Un'inchiesta della UIL di
qualche tempo fa ci informa che in Italia circa 1.200.000 persone vivono di
politica, nel senso che la loro attività esclusiva o principale consiste nel
ricoprire una carica politica o comunque di natura politica. L'inchiesta fa
riferimento a parlamentari europei, deputati, senatori, ministri, viceministri,
sottosegretari, governatori, assessori regionali, deputati regionali, sindaci,
assessori, consiglieri comunali di grandi città.
A
costoro, politici in senso stretto, bisogna aggiungere almeno altre 500.000
persone: consiglieri d'amministrazione di società pubbliche e parapubbliche,
personale degli organi di controllo, personale di supporto degli uffici
pubblici, portaborse, collaboratori,
consulenti, personale a contratto, ecc. ecc.
Aggiungiamo
poi i sindacati, compresa la UIL, altre 300.000 persone, che, solo
apparentemente, non fanno parte del mondo politico, ma che in realtà sono
l'altra faccia della medaglia, con continui passaggi e scambi di poltrone tra
le due parti e relativi privilegi. Basta dire che i sindacati possono
licenziare senza giusta causa, non hanno alcun obbligo di rendicontazione e
quindi di presentazione di un bilancio annuale, non pagano tributi locali o
statali sulle loro sedi, fanno pagare alla collettività molti dei loro
dipendenti con la tecnica del distacco sindacale.
Siamo
arrivati a 2.000.000 di persone circa. Ma non si dimentichi che ognuno di
questi mantiene una famiglia, circa 3-4 persone, per cui arriviamo a circa
8.000.000 di persone. Non dimentichiamo ancora quelli che, pure essendo
privati, magari sono fornitori degli enti pubblici e quindi sono strettamente
legati al potere politico, senza il quale non sopravviverebbero.
Si
ricordi ancora che il potere politico-amministrativo, a suo insindacabile
giudizio, finanzia e mantiene in vita circoli culturali o presunti tali,
cooperative di ogni genere, sagre e fiere paesane, attivisti graditi al potere,
gruppi che si interessano di qualunque cosa pur di avere una sovvenzione, come
quelli, tanto per fare un esempio, per la protezione del prosciutto San Daniele
o per la tutela della Foca monaca o per la memoria della Resistenza.
Ampliando
l’inchiesta della UIL, di cui all’inizio, per concludere, si può
tranquillamente affermare che nel nostro Paese, su circa 65.000.000 di abitanti,
bambini compresi, almeno 25.000.000
dipendono dalla politica per il loro sostentamento.
E'
grave tutto questo e non ha paragoni nel mondo, almeno nel mondo occidentale,
ma è ancora più grave il fatto che gli stipendi di questo mondo politico
costituiscono un altro unicum insuperato e insuperabile.
Solo
qualche esempio. Nella classifica delle spese per le residenze dei capi di
stato, l'Italia è al secondo posto nel mondo dopo il sultanato del Brunei. Il
Presidente della Provincia di Bolzano ha uno stipendio superiore a quello del
Presidente degli Stati Uniti. Al parlamento europeo lo stipendio mensile di un deputato italiano è nettamente più alto
rispetto a quello un di qualunque altro deputato e, prima di una recente riforma
che ha attenuato un po’ le differenze, era 8-10 volte più alto di quello di un
deputato della Lettonia o dell’Estonia.
In tutto questo tripudio orgiastico di soldi, capita a
pennello il prossimo referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, che
passano da 945 a 600. Ci sono dubbi su come votare? E' concepibile che ci
possano essere dei dubbi?
Personalmente sono convinto che la riduzione passerà
facilmente e che proprio non c'è partita. Ma, negli ultimi giorni, si stanno
levando le voci finora assopite dei contrari, in alcuni casi voci sorprendenti
di persone che talvolta vengono ritenute, o si ritengono, autorevoli.
Si
obietta1: ma il referendum farà risparmiare poco. Risposta: Intanto da qualche
parte bisogna pur cominciare a tagliare e poi poco un corno. Si tratta pur
sempre di qualche miliardo di Euro, che si potranno impiegare in spese
produttive e non per foraggiare la casta.
Si
obietta2: ma molti politici lavorano bene e sono utili. Risposta: Diciamo pure
che solo pochi lavorano bene e sono utili. La stragrande maggioranza è
costituita da un’accozzaglia di gente senza arte né parte, che è contenta di
vivere lautamente sulle spalle dei contribuenti. E’ pur vero che tutti i
politici, comprese le nullità, sono convinti di essere il centro dell’universo
e di essere indispensabili, ma si tratta solo del contrario della teoria evoluzionistica
di Lamarck, ben conosciuta, della funzione che crea l’organo. In questo caso si
tratta dell’organo che crea la funzione, nel senso che ogni politico, in
mancanza d’altro, si inventa un qualunque compito che possa giustificare la sua
esistenza, anche a costo di rendere complicata e difficile la vita degli altri. A tutte queste nullità bisognerebbe dire come la buonanima di Totò diceva
all’onorevole Trombetta nel famoso sketch dello scompartimento ferroviario: Ma
mi faccia il piacere…
Si
obietta3: ma la riduzione comporterà anche una riduzione del livello di
democrazia nel nostro Paese. Facile rispondere che la democrazia non dipende dal
numero dei parlamentari. Se così fosse, gli Stati Uniti, con i loro 100
senatori, sarebbero meno democratici dell'Italia con i suoi attuali 315.
