Il sentimento tragico della
vita….. e quello comico.
Miguel
de Unamuno, grande filosofo e letterato
spagnolo, pubblicò nel 1913 il famoso trattato “Del sentimento tragico della
vita”, in cui rivendicava il diritto degli uomini a costruire il proprio destino
individuale e personale sul riferimento ad una concezione austera e morale
della vita, in opposizione a coloro che perseguivano invece il proprio
“particulare” sulla traccia di una concezione strettamente razionalistica,
anticamera di ogni egoismo e di ogni resa di fronte alle difficoltà.
Il
libro ebbe un’immensa fortuna e per tanti anni
permeò del suo spirito la cultura spagnola ed europea.
A
distanza di poco più di cento anni, mentre
a Bruxelles risuonano ancora gli echi delle bombe islamiche all’ aeroporto
e nel metrò, mi chiedo se quel sentimento tragico riesce ancora a permeare in qualche modo la
nostra concezione della vita e me lo chiedo in modo particolare di fronte al
balletto di dichiarazioni dei nostri uomini politici, di coloro cioè che
dovrebbero tutelarci e porre un qualche rimedio a quanto di sconvolgente sta
accadendo nell’ Occidente, quasi con frequenza quotidiana.
Ho
la netta impressione che, almeno per quanto riguarda l’Italia, quel sentimento
tragico si sia tramutato in sentimento comico, colorandosi non certo di
imperativi morali e categorici, ma emanando effluvi che ricordano non poco il
ritmo della tarantella, del mandolino e dei maccheroni.
Federica
Mogherini, per chi non lo sapesse “Alto rappresentante per la politica estera della
UE” (e mai un nome così altisonante appare sproporzionato alla modestia di chi
ne è investito), alla notizia delle bombe non ha detto che cosa l’Unione
Europea intende fare o proporre per tutelare il nostro futuro, che cosa intende
fare per consentire un tranquillo e sereno svolgimento della vita per noi e per quelli che verranno dopo di noi
( primo ed elementare requisito per ogni cittadino di un qualunque stato, nazione, regime, ecc.):
no, semplicemente la Mogherini si è commossa e si è messa a piangere.
Il
presidente del Senato Pietro Grasso ha detto che, per combattere il terrorismo
ci vuole unità, coesione e fermezza. Ohibò! E dire che tutti erano convinti
che, per combattere il terrorismo, bastassero tre Pater, Ave e Gloria, da
recitare tre volte al giorno prima dei pasti.
Ma
c’è di meglio. Laura Boldrini, la “presidenta” della Camera ha coraggiosamente
sostenuto che il terrorismo non ci intimidisce e non riuscirà a piegarci. Lo ha
scritto con un “cinguettio” su Twitter, adeguandosi meravigliosamente alla
serietà e alla drammaticità del momento.
Il
nostro ineffabile Presidente della Repubblica da parte sua ha avvertito la
necessità di dire che bisogna considerare la questione in tutti i suoi aspetti:
militare, culturale, di sicurezza e di cooperazione. Ha dimenticato di dire se
la questione vada esaminata anche di profilo, di tre quarti, dall’ alto in basso
e dal basso in alto.
Ma
l’apice è stato raggiunto (c’era da dubitarne?) dal grande parolaio Matteo
Renzi. Ha detto che non è il caso di
creare allarmismi ingiustificati. Ha aggiunto che il governo investirà nelle
periferie, dove sono concentrati i seguaci dell’Islam, e costruirà nuove
moschee, per favorire l’integrazione con i terroristi. Amen. Ci mancava solo
che sollecitasse anche la costruzione di nuove pizzerie, per poter offrire ad
ogni seguace di Allah, in segno di amicizia, una pizza Margherita. Ovviamente co’ a
pommarola ‘ncoppa.
Sì, ma hanno ragione a non agitarsi più di tanto, dal momento che sappiamo con certezza che la colpa è degli ebrei:
RispondiEliminahttps://louyehi.wordpress.com/2016/03/23/une-heure-apres-les-carnages-de-bruxelles-avec-un-aplomb-incroyable-la-croix-osait-denoncer-les-juifs/
Neutralizziamo quelli, e potremo tornare a dormire i nostri sonni tranquilli.