Ha fatto bene Salvini a sfiduciare il
governo Conte? O ha fatto male? O doveva sfiduciarlo prima? O dopo? E quando?
Subito dopo le elezioni europee? O dopo l’approvazione della prossima
finanziaria? Il dibattito è aperto e si sentono molte opinioni in giro, alcune espresse con la sicumera di chi ritiene di
saperla lunga…
Sia ben chiaro: Salvini può anche aver
commesso qualche errore tattico, ma il problema non è questo, non è quello del
quando doveva farlo.
Secondo me, e l’ho sempre detto, Salvini
questo matrimonio innaturale con i Grillini non doveva proprio farlo, sin dall’inizio,
perché il gioco non valeva la candela ed i pochi vantaggi ottenuti, come
qualche effimero successo sul fronte dell’immigrazione, non compensano i
bocconi amari che ha dovuto ingoiare.
Non poteva che finire così. In quest’anno e
mezzo di governo Salvini è stato messo in croce dagli avversari politici, e ci
poteva stare, dalla magistratura, e si sapeva, dall’ Unione Europea, e c’era da
aspettarselo, dai grandi mezzi di comunicazione, e non poteva che essere così. Ma
è stato messo in croce anche dai suoi alleati di governo, sempre pronti a
punzecchiarlo, a deriderlo, quando non ad insultarlo nel vero senso della
parola. Salvini aveva dalla sua parte
solo la maggioranza degli Italiani.
La situazione è precipitata infine dopo le elezioni
europee e ci restano ancora nelle orecchie le parole di certi grillini: Salvini doveva essere contento
e soddisfatto del solo fatto di essersi
potuto alleare con il M5S perché questo connubio aveva purificato la Lega e l’”amico “ Di Maio è arrivato perfino a
chiamarlo Dudù, come il barboncino di Berlusconi. E Salvini, prima di difendere la sua dignità,
doveva pur difendere la dignità del suo partito, di coloro che lo votano e di
quella maggioranza di Italiani che credono in lui
Questi insulti non mi meravigliano più di
tanto, perché rientrano nello stile politico di molta sinistra, ed i Grillini,
a prescindere da ciò che dicono in merito, sono un partito di sinistra ed hanno
anche la boria tipica di molti partiti di sinistra. Pretendono di aver abolito
la povertà solo perché hanno incominciato a regalare soldi con il cosiddetto Reddito di cittadinanza che
sarebbe più appropriato chiamare Reddito degli sfaccendati e lo hanno fatto con
il trionfalismo tipico di quella sinistra che non sa, o meglio finge di non
sapere, che la ricchezza, prima di distribuirla, deve pur essere prodotta da
qualcuno, perché altrimenti distribuisci e crei solo debiti per la
collettività.
Ora quell’ insensato ed innaturale connubio
tra Salvini e Di Maio, tra Grillini e Leghisti, è finito e si ritorna alla
normalità. Da una parte quelli che sono
o si sentono di sinistra, dall’altra quelli che sono o si sentono di destra.
Meglio così, meglio questo ritorno alla normale dialettica politica, senza stravolgimenti
ed acrobazie che servono solo a confondere e sconcertare gli elettori. “Sia
invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”, diceva Qualcuno
vissuto circa duemila anni fa.(Mt5,17-37)
Quanto alla prossima
mozione di sfiducia, non c’è bisogno di essere profeti per sapere come andrà a
finire. La mozione non passerà, il governo sarà salvo ma questo non impedirà a
Conte di rimettere comunque il suo mandato. Ci saranno le consultazioni al
Quirinale, ma tutto è stato già deciso o sarà deciso in questi giorni.
Avremo un nuovo
governo ed una nuova maggioranza, con Il PD, il M5S e qualche riempitivo. Chi sarà il capo del governo?!
Potrà ancora essere Conte, ma non interessa, perché per costoro è ancora
valida l’affermazione di Lenin secondo cui nelle società strutturate da “loro”,
anche una cuoca può governare e d’altra
parte, dopo aver avuto primi ministri come Gentiloni e Letta, forse è proprio vero
che anche una cuoca può farlo.
Non tutto il male
vien per nuocere. La Lega ed il Centrodestra staranno all’opposizione e la
nuova maggioranza governerà. Certo, tre anni e mezzo sono lunghi da passare, come diceva
una canzone di Rosanna Fratello di tanti anni fa, ma potremo avere qualche
sorpresa adeguata ai tempi che stiamo vivendo.
Probabilmente
ritornerà Renzi, l’altro Matteo, e pretenderà il Ministero degli Interni,
proprio quello di Salvini. Immagino che vorrà far ritornare i tempi felici di
quando governava lui, con i porti non aperti, ma spalancati, e milioni di
Africani che verranno a farci visita, non come turisti purtroppo. Avremo l’approvazione
immediata dello Ius Soli, perché bisogna pur sostituire i milioni di Italiani
che non votano più PD. Avremo quasi certamente Maria Elena Etruria Boschi in un
ministero finanziario, vista la competenza da lei acquisita nei rapporti con le
banche. Forse non potremo vedere Valeria Fedeli all’Istruzione, perché tale
Ministero è rivendicato dai Grillini, che intendono assegnarlo a Roberto Fico, il
quale, per chi non lo sapesse, ha una laurea al DAMS con tesi sulla canzone
neomelodica napoletana e su Mario Merola. Penso che anche Giggino Di Maio potrà continuare a
fare il Ministro del Lavoro, evitando di dover ritornare a casa, o ritornare a
lavorare allo Stadio San Paolo di Napoli nel caso ci fossero state elezioni
anticipate.
Ma il
culmine di tanto fervore politico e amministrativo sarà, sono pronto a
scommetterci la camicia, l’elezione di Beppe Grillo alla Presidenza della
Repubblica. Non che un comico non possa diventare Presidente della Repubblica,
ci mancherebbe, e del resto di recente anche in Ucraina un comico è diventato
Presidente. Ma son sicuro che Grillo ci metterà qualcosa di più e di suo. Immagino già la scena. A fine
anno Grillo abolirà l’inutile discorso del Presidente alla nazione e lui, già
abituato anni fa al Vaffaday, per la notte di Capodanno istituirà il
Vaffanight. L’Italia sarà la prima nazione al mondo a poter godere di questo
privilegio.
Avremo tutti la fortuna di assistere a questi meravigliosi cambiamenti, sicché un giorno potremo anche raccontarlo ai nostri nipoti e dire…IO
C’ERO.
Ezio Scaramuzzino
Ezio Scaramuzzino
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