Luca Barbareschi, finiano duro e puro, ha dichiarato che comunque non voterà la fiducia a Berlusconi, a prescindere da quello che faranno i suoi compagni di gruppo.
Bisogna capirlo Luca Barbareschi. Lui, uomo di spettacolo ed esponente politico della destra, ha sempre vissuto questa sua posizione con imbarazzo ed insofferenza insieme.
Una volta, invitato da Maurizio Costanzo ad “Uno contro tutti”, si ritrovò ad essere “Uno contro se stesso”, perché nessuno si presentò a discutere con lui, secondo una antica consuetudine della sinistra, che preferisce ignorare gli avversari politici, piuttosto che discutere con loro. In seguito fu inopinatamente licenziato da Mediaset, a causa di un’infelice battuta contro le tasse, nel corso di una sua trasmissione. Di recente, nel 2008, ha invitato il PDL ad occupare la RAI, troppo di sinistra secondo lui, piazzandovi anche uomini di spettacolo e non solo mignotte.
Bisogna capirlo Luca Barbareschi. In un mondo come quello dello spettacolo, dove, a causa del conformismo paraculistico, anche gli uscieri e gli addetti alle pulizie debbono essere rigorosamente di sinistra, l’essere di destra non rende, né artisticamente, né economicamente.
Barbareschi ha sempre vissuto con sofferenza questa sua condizione. Probabilmente anche il semplice fatto di essere definito di destra gli ha procurato disagi esistenziali. Perché le cose potessero andare diversamente, egli avrebbe dovuto avere la grandezza di un Giorgio Albertazzi o la dignità e il disincanto di un Ennio Flaiano o di un Leo Longanesi.
Ma Barbareschi non ha avuto nulla di tutto questo. Egli è rimasto sempre e soltanto un piccolo uomo, costretto ad una quotidiana ed oscura lotta per la sopravvivenza e per un posto al sole. Ora però le sue sofferenze sono finite. Il suo recente antiberlusconismo ha fatto il miracolo e quelli che una volta lo disprezzavano, o peggio ancora lo ignoravano, lo hanno accolto tra le loro file.
Luca Barbareschi può guardare con fiducia verso il futuro e verso il Sol dell’avvenire.
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