lunedì 8 settembre 2025

Dio salvi il Re!


Di Winston Churchill si racconta che, qualche minuto prima di morire, chiese agli infermieri di essere sollevato in piedi, quasi a volersi trovare in atteggiamento di sfida nei confronti della morte.

C’è qualcosa che ricorda tale atteggiamento in quello che oggi sta avvenendo: gli Inglesi non vogliono scomparire a causa del diluvio dell’immigrazione clandestina ed hanno deciso di ribellarsi. Ci sono tumulti, dimostrazioni, sfilate, proteste che salgono di intensità ogni giorno che passa e non mancano neppure gli assedî agli alberghi dove migliaia e migliaia di immigrati sono ospitati a spese dei contribuenti. Il simbolo di queste proteste è l’esposizione continua, assillante e provocatoria delle loro bandiere nazionali che, per assurdo, le autorità vietano di esporre.

E’ chiaro che il problema non è solo inglese e che esso riguarda tutte le nazioni europee, compresa, ovviamente, la nostra Italia. Sia ben chiaro: io non mi faccio illusioni su una possibile, uguale reazione nel nostro Paese, dove l’opinione pubblica è anestetizzata da una propaganda che, al massimo, induce al mugugno e a niente di più. Non bastano i gravi problemi che assillano soprattutto le nostre più grandi città in tema di sicurezza, ordine pubblico e tranquillità dei cittadini, senza escludere il degrado complessivo della nostra vita complessiva in merito a servizi pubblici e diritti dei cittadini. Non mi faccio illusioni perché, al punto al quale siamo arrivati, è ormai solo illusorio e velleitario sostenere che il problema possa essere risolto, anche  se bisogna pur dire che le responsabilità del disastro non sono ugualmente ed indifferentemente attribuibili a tutti gli schieramenti politici. C’era modo e modo di affrontare il problema.

E’ triste dover ammettere che già oggi alcune, molte zone del nostro Paese debbono essere considerate perse, perché sfuggono al controllo dell’autorità statale. Il problema non sarà più risolto e tra qualche decennio l’Italia, come oggi la conosciamo, non ci sarà più. L’Europa non ci sarà più. L’Occidente non ci sarà più. Basta saperlo. I popoli non hanno diritto all’eternità ed oggi, solo per fare qualche esempio, non ci sono più gli Assiri, gli Ittiti, i Cimbri, i Volsci, popoli gloriosi, vissuti migliaia di anni fa e poi scomparsi.

Ma una domanda me la pongo. Pur consapevoli del nostro non lontano destino, riusciamo almeno ad alzarci in piedi prima di morire e gridare a squarciagola che non ci rassegniamo a questa lenta agonia e che non vogliamo morire? Ci sarà qualcuno nel nostro Paese disposto a mettersi alla testa di un movimento di ribellione, che possa darci un po’ più di speranza? Almeno potremo dire di avere combattuto prima della fine e qualche vincitore, pietoso, potrà concederci l’onore delle armi.

Crotone, li 08 settembre 2025

Ezio Scaramuzzino

1 commento:

  1. Sferzante, asciutto e più realista del re. Ti adoro Scaramuzz!

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