mercoledì 30 novembre 2016

Dies irae


Negli ultimi quindici giorni prima del referendum, i pronostici sono vietati. E’ vietato diffonderli, non è vietato farli, dal che si deduce che gli addetti ai lavori li conoscono, gli altri no. Da quel che si stampa e si legge in giro, pare che il SI’ sia in rimonta sul NO, dato in precedenza in largo vantaggio. Che cosa ha determinato questa rimonta, ammesso che sia vera?
Io ho già detto per quali motivi, tecnici e politici, voterò serenamente e convintamente NO e non intendo ritornare sull’argomento. Ma non mi va di tralasciare un aspetto della questione, che negli ultimi giorni sta diventando di particolare rilievo. Mi riferisco al clima di autentico ricatto e terrore che la banda del SI’ sta diffondendo, purtroppo, tra gli elettori più distratti e magari non particolarmente informati.
Non bastavano i tentativi di autentica truffa perpetrati dal Governo italiano per accaparrarsi il voto degli Italiani all’estero; non bastava l'ossessionante campagna fatta dal Governo con i soldi pubblici, quindi anche con i soldi di coloro che la pensano diversamente; non bastavano  i milioni di lettere fatte trovare nelle cassette degli elettori, non si sa se con i soldi del PD o con quelli dell’Erario; non bastava la mobilitazione impressionante di tutti i galoppini e di tutti i parassiti abituati a mangiare con il denaro pubblico; non bastava l’accaparramento di tutte le reti RAI, ormai asservite ad un solo padrone e dimentiche della loro funzione di servizio pubblico. No, non bastava tutto questo.
Da qualche giorno ed in vista del rush finale, quelli del SI’ hanno perso ogni ritegno ed hanno deciso di giocare ancora più sporco. Ha incominciato a tirare la volata (e poteva essere diversamente?) Matteo Renzi, adombrando l’ipotesi che con un’eventuale vittoria del NO sarebbe stato difficile formare un nuovo Governo. Dal che si deduce che egli si considera un redivivo Luigi XV, re di Francia, che alla vigilia della Rivoluzione Francese amava ripetere “Dopo di me il diluvio”. La vittoria del NO, unito al suo conseguente, sdegnoso rifiuto di qualunque forma di collaborazione, apporterà, secondo lui, un periodo di instabilità politica, di confusione, di smarrimento, di marasma: l’Italia, sopravvissuta alla guerra perduta, al Fascismo, alla fine della Monarchia, al terrorismo, all’imperversare della mafia, non riuscirà a sopravvivere a lui.
Ha poi continuato il Ministro dell’Economia, quel Pier Carlo Padoan che avrebbe il compito istituzionale di tranquillizzare i mercati e tenere dritta la barra della situazione. Beh, lui è un tecnico prestato alla politica, lui non fa volgare propaganda, ma con il suo atteggiamento sornione del dire e del non dire ha lasciato intendere che con la vittoria del NO potrebbe instaurarsi un clima di sfiducia, un aumento del debito pubblico, una vendita massiccia di titoli di stato e, cosa che fa sempre un certo effetto, un aumento dello spread a livelli inimmaginabili (300,400, 500 ? Boh!)
Continuando su questo piano, c’è da aspettarsi di tutto. Quanto prima qualche autorevole esponente del governo, magari la Boschi, ci farà sapere che con una vittoria del No nel nostro Paese si verificheranno questi eventi:
1-ci sarà un crollo completo della Borsa, con piccoli azionisti rovinati, che per disperazione si lanceranno dalle guglie del Duomo di Milano;
2-ci sarà una corsa all’accaparramento di beni di prima necessità. La gente incomincerà ad accoltellarsi nei supermercati per impossessarsi dell’ultima busta di latte e dell’ultimo pezzo di pane;
3-le aziende chiuderanno e milioni di operai disoccupati sfileranno nelle strade, per poi dirigersi all’ora di pranzo verso le mense della Caritas;
4-centinaia di migliaia di Italiani si accalcheranno sulle coste della Sicilia nel disperato tentativo di trovare un gommone che li porti in Marocco o in Tunisia.
C’è da ridere? C’è da piangere? Fate voi.
Se questa è fantapolitica, torniamo invece alla politica e cerchiamo di capire realisticamente che cosa succederà invece in caso di vittoria del SI’:
1-il debito pubblico continuerà ad aumentare sempre di più. Fino a quando? Non lo sanno nemmeno loro. Aumenterà fino a quando i creditori internazionali e i grandi gruppi finanziari decideranno che è arrivato il momento di passare all’incasso e stringeranno la corda attorno al collo del Governo Renzi;
2-l’Italia continuerà ad essere invasa da centinaia di migliaia di disperati provenienti da tutto il mondo. Fino a quando? Non lo sanno nemmeno loro. L’ordine pubblico ed  il rispetto della legge saranno un lontano ricordo del passato.
3-Il boy scout cattolico, dopo averci regalato le unioni civili, approvate con voto di fiducia, ci regalerà il testamento biologico, le adozioni gay, l’eutanasia e l’uso libero della cannabis. Tutti questi progetti sono già in discussione nelle varie commissioni parlamentari in attesa di essere portati in aula dopo il 4 dicembre, dopo che sarà passata la tempesta. Un suggerimento: perché non pensare pure alla legalizzazione dell’incesto? Fa tanto chic.
Mi fermo qui.
Un premier non eletto avrebbe dovuto essere almeno un po’ più rispettoso nei confronti di coloro, che non hanno votato né per lui né per il suo programma. Invece, più cresce il NO nei sondaggi, più crescono la sua arroganza, il suo bullismo e il suo disprezzo verso chi osa esprimere opinioni contrarie alle sue.

Ma, per fermarlo nella sua rincorsa a trascinare l’Italia verso il baratro a ritmo di charleston, questa volta basta un NO.




1 commento:

  1. Tutto vero, un bullo abituato a far qualunque cosa pur di raggiungere il suo scopo porterebbe tutti noi alla rovina con la vittoria del sì e queste elezioni potrebbero anche diventare le ultime visto che, essendo a lui tutto permesso, potrebbe anche decretare di sospendere nuove elezioni fino a nuovo ordine

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