Caro Guzz, ritorno nel tuo blog dopo due o tre anni,
quando, pur di parlar male del Cavaliere, inventavi improbabili moralismi
antiputin. Ero, te lo confesso, disgustato dal tuo comportamento. Ma adesso mi
ritrovo a passare per caso dal tuo blog e vi trovo un articolo su Havel, bello
e convincente. E’ questo il Guzz che ricordo e che ho sempre letto con piacere.
Ti ritrovo efficace e intenso come un tempo, ma, ti
prego, tieni presente che ad una certa età le capriole non sono più consentite
o almeno non sono più esteticamente ammissibili. Riprenderò a leggerti e a
frequentarti, se me lo consenti, con l’ammirazione di una volta, ma tu non cambiare
da quello che sei ritornato ad essere da qualche tempo.
Sia ben chiaro:il Cavaliere ci ha messo molto di suo
nell’affrettare il suo declino politico, ma la campagna denigratoria, alla
quale è stato sottoposto, è una delle pagine più vergognose e nauseanti della
storia politica italiana. Ti saluto con affetto.
GUZZ – IL CAVALIERE CON LE SUE SCIAGURATE
SCEMPIAGGINI HA DISTRUTTO UNA PROSPETTIVA CHE NON GLI APPARTENEVA, che era
nostra e che aveva giurato di portare a compimento. Tutto quel che ho scritto
su di lui è confermato, anche se gli riconosco un fegato da combattente
eccezionale e oggi tutti vedono che non era l’uomo nero che faceva salire lo
spread. Riconfermo con disgusto tutto ciò che ho documentato nei libri, libri
mai smentiti, non chiacchiere, sui rapporti fra P e B e non ho nulla di cui
fare ammenda. Non faccio capriole: le capriole le fa chi non vede la stella
polare davanti al naso e la barra del timone sotto il polso. L’età,
contrariamente a quel che pensa, è un elemento di enorme libertà, di sana
sfrontatezza, di bruciante sincerità. E se ho da fare capriole, perdio, le
farò. Comunque grazie e resti con noi, vecchio Scaramuzzino.
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