martedì 8 ottobre 2019

Dialogo di un venditore di quotidiani e di un passeggero



Nel 1832 Leopardi compone il famoso Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere. In esso il poeta mette a discutere un passeggero, lui stesso, voce fuori dal coro, e un venditore di almanacchi, di calendari si direbbe oggi, come voce di una persona che, oltre a vivere la sua sofferta condizione di uomo semplice e senza complicazioni esistenziali, rappresenta la voce del senso comune e del pensiero dominante.
        Mi piace pensare che, se fosse vissuto oggi, Leopardi, il suo dialogo l’avrebbe scritto così.
Venditore- Corriere della sera, Repubblica, Stampa, Fatto Quotidiano, Messaggero…! Le servono giornali, signore?
Passeggero- Come mai vende i quotidiani per strada? Non ci sono più le edicole?
Venditore- C’erano signore, ma oggi sono quasi tutte chiuse. Sono ritornati gli strilloni di una volta: oggi li compriamo prima noi i giornali, a nostro rischio, e guadagniamo solo se riusciamo a vendere. Perciò mi compra un giornale?
Passeggero- Ah, bene! Se è per aiutarti, dammi pure un giornale. Hai La Verità?
Venditore- Mi spiace, signore, ma quello non ce l’ho.
Passeggero- Hai il Giornale?
Venditore- Sono mortificato, signore, ma non ho neppure quello.
Passeggero- Hai allora Il Tempo o Libero?
Venditore- Ma lei mi chiede tutti i giornali che non vendo.
Passeggero- E perché non li vendi?
Venditore- Non so di preciso, signore, ma chi mi rifornisce mi dice che quelli non sono veri giornali. Sono solo fogli di propaganda al servizio dei padroni e, siccome quello è una brava persona, gli credo.
Passeggero- Ma anche questi che tu vendi hanno dei padroni. Anzi ce n’è uno che, pur pagando le tasse in Svizzera perché è cittadino svizzero, vende,  guadagna  e incassa in Italia.
Venditore- Non so che dirle, signore. Evidentemente non tutti i padroni sono uguali. Ci sono quelli che fanno soldi per se stessi e quelli che fanno soldi per distribuirli agli altri e soprattutto a chi ne ha bisogno.
Passeggero- Ah, certo, sarà così… Adesso lo prendo il giornale… Intanto che ne pensi del nuovo governo? Della nuova ondata di migranti?
Venditore- Che vuole che le dica, signore? Io do solo una sbirciatina ai giornali che vendo e guardo la televisione  la sera, soprattutto la RAI e La7.
Per i migranti non sono preoccupato. Alla TV quasi tutti dicono che di migranti più ne vengono meglio è e anzi tra qualche anno saranno loro a pagarci le pensioni.
Passeggero- E tu ci credi?
Venditore- Certo che ci credo. E poi lo dice pure il Papa. Se non crediamo al Papa, a chi dobbiamo credere? L’unico problema è se farli venire solo dall’Africa, oppure anche dall’Asia e da tutto il resto del mondo. Ma il Papa dice che dobbiamo accogliere tutti ed io sto con il Papa.
Passeggero- E fai bene. Così ti guadagni pure un posto in Paradiso… E quanto al governo che idea ti sei fatto? O almeno che cosa dicono i giornali che tu sbirci o le TV che guardi la sera?
Venditore- Anche lì nessun problema. E del resto viviamo o non viviamo nel migliore dei mondi possibili? Il governo ha già abolito per legge la povertà, prossimamente  con l’eutanasia abolirà la paura della morte, poi abolirà il caldo con la lotta alle variazioni climatiche e penso che saremo tutti felici di questi incredibili progressi.
Passeggero- Ti risulta che stia facendo qualcosa anche per la caduta dei capelli e per le emorroidi? Non per altro … ma solo perché ho qualche problema in merito.
Venditore- Bisogna dare tempo al tempo. Mica si può fare tutto in una volta…
