domenica 23 agosto 2020

Il costo della casta

 

Un'inchiesta della UIL di qualche tempo fa ci informa che in Italia circa 1.200.000 persone vivono di politica, nel senso che la loro attività esclusiva o principale consiste nel ricoprire una carica politica o comunque di natura politica. L'inchiesta fa riferimento a parlamentari europei, deputati, senatori, ministri, viceministri, sottosegretari, governatori, assessori regionali, deputati regionali, sindaci, assessori, consiglieri comunali di grandi città.

A costoro, politici in senso stretto, bisogna aggiungere almeno altre 500.000 persone: consiglieri d'amministrazione di società pubbliche e parapubbliche, personale degli organi di controllo, personale di supporto degli uffici pubblici, portaborse, collaboratori,  consulenti, personale a contratto, ecc. ecc.

Aggiungiamo poi i sindacati, compresa la UIL, altre 300.000 persone, che, solo apparentemente, non fanno parte del mondo politico, ma che in realtà sono l'altra faccia della medaglia, con continui passaggi e scambi di poltrone tra le due parti e relativi privilegi. Basta dire che i sindacati possono licenziare senza giusta causa, non hanno alcun obbligo di rendicontazione e quindi di presentazione di un bilancio annuale, non pagano tributi locali o statali sulle loro sedi, fanno pagare alla collettività molti dei loro dipendenti con la tecnica del distacco sindacale.

Siamo arrivati a 2.000.000 di persone circa. Ma non si dimentichi che ognuno di questi mantiene una famiglia, circa 3-4 persone, per cui arriviamo a circa 8.000.000 di persone. Non dimentichiamo ancora quelli che, pure essendo privati, magari sono fornitori degli enti pubblici e quindi sono strettamente legati al potere politico, senza il quale non sopravviverebbero.

Si ricordi ancora che il potere politico-amministrativo, a suo insindacabile giudizio, finanzia e mantiene in vita circoli culturali o presunti tali, cooperative di ogni genere, sagre e fiere paesane, attivisti graditi al potere, gruppi che si interessano di qualunque cosa pur di avere una sovvenzione, come quelli, tanto per fare un esempio, per la protezione del prosciutto San Daniele o per la tutela della Foca monaca o per la memoria della Resistenza.

Ampliando l’inchiesta della UIL, di cui all’inizio, per concludere, si può tranquillamente affermare che nel nostro Paese, su circa 65.000.000 di abitanti, bambini compresi, almeno 25.000.000  dipendono dalla politica per il loro sostentamento.

E' grave tutto questo e non ha paragoni nel mondo, almeno nel mondo occidentale, ma è ancora più grave il fatto che gli stipendi di questo mondo politico costituiscono un altro unicum insuperato e insuperabile.

Solo qualche esempio. Nella classifica delle spese per le residenze dei capi di stato, l'Italia è al secondo posto nel mondo dopo il sultanato del Brunei. Il Presidente della Provincia di Bolzano ha uno stipendio superiore a quello del Presidente degli Stati Uniti. Al parlamento europeo lo stipendio mensile  di un deputato italiano è nettamente più alto rispetto a quello un di qualunque altro deputato e, prima di una recente riforma che ha attenuato un po’ le differenze, era 8-10 volte più alto di quello di un deputato della Lettonia o dell’Estonia.

        In tutto questo tripudio orgiastico di soldi, capita a pennello il prossimo referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, che passano da 945 a 600. Ci sono dubbi su come votare? E' concepibile che ci possano essere dei dubbi?

        Personalmente sono convinto che la riduzione passerà facilmente e che proprio non c'è partita. Ma, negli ultimi giorni, si stanno levando le voci finora assopite dei contrari, in alcuni casi voci sorprendenti di persone che talvolta vengono ritenute, o si ritengono, autorevoli.

Si obietta1: ma il referendum farà risparmiare poco. Risposta: Intanto da qualche parte bisogna pur cominciare a tagliare e poi poco un corno. Si tratta pur sempre di qualche miliardo di Euro, che si potranno impiegare in spese produttive e non per foraggiare la casta.

Si obietta2: ma molti politici lavorano bene e sono utili. Risposta: Diciamo pure che solo pochi lavorano bene e sono utili. La stragrande maggioranza è costituita da un’accozzaglia di gente senza arte né parte, che è contenta di vivere lautamente sulle spalle dei contribuenti. E’ pur vero che tutti i politici, comprese le nullità, sono convinti di essere il centro dell’universo e di essere indispensabili, ma si tratta solo del contrario della teoria evoluzionistica di Lamarck, ben conosciuta, della funzione che crea l’organo. In questo caso si tratta dell’organo che crea la funzione, nel senso che ogni politico, in mancanza d’altro, si inventa un qualunque compito che possa giustificare la sua esistenza, anche a costo di rendere complicata e difficile la vita degli altri. A tutte queste nullità bisognerebbe dire come la buonanima di Totò diceva all’onorevole Trombetta nel famoso sketch dello scompartimento ferroviario: Ma mi faccia il piacere…

Si obietta3: ma la riduzione comporterà anche una riduzione del livello di democrazia nel nostro Paese. Facile rispondere che la democrazia non dipende dal numero dei parlamentari. Se così fosse, gli Stati Uniti, con i loro 100 senatori, sarebbero meno democratici dell'Italia con i suoi attuali 315.

