Ma papa
Francesco sta bene? Voglio dire, con la testa è a posto? Io non ho la
pretesa di insegnargli come si fa il papa, anche perché, sarebbe il caso di
ripetere le sue parole, chi sono io per insegnare al papa come si fa il papa?
Ma qualche
dubbio ti viene, quando senti le sue parole. L’altro giorno, dopo le stragi di
Bruxelles, evidentemente ha capito che non poteva mantenere sull’argomento il
suo abituale silenzio perché il fatto era troppo grosso ed ha deciso di
parlare. Certo, ha parlato. Ma che cosa ha detto? Ha detto, tenetevi calmi, che
dietro le stragi ci sta non l’integralismo islamico, non il terrorismo, non l’odio
contro l’occidente cristiano. Ci stanno invece, figuratevi un po’, “i fabbricanti e i
mercanti d'armi “.
A parte il fatto che gli ordigni dei kamikaze sono sempre costruiti con materiale fatto in casa o prodotto per altri scopi (prodotti
chimici facilmente reperibili, biglie e chiodi), quello che ha detto il papa fa
il paio con chi sostiene che Gesù Cristo è stato messo a morte dal falegname
che ha costruito la croce, a voler
dimenticare che anche lui era falegname e pure San Giuseppe.
Capisco
che nei confronti delle parole di un papa c’è sempre un po’ di soggezione che
ti attanaglia e ti impedisce di essere sincero sino alla fine, ma io ho voglia
di dire apertamente quello che penso, anche perché ritengo che, quanto prima
finisce questa pantomima, meglio è.
Abbiamo
tutti conosciuto abbastanza papa Francesco e tutti ci siamo fatti un’idea di
quello che pensa. Egli sale la scaletta dell’aereo, portandosi personalmente la
24 ore; si chiede chi è lui per esprimere pareri sul problema dei gay; dice di non
volersi intromettere nelle faccende politiche quando il parlamento italiano
vuole estendere le prerogative del matrimonio (che, non dimentichiamolo, è un
sacramento) alle unioni di fatto. Ha sempre questi atteggiamenti semplicistici
e pauperistici, che gli procurano una facile e scontata popolarità. Ma, sotto questi
atteggiamenti, non è difficile cogliere un atteggiamento di astio per tutto ciò
che sa di Occidente, di libertà, di tradizione. Altro che giubileo della
misericordia!
Può
dirsi ancora che papa Francesco è l’esponente più genuino del cattolicesimo e
che egli è il rappresentante di Cristo sulla terra? A me viene il terribile
sospetto che egli voglia distruggere la chiesa cattolica, non difenderla, non
farla trionfare. La stessa cosa che voleva fare l’anticristo, di cui parlano l’Apocalisse
ed altri libri profetici.
Lui,
gesuita ed erede della teologia della liberazione, crede di poter importare nel
corpo universale della chiesa la prassi e le credenze che hanno sconvolto e
quasi distrutto la chiesa cattolica sudamericana, facendola diventare un’appendice
del marxismo. Padronissimo lui di pensarla così. Ma, mi chiedo, tra quelli che
gli stanno vicino, tra quelli che lo consigliano (non certo mons. Galantino che
è un Bergoglio in piccolo), non c’è nessuno che possa riportarlo alla realtà?
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