Al mio paese, a Scandale, molti della mia età, o almeno della mia generazione, hanno una cicatrice sul lato sinistro della gola. In passato i forestieri, una volta notato il fenomeno, sulle prime pensavano ad una patologia di carattere locale, come chi fosse capitato in quel paese di montagna dove tutti avevano il gozzo a causa della carenza di iodio. Se il forestiero avesse poi chiesto delucidazioni, di certo si sarebbe sentito raccontare qualcosa sul dottor Giuseppe Mauro.
Il medico Mauro, come allora tutti lo chiamavano, aveva fatto la guerra d'Africa e negli ospedali da campo, tra i tanti morti e feriti, aveva avuto modo di farsi una vasta esperienza di chirurgo. A guerra finita e con il suo raggio d'azione ridotto ormai ai pochi abitanti del paese, il medico non aveva deposto le sue velleità di chirurgo ed aveva scelto come obiettivo primario dei suoi interventi la ghiandola sottomandibolare, che egli sezionava o asportava evidentemente in un numero spropositato di casi.
Ho solo un confuso ricordo dell'intervento al quale anche io fui sottoposto. Mi rivedo bambino, tenuto stretto da alcune persone, che mi impedirono di muovermi, ma certo non poterono impedirmi di gridare. Mia madre mi raccontava spesso delle parolacce e delle maledizioni che ,in quella circostanza, lanciai contro il medico Mauro. Mi diceva anche che l'offesa più sanguinosa che io gli rivolsi fu quella di chiamarlo "catalùagnu", come allora a Scandale venivano chiamati per scherno quelli di San Mauro Marchesato, da dove il medico proveniva.
Forse il medico Mauro, in qualche parte del cielo, sta ancora ad osservarci . Se così fosse, a nome mio e di tutti coloro che sono passati sotto i suoi ferri, gli chiedo scusa per le tante parolacce di quel giorno e le tante ricevute da altri bambini. Certamente lui avrà avuto i suoi buoni motivi per fare ciò che ha fatto e poi, se io sono ancora qui a raccontare queste vicende di tempi ormai lontani, per un po' è anche merito suo.
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