lunedì 20 febbraio 2017

Anonimo veneziano

Anonimo veneziano, un film del 1970, con Tony Musante e Florinda Bolkan, regia di Enrico Maria Salerno, su una sceneggiatura di Giuseppe Berto. Fu il film dei nostri anni giovanili, delle nostre passioni, un film  di amore e morte che alimentò il romanticismo perenne di una generazione che amava contestare la società e la vita, ma era disperatamente innamorata della vita.
Il film è anche una meditazione sul senso della vita e della morte: laceranti entrambe e dolorose. Il tutto sullo sfondo di una città, Venezia, che sembra morire anch’essa e che qui assurge a simbolo di un mondo che sta per scomparire.
Il film ebbe un incredibile successo e provocò interesse ed emozioni profonde, più del contemporaneo, caramelloso e mieloso Love story. Al successo contribuì molto la fortunata colonna sonora, basata sul brano diretto dal protagonista in chiusura, il Secondo tempo, Adagio, dal Concerto in Do minore per oboe, archi e basso continuo di Benedetto Marcello, musicista veneziano del Settecento, e che divenne celeberrimo grazie e assieme al film.
Enrico è un oboista della Fenice di Venezia. Appreso di essere ammalato di un tumore incurabile, invita a Venezia sua moglie, da cui è separato da anni, e non le rivela che sta per morire. Lei, Valeria, acconsente, nonostante il timore che la richiesta possa rivelarsi un ricatto nei confronti del suo nuovo compagno di vita, con cui lei ha costruito una nuova famiglia.
Enrico e Valeria trascorrono la giornata in una Venezia splendida ma profondamente malinconica e decadente e alternano furiosi alterchi a teneri momenti. Lei capisce di amare ancora Enrico e, quando questi le confida di essere ammalato e di avere ancora poco da vivere, gli si concede un'ultima volta, nella consapevolezza che oramai è troppo tardi per tornare indietro e cambiare il corso delle loro vite.
Alla fine della giornata, i due si congedano, consapevoli del fatto che non si rivedranno più. Mentre lei si allontana in lacrime dalla chiesa sconsacrata trasformata in studio di registrazione, Enrico dirige un'orchestra di studenti nel concerto di un "anonimo" autore di origine veneziana. E questo concerto sembra scandire nel suo ritmo straziante i tempi di un amore finito e di una vita che sta per spegnersi, come una candela.  
Ezio Scaramuzzino
Di seguito è possibile vedere il finale del film. Anonimo veneziano.




2 commenti:

  1. Non ho avuto il piacere di vedere questo celeberrimo film per cui, a maggior ragione, mi ha fatto piacere vedere e ascoltare questo spezzone così commovente, per non parlare della musica che conoscevo e mi piace moltissimo!
    Grazie, è stato un bel regalo
    Avevamo un tempo bravi registi, bravi attori! tutto finito
    Un Paese finito, distrutto

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    1. Io lo rivedo di tanto in tanto ed ogni volta è come la prima volta. Quanto ai film di oggi,sono d'accordo con te:tutti una lagna, tutti politicamente corretti, tutti inutili.

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