Si aggira sulla scena politica italiana un personaggio che fa Bocchino di cognome e Italo di nome.
Da quando è diventato il sottopancia di Fini nella sua polemica con Berlusconi, il suddetto Bocchino ha incominciato a prendersi sul serio. Ne consegue una quotidiana alluvione di esternazioni sui più svariati argomenti.
Il fatto, che vari giornali e agenzie di stampa riportino fedelmente tali esternazioni, non aggiunge ad esse alcun rilievo o alcun significato. Esse sono il nulla eretto a sistema di comunicazione e si limitano ad essere un sistema di spostamento dei gas. Il suddetto Bocchino, in altri termini, si limita ad immettere ossigeno nel suo apparato respiratorio e ad emettere anidride carbonica nell’atmosfera circostante.
Avete presente un ventaglio agitato in estate per procurare un po’ di fresco? Beh, ai fini del determinarsi delle vicende del mondo, le parole di Bocchino hanno la stessa importanza del ventaglio agitato.
E’ ovvio che in un Paese normale le esternazioni quotidiane di Bocchino non avrebbero più rilievo di quelle di un demente o di un idiota. Ma l’Italia è ancora un Paese normale?
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