mercoledì 28 agosto 2019

L'ora del coglione



A proposito dell’attuale situazione politica, Vittorio Feltri ama ripetere spesso che almeno una volta nella vita l’ora del coglione può colpire chiunque, comprese le persone intelligenti. Pare che l’espressione sia di origine toscana, ma qualunque ne sia l’origine, la condivido in pieno.
Per rimanere alla storia recente, Matteo Renzi, dopo una serie di toccatine lievi, ne fu colpito in pieno al momento del referendum e della sua improvvida e non richiesta promessa di ritirarsi in caso di sconfitta.
L’altro Matteo invece, il nostro Matteo Salvini, ne è stato colpito in pieno nel corso della recente crisi di governo e ne sta pagando le conseguenze. Gli ultimi sondaggi (Ipsos sul Corriere della sera) danno la Lega in calo di 4-5 punti rispetto ai sondaggi precrisi e lo stesso Salvini in calo dal 51 al 36% nell’indice di gradimento personale.
Sono convinto che questo generale arretramento non è stato determinato dalla mozione di sfiducia, del resto largamente condivisa dall’elettorato di centrodestra, ma dalla gestione fattane da Salvini, con ripensamenti, titubanze  e retromarce che hanno dato il fianco a lazzi e sberleffi vari, oltre che a vere e proprie pernacchie sparategli in faccia da parte dei suoi nemici, compresi i Grillini. E dico volutamente “nemici”, non “avversari”, perché nel caso di Salvini il legittimo contrasto politico si è trasformato spesso in odio, come forse non era mai successo in precedenza.
Non ci vuol molto a capire che lo sberleffo, al quale si risponde con voce flebile, prima o poi ti aliena le simpatie degli elettori. Perché gli elettori, quelli che ti seguono, quelli che ti danno il voto, possono anche mettere in conto di perdere una battaglia, ma non sono disposti a perdere la faccia e comunque a perdere la loro dignità insieme con la tua. Ed in questa vicenda Salvini è apparso a tratti patetico, fino a rimetterci una buona parte del credito accumulato nel corso degli ultimi due anni.
Salvini è certamente una persona intelligente, ma forse non ha capito che non si può scherzare con la dignità degli elettori, i quali, se si sentono umiliati, mettono in conto di abbandonarti, pur continuando ad avere fiducia in te. Anche perché, bisogna pur dirlo, Salvini avrà mille difetti, ma resta pur sempre il meglio o il meno peggio di quanto offre la piazza.
E vedere i minorati grillini che lo insultano; vedere Di Maio che storce la bocca a culo di gallina, quando sente il suo nome, in perfetto stile clerico- democristiano, da finto-abatino quale è; sentire Morra, il senatore Morra, il calabrese Morra, che volutamente e coscientemente confonde il Rosario di Salvini  con i pizzini degli ‘ndranghetisti, di cui forse ha sentito parlare nella sua qualità di presidente della commissione parlamentare anti-mafia; sentire Conte che nella solennità del Senato gli dà del violento e dell’inaffidabile; sentire e vedere i PDioti che quasi gli impediscono di replicare al Senato, i Pdioti, che finalmente gongolano perché sentono di poter rimettere le chiappe su quelle sedie da cui erano stati cacciati a pedate dagli Italiani.
Ecco, vedere e sentire certe cose fa male al cuore e fa ancora più male se la tua replica è debole e confusa. Perché, io almeno la penso così, a brigante brigante  e mezzo e, se uno ti dà un cazzotto, in politica devi replicare con una gragnuola di calci in culo. Non cercare giustificazioni, non chiedere e, soprattutto, non pietire.
Al momento in cui scrivo sta per nascere il nuovo governo M5S-PD, a meno di improbabili rotture dell’ultima ora. Ma ci voleva molto a capire che sarebbe andata così e che la Lega sarebbe finita all’opposizione? Forse in Italia solo Salvini non l’aveva capito o perlomeno non l’aveva messo in conto, tanto si sentiva sicuro delle elezioni anticipate.
Ma Salvini lo sa che al Quirinale c’è un certo Mattarella che, pur di non  andare ad elezioni anticipate, sarebbe stato disposto a fare a piedi dieci volte il tragitto dal Quirinale alla basilica di San Francesco d’Assisi? E lo sa Salvini che a quel posto ce l’ha messo Matteo Renzi in persona, cioè il PD?
Ma, tutto sommato, è meglio che sia finita così. Sono curioso di vedere cosa faranno insieme Grillini e PDioti. L’unico elemento che li collega è  la comune convinzione che lo Stato è un qualcosa da spolpare a fini personali e che nella vita è sempre meglio campare a spese dello Stato piuttosto che a spese proprie. Non che simili idee ogni tanto non circolino pure a destra, ma, in questo versante, è più facile imbattersi in qualche ingenuo, talmente ingenuo da ritenere che la ricchezza, prima di distribuirla, è pur necessario che qualcuno la produca. Per noi si tratta solo di avere pazienza, forse più di quanta ne abbiamo avuta sempre. E, oltre tutto, ad aspettare siamo pure abituati. Dovremo solo “attraversare la nostra penombra” o  “fare il nostro  lungo viaggio”, come dicevano alcuni (Lalla Romano, Ruggero Zangrandi) per altre epoche.
Coraggio!
Ezio Scaramuzzino

2 commenti:

  1. Caro Ezio,
    Nei precedenti tuoi interventi sull'attualità politica il livello di condivisione
    era stabilizzato quantizzandolo in percentuale intorno al 50%.
    In questo mese di Agosto ,avendo gli stessi ,come oggetto le iniziative politiche di Capitan "Schettino" ,la condivisione sale del 10% ,per ognuno degli interventi
    pubblicati.Leggendo quest'ultimo se togli quella considerazione sul Capitano nella
    quale affermi che rimane il politico piu' capace e intelligente posso tranquillamente sottoscrivere che la percentuale di condivisione della tua analisi
    e arrivata al 100%.Sui media circola una vignetta nella quale il Nostro offre a
    Di Maio dopo la poltrona di Capo del Governo quella di Capo della Lega.

    Al posto di Di Maio gli risponderei che nessun principiante potrebbe mai accettarla.Infatti se un suo acerrimo nemico e avversario politica avrebbe
    avuto l'ipotetica possibilità di sostituirlo per un anno in quel posto
    credo che non avrebbe mai avuto l'arguzia politica di creare tanti danni quanto lui ne a creati alla Lega e alla destra in una settimana.

    Come amico ti sono comunque assolutamente e sinceramente vicino in questo triste e doloroso momento.

    Con stima immutata ti abbraccio
    Giovanni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Giovanni, a parte i tuoi travisamenti, più o meno voluti, di quanto sostengo nell'articolo, che cosa vuoi che ti dica? Concordo, ma solo in parte, con quanto dici e resto convinto che Salvini resta quel che di meglio possa offrire oggi il mercato. L'intelligenza non c'entra, perché è un'altra cosa. Ma non pretendo di essere il Vangelo e non escludo qualche mio errore di valutazione, perché, quando si fanno valutazioni, gli errori sono sempre possibili.
      Ricordo, a tal proposito, che una volta qualcuno riferì a De Gasperi che Togliatti lo considerava solo un grande imbecille.
      -Io invece, rispose De Gasperi, considero Togliatti un grande uomo. Ma non è da escludere, anzi è molto probabile, che ci sbagliamo tutti e due.

      Elimina