Finalmente il nuovo governo è nato; è nato
settimino, quindi un po’ gracile, ma è nato. C’era qualche preoccupazione di
possibili aborti all’ultimo momento, ma per fortuna tutto è filato liscio,
grazie anche alla sapiente e non disinteressata regia della mammana Mattarella,
e finalmente possiamo dare sfogo al nostro entusiasmo e gridare Gloria in
excelsis Deo.
Ho appena letto la lista dei ministri. Per
qualcuno mi son dovuto documentare, ma l’impressione generale è positiva e
beneaugurante per il futuro del nostro Paese. Di seguito qualche prima
impressione.
Presidente del Consiglio – Giuseppe Conte
Uno
che, illustre sconosciuto fino ad un anno fa, riesce a sopravvivere ai marosi
della politica e salva sinecura e
posizione, è una garanzia anche per l’Italia. Sono sicuro che il famoso stellone,
che finora ci ha protetti, d’ora in poi si identificherà sempre di più con la
sua immagine. E poi il nostro è devotissimo di padre Pio. E padre Pio è o non è
il Santo dei miracoli?
Ministro degli esteri – Luigi Di Maio – M5S
Se
si pensa che fino a qualche anno fa vendeva bibite al San Paolo, bisogna
ammettere che la sua carriera è stata fulminea. Unico neo: non conosce
l’Inglese, indispensabile all’estero. Ma questa è anche la sua fortuna:
l’Inglese non ha il Congiuntivo, nel quale notoriamente il nostro è deboluccio.
Altro piccolo neo: non conosce bene la Storia e la Geografia. Ma qualunque
usciere del Ministero potrà spiegargli che Pinochet non è mai stato Presidente
del Venezuela e che la Russia non è bagnata dal Mar Mediterraneo.
Ministro degli Interni - Luciana Lamorgese,
tecnico
Ex
prefetto di Milano, al di là delle sue eventuali capacità, è stata scelta con
l’unico intento di catalizzare le
critiche che qualunque politico avrebbe attirato su di sé, nel posto che fu di
Salvini. Dal che si deduce che nella politica italiana si invera una famosa
massima calabrese: u fùjiri è brigogna, ma è sarvazion ’i vita (scappare è
vergogna, ma è l’unica salvezza di vita).
Ministro della Giustizia – Alfonso Bonafede
– M5S
E’
uno dei pochissimi riconfermati del precedente governo, dal che si deduce che
la sua azione è stata giudicata positivamente dal suo partito di riferimento.
Gli si riconosce il merito di aver abolito di fatto, dal primo Gennaio 2020, la
prescrizione dei reati, per cui chiunque dovesse incappare nelle maglie della
giustizia italiana, potrà e dovrà tranquillamente considerarsi imputato a vita.
Ci si attende da lui qualche altra buona idea, sulla falsariga di quanto
sostiene il suo profeta Piercamillo Davigo: Non esistono innocenti, ma solo
colpevoli non ancora scoperti. Ad esempio: perché non regalare a tutti i
bambini italiani, quei pochi che ancora nascono, un certificato di colpevolezza
preventiva con conseguente iscrizione al casellario giudiziario?
Ministro Infrastrutture e Trasporti – Paola
De Micheli – PD
Deve
solo riuscire a non far rimpiangere Danilo Toninelli ed in questo è fortunata,
perché non ci vuole molto. Intanto lei ha già fatto di tutto per adeguarsi al
suo predecessore. In qualità di Presidente e Amministratore delegato, è
riuscita a far fallire Agridoro, l’Unica società da lei gestita in vita sua. E’
stata anche per quasi due anni Commissario straordinario alla ricostruzione
delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016. E
grazie alla sua opera tutta la zona terremotata è ora “più bella e più superba
che pria”, come diceva Petrolini della Roma di Nerone.
Ministro affari regionali ed autonomie –
Francesco Boccia – PD
E’
stato nominato perché notoriamente
avverso ad ogni forma di autonomia, specie delle regioni del Nord. A questa
avversione ha probabilmente contribuito anche la moglie Nunzia De Girolamo, ex
deputata di Forza Italia, poi ministro nel governo Letta, poi scissionista di
Forza Italia, poi rientrata in Forza Italia, infine candidata per Forza Italia alle
ultime politiche nel collegio “nordista” Bologna-Imola e regolarmente trombata,
attualmente soubrette televisiva.
Ministro lavoro e Politiche sociali – Nunzia
Catalfo – M5S
Siciliana,
è stata nominata in qualità di massima esperta per il suo partito del Reddito
di Cittadinanza, che, come è noto, ha procurato lavoro a milioni di Italiani.
Se il buon giorno si vede dal mattino…
Ministro pari opportunità e famiglia – Elena
Bonetti – PD
Fedelissima
di Matteo Renzi e trombata alle ultime elezioni, deve la nomina alle sue idee aperte in materia di
famiglia e di etica sessuale, talmente aperte che non è da escludere una
rivalutazione positiva delle incresciose (per il PD) vicende di Bibbiano.
Non rinfacciatemi il tono semiserio del mio
discorsetto. Meglio riderci di sopra, o almeno sorridere. Che altro si può
fare?
Mi riservo di ultimare la rassegna in un
post successivo, in attesa che alcuni illustri sconosciuti forniscano adeguata
materia di riflessione.
Coraggio!
E a presto…
Ezio Scaramuzzino
Ma cosa diavolo dici?! Il santo dei miracoli è sant'Antonio da Padova!!!! Blasfemo!
RispondiEliminaQuanto a quella signora che viene regolarmente trombata: ma suo marito lo sa?