Ricordo ancora le risate di mio padre, quando mi raccontava le vicende di Pintella, noto lestofante e mattacchione del mio paese.
Pintella stava spesso "in collegio", come allora era definito il carcere,ma una volta riuscì ad evadere.
Il secondino si accorse in tempo della fuga e si mise ad inseguirlo:
"Torna indietro,Pintella,non mi rovinare. Ho moglie e figli e, se scappi, perdo il posto".
Al che Pintella:
"Prendi il mio, che è libero".
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