ad evitare quel nuovo clima da guerra fredda che Obama e la Clinton stavano pervicacemente portando avanti. Ha infine preannunziato una lotta senza quartiere all’immigrazione selvaggia ed al fondamentalismo ed al terrorismo islamico, atteggiamenti che non potranno non avere dei riflessi sull’Unione Europea di Angela Merkel e sull’Italia dell’inadeguato Matteo Renzi.
Che cosa dire ai tanti ai quali è andata di traverso la vittoria di Trump e che per questo andranno incontro a qualche mal di pancia e a qualche travaso di bile? Beh, a tutti costoro non si può che dire: “ATTACCATEVI AL TRUMP”.
Ed infine un ultimo pensiero per Madonna, l’ ineffabile cantante americana di origine italiana, che non ha avuto scrupolo, nella sua libidine di profanazione a senso unico, di assumere come nome d’arte quello della madre di Gesù Cristo. Molti sapranno che durante la campagna elettorale la sguaiata cantante aveva promesso, nel caso di vittoria della Clinton, sesso orale per tutti i maschietti che l'avessero votata. Beh!. Per come sono andate le cose, forse avrebbe fatto meglio a promettere il didietro, invece dei p…..i.


3 commenti:

  1. Stupenda analisi e bellissime conclusioni! sei bravissimo e io la penso come te, e non solo questa volta

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  2. Sarà un grande Presidente come lo è stato a suo tempo Ronmald Reagan che aveva ricevuto lo stesso comportamento altezzoso dall'establishment altezzoso dell'epoca, non è un cretino e ha fatto tanto nella vita per cui non mancherà di far bene anche alla Casa Bianca

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