Si obietta4: ma con la riduzione ci saranno minori possibilità di controllo e minore trasparenza nell'attività politica. Risposta: L'Italia attuale è uno dei paesi con la più alta corruzione al mondo. L'eccessivo numero di addetti ai lavori favorisce il clientelismo, il parassitismo, il burocratismo, il familismo amorale e la corruzione. Ogni tanto qualcuno esagera e viene scoperto, ma quelli che la fanno franca sono una platea sterminata. Anche perché è pressoché impossibile controllare tutti e quindi spesso si preferisce sorvolare sui reati minori.

Si obietta5: ma con la riduzione alcuni territori sarebbero poco rappresentati nelle istituzioni. Risposta: Ogni territorio, ogni regione italiana avrà i suoi eletti, pochi o molti che siano e, se saranno pochi, saranno comunque sufficienti ed adeguati alla bisogna. D'altra parte, per restare ai nostri territori, il duplicato Corrado-Barbuto (la coppia Thelma e Louise del Crotonese) che dovrebbe rappresentarci, risulta attualmente adeguato? Ce li facciamo bastare e aggiungiamo che, per quel che fanno e per quello che costano ai contribuenti, sono pure troppe in due. Solo per un motivo le nostre due eroine risulteranno utili e cioè per poter costituire un caso da manuale di autoeutanasia politica. Come deputate grilline è presumibile che voteranno “Sì” e quindi, considerando il risultato del referendum e quello dei sondaggi, che parlano di una riduzione dei Cinquestelle di almeno il 50% rispetto alle ultime politiche, voteranno anche per la loro estinzione. Almeno in questo saranno state utili, se non a se stesse, almeno a Crotone, alla Calabria, all’Italia, all’Europa, al pianeta Terra, al Sistema solare, alla Via lattea ed all’Universo.

Si obietta6: ma si tratta di un'iniziativa fortemente voluta dai Cinquestelle dei tempi eroici e che loro stessi, ora che sono diventati parte integrante della casta, probabilmente avrebbero avuto difficoltà a portare avanti, anche se continuano a sostenerla per non sputtanarsi completamente, più di quanto non siano già sputtanati. Risposta: L'iniziativa è giusta ed è l'unica iniziativa rispettabile imbroccata dai Grillini. Ma non è che, per fare un dispetto a loro, bisogna comportarsi come quel marito che, per fare un dispetto alla moglie, decise di tagliarsi le p.....

Si obietta7: ma la Costituzione, per come concepita  e strutturata dai Costituenti, presuppone un alto numero di parlamentari. Risposta: Erano altri tempi (1946) ed il numero effettivamente alto dei parlamentari fu probabilmente voluto dai Costituenti come antidoto democratico alle degenerazioni del Fascismo.

Si obietta8: La riduzione potrebbe creare delle sfasature istituzionali, similmente a quanto sarebbe avvenuto con le modifiche costituzionali volute a suo tempo da Matteo Renzi e che per questo furono clamorosamente  bocciate dagli elettori. Risposta: I due referendum sono profondamente diversi. Quello attuale è limitato e di facile e semplice controllo, per cui, nel caso di sfasature, è facile provvedere. Quello del Cazzaro Rosso era onnicomprensivo, profondamente innovativo e, con poche proposte lodevoli, ne proponeva molte profondamente errate, come quella, discutibile ed assurda, della riforma del Senato. Giustamente gli elettori la bocciarono. Ed anche io votai contro.

Si potrebbe continuare all'infinito, ma preferisco fermarmi qui. Aggiungo qualche ultima considerazione. La data del referendum si avvicina, ma non è ancora sicuro che si voti, perché la recrudescenza del Coronavirus potrebbe far saltare tutto, con sommo gaudio di Conte e dei suoi prosseneti, letteralmente atterriti dal voto per le regionali e le comunali, probabilmente fatali all'attuale maggioranza. Atterriti perché? Atterriti perché con lo sconquasso economico ormai all'orizzonte e l'ennesima, continua, desolante, tragica invasione dei clandestini, ormai il re è nudo e le eterne supercazzole, con cui i cialtroni cercano di capovolgere la realtà dei fatti, non bastano più. La gente è arrivata al limite dell’umana sopportazione e, se anche non è ancora pronta per i forconi, è già pronta ad usare l'arma del voto.

Coraggio!

Ezio Scaramuzzino

 

3 commenti:

  1. Condivido quasi intoto l'analisi le considerazioni e l'intenzione di voto.
    Dai titoli di coda invece mi dissocio.
    Rilevo con soddisfazione il tuo ammonimento a fare attenzione ai Cazzari Rossi ma faccio presente che in giro ci sono altri Cazzari purtroppo oltre al rosso non meno pericolosi anche se sono verdi.

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. E a fronte di due milioni di persone che mangiano direttamente sulla politica - più tutte le altre che hai calcolato - ritieni rilevante tagliare un paio di centinaia di parlamentari?! Dai, su, siamo seri per favore! E oltretutto senza che ci sia neppure un abbozzo di idea su come tagliare, cosa tagliare, dove tagliare, e cosa fare dopo il taglio?! Davvero non riesco a capacitarmi che qualcuno possa seriamente prendere in considerazione votare sì.

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