Vale la pena di riannodare le fila di quanto accaduto di recente a
proposito dello sgombero di Piazzale Nettuno, a Crotone, per versare qualche
lacrimuccia, o, meglio, per fare qualche sorriso, che oltretutto fa pure bene
alla salute. Tutto inizia l’11 ottobre, quando nella chat di riferimento Marisa
Cavallo, rappresentante della Lega in Consiglio Comunale, oltre che esponente
del Movimento politico-culturale Popolo e Identità, comunica con legittima
soddisfazione che, su sua richiesta con interpellanza, il Sindaco Voce ha
provveduto a ripulire Piazzale Nettuno,
sgomberandolo dei tanti immigrati e clandestini, che ne avevano fatto un
bivacco maleodorante ed indecoroso. Leggo e mi compiaccio, ma il compiacimento
dura poco. Perché subito dopo su un sito cittadino appare un comunicato duro e
minaccioso, che parla di “gravi preoccupazioni”, di decisione “inaccettabile”,
di “propaganda politica”. Il tutto non solo in riferimento allo sgombero del
Piazzale, ma soprattutto in relazione alla presunta, mancata sistemazione dei
clandestini dopo lo sgombero, pur prevista e sollecitata nell’interpellanza di
cui sopra. Nell’attesa di vedere in fondo chi è/sono l’autore/gli autori della
nota, leggo con una certa apprensione e leggo lentamente. Anche perché, mentre
leggo, mi viene pure da pensare. Vuoi vedere, mi dico, che gli autori della
protesta hanno accolto i clandestini a casa loro, hanno dato loro da mangiare,
da dormire in una stanza accogliente ed in un letto accogliente, e noi invece
non abbiamo fatto nulla di tutto questo, per cui alla fine saremo i “cattivi”
della situazione? Poi mi tranquillizzo, perché mi ricordo di Mimmo Lucano
recentemente condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 500 mila € sperperati
nell’assistenza ai migranti; mi ricordo, in un altro contesto, di Salvatore
Buzzi, di Mafia Capitale che,
intercettato, diceva che i migranti rendono più della droga; mi ricordo di
tanti altri episodi consimili. E mi tranquillizzo, certo, ma solo in parte.
Perché questi pensieri non ne escludono altri. Vuoi vedere che magari i clandestini di Piazzale Nettuno sono stati
accolti dalle suore di Santa Teresa di
Calcutta, le Missionarie della Carità? Ma che c’entra?, mi rispondo da solo, le
suore di Santa Teresa non ci sono qui da noi. Certo, non ci sono, ma chi può
escludere che in una settimana abbiano costituito una fondazione, un centro di
accoglienza, senza che io ne sia venuto a conoscenza? E poi un’altra cosa mi procura un po’ di
ansia, anche perché io mi allarmo facilmente.
Leggo di “gravi preoccupazioni”, “non possiamo permettere”, “conseguenze
delle proprie azioni”. Vuoi vedere che costoro non soltanto non ci ringraziano,
ma alla fine ci chiedono pure i danni morali ed esistenziali per le
preoccupazioni loro procurate? Curnuti e
mazziati, come si dice da noi. E nel frattempo, intanto, tra un pensiero e
l’altro, sono giunto alla fine. Leggo le sigle dei firmatari e la mia mente passa dalla tranquillità al
sopore, poi al sonno. E finisco con l’addormentarmi. Nel sonno rivedo e rileggo le sigle, tutte orbitanti in quella galassia di
organizzazioni della sinistra che hanno fatto di tutto per far diventare
l’Italia il porto franco dei disperati di tutto il mondo. C’è l’ARCI,
ovviamente, al primo posto; poi c’è Legacoop, in una sezione dedicata, (te
pareva?), al settore immigrazione; poi c’è Sial Cobas, sindacato autonomo che
si colloca a sinistra della CGIL, il che è tutto dire; poi
c’è l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, con i suoi 153.000 (!)
iscritti, quelli che vanno in giro a cantare “Bella ciao” e pretendono di
essere i continuatori dei veri partigiani, ormai tutti defunti (o quasi); infine c’è Laicitalia, che nel suo
statuto si propone di “liberare l’Italia dalle ingerenze clericali” e che, par
di capire, con l’immigrazione c’entra come i cavoli a merenda. E, last but not
least, isolato, in coda, c’è un signore, Filippo Sestito, che si firma in
proprio e che quindi dovrebbe rappresentare se stesso. E invece rappresenta
l’ARCI (ancora!), ma è anche uno dei fondatori di Ambiente e salute. Capisco.
E’ uno di quelli che mangiano compatibile, vestono compatibile, viaggiano
compatibile, dormono compatibile, vivono nel loro mondo compatibile e non si
accorgono che la compatibilità e la sopportabilità della gente sono al limite.
P.S. Leggo, dopo un’ora, un
comunicato del PD. E poteva mancare? Er mejo fico der bigonzo, come dicono a
Roma. Il testo è insolitamente moderato, forse perché ci sono imminenti
elezioni in varie regioni italiane. IL PD si accontenta di sapere se, in
mancanza d’altro, almeno è stato fatto un monitoraggio delle esigenze dei
migranti. Insomma, cara consigliera Cavallo, il PD ti chiede: -Tu, prima di
richiedere lo sgombero, sei andata almeno in Piazzale Nettuno, munita di carta,
penna (e calamaio, aggiungo io) a chiedere ai migranti che cosa vogliono? E
dopo che hai fatto le domande, hai almeno preparato uno straccio di mappa,
foglio excel, elenco, dei desiderata dei migranti? E poi l’hai consegnato al
Comune? No???!!! Male, io ti boccio o almeno ti rimando a settembre. “E tu chi
sei”, chiede la Cavallo. “Io so’ io, conclude il PD, e tu non sei un c…” .
Giusto come il Marchese del Grillo.
Ezio Scaramuzzino
Popolo e Identità