Mi capita spesso di sentir dire che Fini sarebbe un abile oratore. Può darsi, anche se personalmente l’ho sempre trovato banale e ripetitivo. Ma, per meglio delineare il personaggio, mi si consenta un ricordo personale.
Si era nella campagna elettorale del 2001 e Fini doveva tenere un comizio a Crotone, alle due del pomeriggio, perché la sua tappa era chiaramente di passaggio. C’ero anch’io quel giorno. La piazza era piena, nonostante l’ora, e soprattutto c’erano tanti giovani e tante bandiere.
Fini attaccò, compassato come al solito, ma quei giovani lo interrompevano spesso con i loro applausi e il loro entusiasmo. Ad un certo punto Fini si incazzò, disse che non voleva essere interrotto e soprattutto gridò che non voleva perdere tempo. Sulla piazza calò un gelido silenzio. Fini poté ripetere per l’ennesima volta la sua tiritera imparata a memoria e portare a compimento il suo discorsetto senza interruzioni.
Quel ricordo mi brucia ancora, a distanza di tanti anni. Mi sono sempre chiesto da allora:”Ma questo stronzo c’è o ci fa?”. Non ho mai avuto perplessità nella risposta. Ma oggi, alla luce anche di quello che è intervenuto nel frattempo, la risposta è ancora più tranquilla:” Questo …stronzo…c’è… non ci fa”.
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