E’ risaputo che, nell’attuale, confusa situazione politica, l’IDV di Di Pietro si caratterizza per la decisa preferenza accordata all’ipotesi di elezioni anticipate.
Se qualcuno si chiede il perché di tale decisa preferenza, non appare facile dare una risposta. L’IDV è elettoralmente stazionario e tutti i sondaggi gli attribuiscono un 6% di voti con tendenza al ribasso.
E allora perché Di Pietro smania per le elezioni anticipate, cosa che oltre tutto lo pone in contrasto con il PD che considera le elezioni anticipate come una grande iattura ?
Una spiegazione plausibile sarebbe la seguente.
Da quando è entrato in politica, Di Pietro ha fatto collezione di case. In pochi anni ne ha comprate una ventina, disseminate in tutta Italia. L’onorevole si è giustificato dicendo che si sente come una formichina, capace di accumulare soldino su soldino ed incline poi ad investire nell’acquisto di case.
Filippo Facci, in una biografia non autorizzata, ci fa sapere che tali acquisti coincidono quasi sempre con il periodo dei rimborsi elettorali, che il Di Pietro considera soldi privati e che amministra senza render conto a nessuno.
Si dice in giro che, da qualche tempo, il nostro eroe sarebbe entrato in ambasce a causa del mancato acquisto di qualche immobile. E già, il momento è difficile anche per lui. E allora, per tirarsi fuori dalle ambasce, quale miglior soluzione delle elezioni anticipate con susseguenti rimborsi, da utilizzare subito?
Morale della favola: non c’è solo Gianfry Fini che utilizza il partito per procurare case alla propria famiglia.
Si dà il caso, inoltre, che di recente il nostro Gianfry ha promulgato una Carta dei valori e che anche il partito di Di Pietro si richiama ai valori.
Ma per caso i valori, di cui entrambi parlano, sono i valori immobiliari?
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