sabato 21 novembre 2015

ISIS, Catari e Boko Haram

Si può ridere anche in tempi di tragedia. Tutti sanno che nell’assalto all’Hotel di Bamako, nel Mali, i terroristi Islamici hanno liberato solo coloro che sapevano recitare i versetti del Corano. Sistema forse troppo semplice e sbrigativo per distinguere gli amici dai nemici, ma, tutto sommato, efficace. Poche domande e via.
-Tu, alzati! Che cosa dice il Profeta, che Dio lo benedica e gli dia pace, nella Sura al-Baqarah, Versetto 23?
- Il loro caso è simile a quello di coloro che accendono un fuoco e, quando illumina i dintorni, Allah porta via la loro luce e li lascia in tenebre nelle quali nulla vedono.
-Risposta esatta. Puoi andare. Sei libero. Avanti un altro.
-Tu, alzati! Che cosa dice la Sura Al-Ghâfir al Versetto 4?  
- Solo i miscredenti polemizzano sui segni di Allah. Non ti lasciar suggestionare dal loro andirivieni in questa terra. 
-Risposta esatta. Puoi andare anche tu. Sei libero. Avanti un altro.

E così di seguito per altre 30 persone, di fede musulmana, tutte liberate.

In momenti di emergenza, nell’incalzare della battaglia, è sempre importante poter distinguere quelli che ti sono davanti, sapere se sono alleati o avversari, decidere se devi ammazzarli o salvarli.
Forse pochi sanno che il 22 luglio 1209, durante la crociata indetta da papa Innocenzo III contro i Catari, furono uccise circa 2000 persone, comprese donne e bambini. In quell’occasione il messo papale Arnaud Amaury, richiesto da un soldato su come poter distinguere gli eretici dai Cattolici, rispose: "Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi".

Forse nessuno sa che qualche mese addietro, nella Nigeria insanguinata dai terroristi islamici di Boko Haram, anche i Cristiani di quel paese, stanchi di subire vessazioni, attacchi  e stragi, hanno deciso di costituire dei gruppi armati idonei a difenderli e, se necessario, contrattaccare. Nella sua prima azione di tipo militare un gruppo denominato “Guerriglieri di Cristo Re” ha occupato un villaggio nella periferia di Lagos. Nella retata sono finiti molti Nigeriani ma anche molti Italiani, che lì operavano  per conto dell’ ONU e di varie organizzazioni  umanitarie occidentali. Il capo dei guerriglieri, che portava sul petto una vistosa immagine della Madonna  e al collo una grossa Corona del Rosario, ha cercato di capire chi erano, tra gli ostaggi, i Cristiani da salvare. Ha individuato un biondino.
-Tu, alzati! Da dove vieni?
-Sono Italiano.
-Sei Cristiano?
-Sì, sono Cristiano.
-Sei stato battezzato?
-Certo, sono stato battezzato.
-Quali furono le ultime parole di Gesù sulla Croce?
-…Uhm…Sto morendo…, disse.
-Uhm…Un’altra domanda. Conosci il “Padre Nostro”? Il suo no, ma il mio sì. Si chiama Antonio Scognamiglio ed abita a Napoli in via Caracciolo.
-Uhm… Forse è il caso di passare ad un altro… Tu, da dove vieni?
-Sono Italiano. Vengo dalla Sicilia.
-Sei Cristiano?
-Certo.
-Sai che cosa dice il Decimo Comandamento?
-No, non lo so.
-Sai perché è importante la Via Crucis?
-L’hanno asfaltata?
-Ho capito…Forse è il caso di liberare tutti…

Considerazione finale. Finiamola di ridere. Probabilmente la nostra civiltà, quella che una volta era definita la “civiltà occidentale”, merita di scomparire. Noi meritiamo di scomparire e meritiamo di essere sostituiti da orde di uomini col turbante e di donne col burqa o col chador.
Perché noi, pur di  sopravvivere e di difendere il nostro miserabile benessere, siamo disponibili ad ogni compromesso, anche il più vergognoso. Perché da anni, ormai, noi siamo intossicati dal relativismo religioso e culturale e non crediamo più in niente. Loro, invece, saranno terroristi, saranno fanatici, saranno spregevoli e magari qualche volta faremo anche fatica a considerarli come appartenenti al consorzio umano, ma almeno credono in qualcosa.


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