domenica 26 aprile 2020

Il 25 Aprile ai tempi del Coronavirus



Il 25 aprile celebra un’idea grottesca: la lotta contro il nemico morto e sepolto da quasi cent’anni, l’Ur-fascismo opportunistico di Umberto Eco. Ma quest’anno la "lotta" è più grottesca, affonda nel ridicolo. A celebrarla sono i gendarmi, gli irregimentati, i censori, gli uomini d’ordine. Il professor Marco Revelli, figlio di comandante partigiano, ad un giornale dichiara senza imbarazzo: oggi Liberazione è obbedire. Siamo al comico, ma Revelli e quelli come lui non fanno che rinverdire la professione del comunismo eterno: piegarsi, obbedire volentieri a un regime sentito come organico. Mai tanta voglia di bavaglio, di censura come oggi. Se il circolo dei virologi fa scattare la gogna per un dissidente, Giulio Tarro, non ascrivibile al partito unico degli scienziati in cerca di partito, ecco che il Foglio mette alla gogna quello che già è alla gogna, Tarro, intervistato da Giletti.
Se Feltri, in vena di prodezze, se ne esce con una battuta  fuori luogo e indecente, l’Ordine vorrebbe colpire anche chi ha osato ospitarlo e magari i parenti stretti, gli amici, i vicini di casa. Libertà kafkiana, di obbedire, di essere conformisti. Il giornale unico del Coronavirus si censura da solo, recepisce veline e mascherine dalla Cina e sulla pandemia omette, occulta quello che gli pare conveniente. Opinioni diverse sono non più sgradite, ma maledette senza se e senza ma. Non è la ricorrenza a infastidire, ma come nel tempo essa è stata piegata, stravolta; è la retorica soffocante, insopportabile, bolsa. E stupida. E terribilmente ipocrita.
Libertà di che? Di restare confinati in casa, senza futuro, senza speranza? “Credere obbedire combattere” non era uno slogan fascista? Sì, ma alla bisogna viene utile anche in altera parte, è lo slogan di tutti i regimi e di tutti i conformismi. I libertari, gli allergici alla sbirraglia, le sentinelle della libertà, tutte strette nel loro canto di obbedienza! Unica eccezione, i reduci dell’Anpi, associazione combattentista di stato, con prebende di stato. Quelli che decidono a insindacabile giudizio chi può celebrare e chi no, chi può parlare e chi no, perfino chi può pregare e come e quale Dio: i loro scherani legnano la brigata ebraica se si presenta, intimidiscono con metodi camorristici chi deflette dal pensiero unico, dalla vulgata unica della Resistenza.
Che bella libertà. Sui balconi, tutti, tranne chi ha l’autocertificazione Anpi, sui balconi a cantare Bella Ciao senza potere uscire, volonterosi carnefici di se stessi, drogati di frasi fatte, di slogan da ginnasiali rincitrulliti: “Ah, io, se partigiano significa stare da una parte, io sto dalla parte della libertà non da quella dell’oppressione”. Ma tu senti che coglionate tocca leggere, sentire anche oggi. Come se ci fosse chi ammette di stare serenamente dalla parte dell’oppressione, della dittatura.
E invece non lo ammettono, ma le sentinelle e le Sardine proprio da quella parte stanno. “Ah, oggi c’è il sole e il corteo verrà una meraviglia”. Contenti voi, che ve lo guardate dalla vostra cella di clausura… Hanno anche studiato, questi naif sociali, sono stati liceali brillanti, alcuni sono diventati artisti, ballerini, come Valpreda, altri docenti: ma invecchiano male, come inebetiti. Bella Ciao contro che? Liberazione da che?
-Da un governo inetto che da due mesi ci tiene ammanettati per le palle semplicemente perché non sa che pesci pigliare?
-Da una burocrazia di potere che complica l’impossibile ma non rinuncia a farci pagare le tasse, le bollette, quanto a dire il costo di una pandemia di cui siamo incolpevoli?
-Dalla dittatura dei virologi influencer che ci vogliono reclusi senza limite?
-Dalla libertà obbligatoria di ringraziare la Cina che ci ha trasmesso un contagio misterioso, sul quale poi ha mentito senza ritegno?
-Dalle 15 task force con 500 esperti nullologi?
-Dagli anatemi di Bergoglio che vede nella strage globale la vendetta d’Iddio contro il capitalismo?
-Dalla scemenza dei capetti Sardine che cascano nelle provocazioni del finto Papa al telefono, finto fino a un certo punto, visto che le Sardine sono il trait d’union tra il Vaticano guevarista e la onnipotente comunità di Sant’Egidio?
-Dal Parlamento esautorato, dalle contorsioni di Conte e dei grillini, no al Mes, forse il Mes, viva il Mes?
-Dalla spoliazione metodica, programmata di un Paese che, dopo essersi infilato nella trappola unionista non ha nessuna forza né speranza di uscirne?
 -Dalle terribili conseguenze economiche e sociali del Coronavirus da qui ai prossimi mesi, anni?
 No: da Mussolini.
L’Ur-fascismo di Eco era una scemenza pseudocolta ed è tutto ciò che resta, ancora oggi, alle sentinelle del conformismo, alla psicopolizia della Liberazione. Libertà, non più partecipazione come voleva Gaber, ma obbedienza come predica Revelli. Il sogno di tutti i regimi e di tutti i popoli pecoroni. Che felicità, oggi, inscatolati sui balconi, a guardare in televisione il “magnifico corteo nella giornata di sole” dei soliti noti, Anpi, Cgil, Pd, la solita schiuma alla bocca contro i fascisti di ieri e quelli di oggi, che non mancano mai. “Ora e sempre antifà!”. Aspettando l’altra liturgia ipocrita del Primo Maggio. Che bella libertà!.
Max Del Papa


5 commenti:

  1. Amo follemente Max Del Papa, ma per difendere il quasi-antivaccinista Tarro e farlo passare per vittima solo perché è una specie di antiburioni, ce ne vuole di faccia tosta!

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    1. Vogliamo perdonarglielo questo? Per il resto è insuperabile...

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    2. Il Max? Una delle migliori penne in circolazione, e soprattutto non asservito. E' per questo che le sbavature risaltano di più, come una macchia di caffè su un paio di pantaloni bianchi rispetto a dei pantaloni color cacca.

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  2. Ma che scrivi a fare? Scrivi solo cazzate da anni povero patetico idiota di una nullità

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