Passeggero- Ed è vero anche questo… E della prossima manovra finanziaria che idea ti sei fatto?
Venditore- Non ci ho capito molto, a dire il vero, perché ogni giorno dicono cose nuove. Ma sono fiducioso… Nutro fiducia… Molta fiducia…
Passeggero- Ma ci saranno nuove tasse, imposte, aumenti dell’IVA … E non se ne può più…
Venditore- Pare che le tasse non saranno aumentate, ma solo rimodulate, come dicono.
Passeggero- E tu pensi che ci sia qualche differenza?
Venditore- Non lo so se ce ne sono di differenze, ma lo spero. A parte il fatto che chi ha qualche soldo in più è giusto che paghi qualche tassa in più. Io non dico che le tasse sono bellissime, come sosteneva un ministro (pace all’anima sua, perché so che non è più tra noi) qualche anno fa. Ma le tasse servono. Altrimenti chi ci pensa alle scuole, agli stipendi, alle pensioni, alle strade e a tutto il resto?
Passeggero- Pure alle strade?
Venditore- Certo, pure alle strade, a costruirle, a ripararle…
Passeggero- Ma se di fronte casa mia c’è una buca di mezzo metro da due anni e nessuno ci pensa…
Venditore- E che vuol dire? Bisogna dare tempo al tempo. E poi non tutti i cittadini sono uguali. Ci sono i buoni e i cattivi. Magari lei è un cittadino cattivello…Magari è un elettore di destra, della Meloni, o, peggio, di Salvini e non è la fine del mondo se aspetta un po’ per la riparazione della buca… Magari poi, sin da piccolo, è stato educato pure male…
Passeggero- In che senso?, scusa. Che c’entra la mia educazione da piccolo?
Venditore- E invece c’entra. Pensi un po’. Quando da piccolo riceveva dei soldi in regalo, lei che faceva?
Passeggero- Me li tenevo.
Venditore- Tutti?
Passeggero- Tutti, certo.
Venditore- E qui sta l’errore…. Perché l’hanno abituata a non pagarci le tasse… E questa è una pessima abitudine… Che certamente lei continua ad alimentare in quelli che vengono dopo di lei…
Passeggero– Riconosco le mie colpe e chiedo scusa al popolo italiano per aver contribuito ad aumentare, seppure involontariamente, il debito pubblico del nostro Paese. Ma mi correggerò… Oh se mi correggerò.
Venditore- Non è mai troppo tardi per incominciare e comunque…. Meglio tardi che mai…
Passeggero- So già cosa fare per cambiare le cose. Io in genere al mio nipotino regalo dieci euro per le spese più varie. D’ora in poi lo chiamo e gli dico: “Ecco per te venti euro”. Magari lui è contento per il regalo doppio, ma io lo richiamo subito dopo e mi riprendo i soldi. Poi gli faccio questo discorsetto: “Io ti ho dato venti euro, ma su questi venti euro quattro euro sono di IRPEF, tre di IVA e tre di contributi previdenziali ed assistenziali. Quindi me li tengo e restano dieci euro, che ti ridò”. Non sarà cambiato niente rispetto a prima e non so nemmeno se lui ci avrà capito qualcosa. Ma in compenso gli avrò dato almeno un’idea di come funziona il mondo ed avrò incominciato ad abituarlo a pagare le tasse.
Venditore- Perfetto. E’ così che si vive.
Passeggero- Come vedi, basta poco per andare d’accordo nella vita. Adesso dammi pure il giornale, quello che vuoi tu, uno qualunque. Tanto è solo per aiutarti.
Venditore- Allora le do il Manifesto. Va bene? In genere me ne restano alcune copie.
Passeggero- Ma certo che va bene. Quant’è?
Venditore- Un euro e cinquanta, signore, quanto in edicola. Grazie di tutto, signore.
Passeggero- Ma grazie a te, caro. Ciao.
Venditore- Corriere della sera, Repubblica, Stampa, Fatto Quotidiano, Messaggero…! Mi compra un quotidiano, signore?

Ezio Scaramuzzino


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