lunedì 30 luglio 2018

L'onore e l'orgoglio



Se un uomo non è disposto a battersi per le sue idee, o non vale niente lui o non valgono niente le sue idee. E’ un pensiero di Ezra Pound, citatissimo per questo, ma oggi più che mai attuale per  il caso Marcello Foa.
In breve: Foa è, tra le sue molte attività, anche un giornalista del berlusconiano Giornale. Candidato dalla Lega per la presidenza della RAI, necessita in Commissione anche dei voti di Forza Italia, che però al momento si è detta non disposta a votarlo, adducendo a pretesto alcune forzature procedurali della Lega. Il Giornale, da parte sua, tramite gli editoriali di Alessandro Sallusti, non ha esitato a schierarsi contro Foa, considerato una specie di utile idiota, oltre che ennesima vittima del machiavellismo di Salvini. Significativo comunque il fatto che la posizione di Forza Italia è venuta fuori solo dopo un perentorio invito della Sinistra a non votare un candidato che addirittura si è permesso di criticare in un’occasione il Presidente della Repubblica, ha chiari atteggiamenti sovranisti e poi, vergogna delle vergogne, in varie occasioni si è dimostrato filo Putin.
Ora, sia ben chiaro, io non ho nulla da dire sull’atteggiamento della Sinistra, che si limita a fare, senza vergognarsene, il suo mestiere di sempre, ma ho qualcosa da dire sul Giornale, su Sallusti, su Forza Italia, sul cavalier Berlusconi. Mi pare sia la prima volta che un giornale ritiene di non poter difendere un suo dipendente candidato alla Presidenza RAI, riconoscendo implicitamente che i suoi giornalisti sono figli di un Dio minore.
Si blatera tanto sulla presunta superiorità morale rivendicata dalla Sinistra, ma, se basta un semplice ricatto, una semplice minaccia, addirittura una semplice richiesta per farti abbassare la testa, allora non è che loro sono o si sentono superiori; sei tu che alimenti e favorisci questa presunta superiorità, facendola diventare dileggio e tracotanza.
Mercoledì  1 agosto si voterà in commissione e, onestamente, è un po’ difficile sapere come si concluderà questa vicenda. Marcello Foa è un giornalista valente, onesto, perbene, difficilmente ricattabile e che ha l’unico torto di cantare un po’ fuori dal coro. Per conoscerlo meglio è sufficiente leggere gli articoli del suo blog sul sito del Giornale (http://blog.ilgiornale.it/foa/). Capisco che, con i tempi che corrono, con tanti giornalisti disposti a vendersi pure il culo, uno come lui possa crearsi antipatie ed altro, ma alla vergogna deve esserci pure un limite.
Quanto a Forza Italia ed al cavalier Berlusconi, questa è forse l’ultima occasione per far capire ad un elettore di destra o di centrodestra se è il caso di continuare a votarli. Io non so se per caso Forza Italia sia stata invasa dalla follia della auto dissoluzione, ma mi rifiuto di credere che anche il Cavaliere sia preda della stessa follia.  Berlusconi ha segnato con la sua presenza venti anni e più della storia d’Italia, venti anni, che, pur tra luci ed ombre, hanno anche conosciuto momenti di gloria. Basta ricordare Pratica di Mare, con la stretta di mano e la foto tra Bush e Putin; basta ricordare il dopo terremoto all’Aquila, con il Cavaliere alla celebrazione del 25 aprile tra i partigiani e le rovine delle case crollate. Mi rifiuto di credere che il Cavaliere, ora che ha molti ricordi dietro le spalle e poche speranze per il futuro, abbia voglia di concludere questa sua cavalcata nella cronaca e nella storia d’Italia nell’ignominia e in un avvilente voltafaccia.
Ezio Scaramuzzino

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