lunedì 28 giugno 2010

L'indifferenza

Che cosa mi induce a parlare solo ogni tanto, quasi raramente, di politica, commentare i fatti di cronaca, seguire le vicende del mondo? La nausea, solo la nausea, e l'indifferenza che ne consegue. Parlare di politica a chi? e a che scopo? Commentare i fatti a chi? e a che scopo?

Nessuno è più disposto ad ascoltare gli altri o a prestare un minimo di attenzione alle ragioni degli altri. Ti volgi attorno e ti accorgi che, nel deserto umano che ci avvolge, il mondo si è incarognito ed è infestato da branchi di lupi che attendono solo di poter divorare gli avversari.


In questa situazione mi volgo preferibilmente al passato, per sollevarmi dalle schifezze che ci sommergono. Quanto al presente, ci rido amaramente sopra o mi limito a ritagliarmi una piccola fetta di mondo, per lavorarci dentro, come il tarlo che non si chiede a chi o a che cosa serva il buco che sta scavando. Non volgo la schiena alla società umana: ci sto dentro, la guardo, me ne servo e la servo, nella più completa indifferenza.

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