mercoledì 18 ottobre 2017

La schifezza della schifezza


Gli studenti di Scienze Politiche di una volta, quando studiavano i sistemi elettorali, sentivano parlare di collegio uninominale, sistema maggioritario, proporzionale puro, proporzionale corretto e così via. Da un po’ di tempo la terminologia è cambiata. L’altra sera sentivo in TV un docente universitario che parlava di Mattarellum, Porcellum, Consultellum, Tedeschellum e chiamava “Rosatellum” l’attuale proposta, in via di definitiva approvazione alle Camere. Tanto che in un primo momento mi venne da pensare distrattamente che stesse facendo una lezione di Latino, non di Diritto. 
Ora io non so se voi conoscete nei dettagli quest’ultima legge. Per quello che ne ho letto, il Rosatellum appare la schifezza della schifezza della schifezza, se mi è consentito di fare mie le parole di Eduardo De Filippo nell’ Oro di Napoli.
Ammesso che la legge possa superare lo scoglio della Corte Costituzionale e senza la pretesa di farne una disamina approfondita, basta ricordarne solo alcuni aspetti.
1-La legge è stata approvata alla Camera con il voto di fiducia: errore imperdonabile per una legge che dovrebbe garantire tutti i partiti, non solo alcuni o solo quelli che contano di vincere.
2-La legge prevede l’apparentamento, ma non la coalizione. Distinzione sottile, per addetti ai lavori. E’ come se tutti i partiti, anche quelli apparentati, rimanessero distinti, come avviene per i parenti serpenti, in modo da riservarsi, dopo le elezioni, la più ampia libertà di manovra.
3- Una volta io votavo per il partito A ed il mio voto andava al partito A. Non è più così: in alcuni casi io voto per il partito A, ma il mio voto può andare al partito B. Incredibile, ma vero!
4- Le preferenze sono abolite. L’elettore può scegliere solo il partito; alla scelta dei candidati provvedono le segreterie dei partiti.
5- Il Rosatellum è un sistema misto di maggioritario e proporzionale. Scartata l’ipotesi della doppia scheda, non ci vuol molto a capire che la scheda elettorale, quasi certamente, sarà un lenzuolo. Con tanti ringraziamenti da parte di chi è orientato ad astenersi e che, con questo sistema così farraginoso, sarà ancora di più invogliato ad andare al mare o a starsene a casa.
6- Io non ho alcuna simpatia per il Movimento 5 Stelle, ma non si può negare che la legge, con la sua pretesa di favorire i partiti apparentati e di danneggiare quelli isolati, abbia lo scopo precipuo di impedire la vittoria dei grillini, da sempre contrari ad ogni forma di coalizione. E questo, comunque, non è corretto, a prescindere dalle simpatie politiche.
Non è da escludere che il Senato apporti delle modifiche all’impalcatura della legge, ma ritengo che sia difficile, vista l’urgenza della maggioranza per la sua approvazione. Ne riparleremo in ogni caso.
Per intanto io non so chi per primo nel nostro Paese ha favorito l’andazzo di assegnare nomi latini alle varie leggi elettorali. Ma se proprio doveva essere così, se proprio bisognava usare il Latino, perché assegnare a quest’ultima legge il nome dell’illustre sconosciuto (l’on. Ettore Rosato del PD, vedi foto), che ha ideato (si fa per dire) la legge e poi l’ha portata avanti come primo firmatario a nome del suo partito?
Vista la schifezza che ne è venuta fuori, io alla legge avrei dato un nome più appropriato, più coerente e più pertinente. L’avrei chiamata “MERDELLUM”. Che ve ne pare?



E’ arrivato un bastimento.

Anche i giochi dei bambini non sono più quelli di una volta.
Ricorderete il gioco del bastimento. Il bambino caposquadra diceva “E’ arrivato un bastimento carico di….” E poi aggiungeva una lettera dell’alfabeto, ad esempio A. Si rivolgeva a caso ad uno del gruppo, il quale doveva indicare un prodotto incominciante per A, ad esempio Arance. Se la risposta, plausibile, coincideva con quella precedentemente scritta dal caposquadra su un foglietto, l’interpellato diventava a sua volta caposquadra, altrimenti pagava pegno.
Mi è capitato quest’estate al mare, mentre sonnecchiavo sotto l’ombrellone, di seguire a distanza un gruppo di bambini che facevano questo gioco.
C- E’ arrivato un bastimento carico di… M.
B1- Mortadella.
C- Mi riferisco a persone, non a merci.
B2- Malesi.
C- Sbagliato. Gli abitanti della Malesia stanno in Asia e non arrivano per mare. Paga pegno.
B3- Moldavi.
C- Sbagliato. Gli abitanti della Moldavia stanno in Europa, ma arrivano via terra e non via mare. Paga pegno.
B4- Marocchini.
C- Plausibile. Ma non ho scritto questi.
B4-Ma se ieri ne sono sbarcati 800 a Palermo, quasi quanto i 1.000 di Garibaldi.
C- E’ vero. Ma non pensavo a questi. A Lampedusa ne sono sbarcati 400 di un’altra nazione.
B5- Mauritani.
C- Risposta esatta. Pensavo ed ho scritto questi. Ecco il foglietto. Dalla Mauritania attraversano il Sahara, arrivano in Libia, s’imbarcano clandestinamente e dopo cinque minuti vengono raccolti dalle nostre navi. Sei il nuovo caposquadra.
B4- Uffa! Ma i Marocchini a Palermo erano di più.
C- Vero. Ma noi stiamo giocando al gioco del bastimento, mica al cucuzzaro.
     Mi stavo definitivamente appisolando sotto l’ombrellone, ma ho fatto in tempo a riflettere un pochino. Beh, l’invasione dei clandestini (così io continuo a chiamarli, checché ne pensino i seguaci del politicamente scemetto) ci sta procurando e continuerà a procurarci tanti guai, ma almeno ad una cosa è servita: a far imparare ai nostri giovani studenti un po’ di Geografia. Nel cambio ci stiamo rimettendo l’osso del collo, ma è sempre meglio che niente. Che ve ne pare?  Possiamo consolarci?
Ezio Scaramuzzino




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