giovedì 13 agosto 2020

Un saluto grottesco e gaglioffo

 


Pare che il saluto con i gomiti, venuto in auge ai tempi del coronavirus, sia nato all'Università Luiss. Avete capito bene. Si tratta proprio della famosa università confindustriale, dove una volta (non so se lo fanno ancora) i docenti insegnavano e gli studenti imparavano l'Economia e la Scienza delle finanze. Fatto sta che proprio in questo ateneo un paio di docenti (dei quali è bene non citare i nomi, tanto non perdiamo niente), tra una lezione e l'altra e tra un seminario e l'altro, hanno tenuto un corso sui saluti al tempo del coronavirus, elaborando ed istituzionalizzando quel grottesco e gaglioffo saluto, che in seguito ha preso piede un po' dappertutto.

Che la stretta di mano fosse sconsigliabile in tempi di pandemia è un fatto. Che fosse opportuno ricorrere a saluti alternativi è un altro fatto. Ma che, per evitare il contagio, bisognasse salutare con i gomiti e regredire nel tempo fino a scimmiottare l'uomo di Neanderthal, non è un fatto, è semplicemente un gesto stupido, ideato da stupidi per persone stupide.

Ci avete fatto caso? Quasi tutti, mentre allungano il braccio e strofinano il gomito, si mettono a ridere, o almeno a sorridere. Di chi e di che cosa ridono? Certamente di se stessi, quasi a volersi scusare di essere costretti a fare quello che fanno, solo per seguire una moda, un andazzo. Certo, il sorriso e la voglia di scherzare e di autoprendersi in giro attenuano la colpa, ma l'imbarazzo resta, in chi compie il gesto ed anche in chi lo osserva.

Uomini politici di un certo livello, campioni sportivi, artisti famosi, hanno trovato il nuovo trastullo, il nuovo passatempo, che dovrebbe renderli più umani e più simpatici, mentre in realtà li rende solo più scemi, o li fa diventare scemi, se prima non lo erano.

D'altra parte, in tempi calamitosi come quelli che stiamo vivendo, in tempi nei quali imperano e comandano i cialtroni, che cosa ci si poteva aspettare di diverso? Il rapporto tra coloro che si salutano con i gomiti e chi raccomanda o favorisce l'andazzo mi ricorda un po' quello che si dice dei boy scout, che alcuni definiscono "dei bambini vestiti da cretini, comandati da un cretino vestito da bambino".

Certo, dai geni che si autodefiniscono tali sol perché hanno queste idee, sarebbe stato lecito aspettarsi che, prima di partorire la genialata, riflettessero un attimo ed andassero un po' (non molto) indietro nel tempo. Avrebbero forse trovato il saluto romano,  a mano aperta, semplice ed austero, espressione di un popolo che ha fatto la Storia. Ed avrebbero potuto usarlo senza che questo dovesse necessariamente significare l'accettazione delle deformazioni farsesche che di esso ha fatto il Fascismo.

Ma era pretendere troppo. In tempi di Political correctness si può accettare di tutto. Si può accettare che Giulio Cesare sia considerato un razzista ed un politico di infimo ordine, sol perché non ha inventato il Servizio Sanitario Nazionale ed il Reddito di cittadinanza. Si può ritenere accettabile che alcune minoranze sessuali si esibiscano in sguaiate processioni con conseguente esibizione di natiche  e di organi sessuali. E mi fermo qui. Non si sarebbe mai accettato il saluto romano. E forse è meglio così.

Ezio Scaramuzzino

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