Si
obietta4: ma con la riduzione ci saranno minori possibilità di controllo e
minore trasparenza nell'attività politica. Risposta: L'Italia attuale è uno dei
paesi con la più alta corruzione al mondo. L'eccessivo numero di addetti ai
lavori favorisce il clientelismo, il parassitismo, il burocratismo, il
familismo amorale e la corruzione. Ogni tanto qualcuno esagera e viene
scoperto, ma quelli che la fanno franca sono una platea sterminata. Anche
perché è pressoché impossibile controllare tutti e quindi spesso si preferisce
sorvolare sui reati minori.
Si
obietta5: ma con la riduzione alcuni territori sarebbero poco rappresentati
nelle istituzioni. Risposta: Ogni territorio, ogni regione italiana avrà i suoi
eletti, pochi o molti che siano e, se saranno pochi, saranno comunque
sufficienti ed adeguati alla bisogna. D'altra parte, per restare ai nostri
territori, il duplicato Corrado-Barbuto (la coppia Thelma e Louise del
Crotonese) che dovrebbe rappresentarci, risulta attualmente adeguato? Ce li
facciamo bastare e aggiungiamo che, per quel che fanno e per quello che costano
ai contribuenti, sono pure troppe in due. Solo per un motivo le nostre due
eroine risulteranno utili e cioè per poter costituire un caso da manuale di
autoeutanasia politica. Come deputate grilline è presumibile che voteranno “Sì”
e quindi, considerando il risultato del referendum e quello dei sondaggi, che
parlano di una riduzione dei Cinquestelle di almeno il 50% rispetto alle ultime
politiche, voteranno anche per la loro estinzione. Almeno in questo saranno
state utili, se non a se stesse, almeno a Crotone, alla Calabria, all’Italia,
all’Europa, al pianeta Terra, al Sistema solare, alla Via lattea ed
all’Universo.
Si
obietta6: ma si tratta di un'iniziativa fortemente voluta dai Cinquestelle dei
tempi eroici e che loro stessi, ora che sono diventati parte integrante della
casta, probabilmente avrebbero avuto difficoltà a portare avanti, anche se
continuano a sostenerla per non sputtanarsi completamente, più di quanto non
siano già sputtanati. Risposta: L'iniziativa è giusta ed è l'unica iniziativa
rispettabile imbroccata dai Grillini. Ma non è che, per fare un dispetto a
loro, bisogna comportarsi come quel marito che, per fare un dispetto alla
moglie, decise di tagliarsi le p.....
Si
obietta7: ma la Costituzione, per come concepita e strutturata dai Costituenti, presuppone un
alto numero di parlamentari. Risposta: Erano altri tempi (1946) ed il numero
effettivamente alto dei parlamentari fu probabilmente voluto dai Costituenti
come antidoto democratico alle degenerazioni del Fascismo.
Si
obietta8: La riduzione potrebbe creare delle sfasature istituzionali,
similmente a quanto sarebbe avvenuto con le modifiche costituzionali volute a
suo tempo da Matteo Renzi e che per questo furono clamorosamente bocciate dagli elettori. Risposta: I due
referendum sono profondamente diversi. Quello attuale è limitato e di facile e
semplice controllo, per cui, nel caso di sfasature, è facile provvedere. Quello
del Cazzaro Rosso era onnicomprensivo, profondamente innovativo e, con poche
proposte lodevoli, ne proponeva molte profondamente errate, come quella,
discutibile ed assurda, della riforma del Senato. Giustamente gli elettori la
bocciarono. Ed anche io votai contro.
Si
potrebbe continuare all'infinito, ma preferisco fermarmi qui. Aggiungo qualche
ultima considerazione. La data del referendum si avvicina, ma non è ancora
sicuro che si voti, perché la recrudescenza del Coronavirus potrebbe far
saltare tutto, con sommo gaudio di Conte e dei suoi prosseneti, letteralmente
atterriti dal voto per le regionali e le comunali, probabilmente fatali
all'attuale maggioranza. Atterriti perché? Atterriti perché con lo sconquasso
economico ormai all'orizzonte e l'ennesima, continua, desolante, tragica
invasione dei clandestini, ormai il re è nudo e le eterne supercazzole, con cui
i cialtroni cercano di capovolgere la realtà dei fatti, non bastano più. La
gente è arrivata al limite dell’umana sopportazione e, se anche non è ancora
pronta per i forconi, è già pronta ad usare l'arma del voto.
Coraggio!
Ezio Scaramuzzino
Condivido quasi intoto l'analisi le considerazioni e l'intenzione di voto.
RispondiEliminaDai titoli di coda invece mi dissocio.
Rilevo con soddisfazione il tuo ammonimento a fare attenzione ai Cazzari Rossi ma faccio presente che in giro ci sono altri Cazzari purtroppo oltre al rosso non meno pericolosi anche se sono verdi.
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RispondiEliminaE a fronte di due milioni di persone che mangiano direttamente sulla politica - più tutte le altre che hai calcolato - ritieni rilevante tagliare un paio di centinaia di parlamentari?! Dai, su, siamo seri per favore! E oltretutto senza che ci sia neppure un abbozzo di idea su come tagliare, cosa tagliare, dove tagliare, e cosa fare dopo il taglio?! Davvero non riesco a capacitarmi che qualcuno possa seriamente prendere in considerazione votare sì.
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