domenica 16 luglio 2017

Sotto l'ombrellone


Dialogo tra un  venditore di cappelli (V) ed un bagnante (B).

V- Cappelli, cappellini, paglie, scialli e copricapo! Cugì’, lo compri un cappellino per difenderti dal sole?
B- No, grazie! Non porto cappelli di nessun genere.
V- Dai, cugì’, solo per mangiare. Aiutami! Non ho ancora venduto niente.
B- Da dove vieni tu?
V- Dal Camerun. Sono arrivato quindici anni fa, con un barcone.
B- Quindi hai il permesso di soggiorno.
V- No, non ce l’ho. Ma non ce n’è bisogno. In Italia nessuno me l’ha mai chiesto. L’Italia è buona con gli immigrati.
B- Hai chiesto qualche forma di protezione? 
V- No, non l’ho mai chiesta e non ce l’ho. Ma non ce n’è bisogno. L’Italia è buona con gli immigrati.
B- Dove dormi la notte?
V- In una casa di campagna con altri venti Africani.
B- Pagate qualcosa?
V- No, niente. Siamo abusivi. Una volta la polizia ci ha pure cacciati, ma noi siamo ritornati. Non c’è bisogno di pagare. L’Italia è buona con gli immigrati.
B- Come ti procuri la merce? Paghi le tasse su quello che guadagni?
V- La roba me la passa un Egiziano. Tasse non ne pago perché non posso pagare. Ma non c’è bisogno di pagare. L’Italia è buona con gli immigrati.
B- Hai venduto sempre cappelli da quando sei in Italia?
V- No! All’inizio lavavo i vetri delle auto, poi guardavo le auto e facevo il posteggiatore per conto di un Marocchino. Poi ho venduto droga. Ma mi hanno fermato e mi hanno dato il foglio di via.
B- Quindi sei ritornato in Camerun!?
V- No, sono rimasto in Italia. Cinque volte mi hanno dato il foglio di via e sono rimasto sempre in Italia. Non c’è bisogno di andare via, perché l’Italia è buona con gli immigrati.
B- Sei mai stato in carcere?
V- Sì una sola volta per un mese, quando raccoglievo i soldi delle puttane per conto di un Tunisino. Poi sono uscito, mi hanno dato il foglio di via e mi sono messo a vendere cappelli.
B- Ti piace l’Italia? Come ti trovi qui?
V- Una volta era meglio, ma ora ci sono troppi immigrati e continuano ad aumentare. Ma, Inshallah, se Dio vuole, andrà meglio!
B- Meglio come? Come l’anno scorso?
V- Di più, certo!
B- Allora come quale anno? Come due, tre anni fa?
V- Non lo so, cugì', ma certo andrà meglio, perché Allah è clemente e misericordioso e l’Italia è buona con gli immigrati.
B-Tu pensi che io sia pure buono?
V- Non lo so se sei buono, ma, se compri un cappello, sei buono.
B- Ti ho detto che non uso cappelli. Ma dammi una paglia per mia moglie. Ecco, quella va bene. Quanto costa?
V- Cinque Euro, cugì’, ma per te tre Euro. Grazie, cugì’.
B- Ecco i tre Euro. Grazie a te, ciao.
V- (mentre si allontana) Cappelli, cappellini, paglie, scialli e copricapo!
Ezio Scaramuzzino



3 commenti:

  1. Troppo buono! io non compro niente da nessuno

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    1. E fai bene, cara Maria. Il mio acquisto finale è solo l'eccezione che conferma la regola; è un po' una ricompensa per la disponibilità a farsi interrogare. Ma mi sa tanto che cambierò il finale.

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  2. no, va bene così! dimostra la tua bontà d'animo!
    Io sono esasperata e a volte vado oltre il mio stesso sentire

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