Esauriti i ballottaggi nelle amministrative, si ha un quadro più definito dell’evoluzione politica nel nostro Paese. Ovviamente nessuno ha la pretesa di dare a questi risultati valori ultimativi, anche perché un voto amministrativo, per quanto importante, resta pur sempre amministrativo, ma alcune linee di tendenza possono cogliersi abbastanza chiaramente. Intanto un primo fatto importante è l’esplosione del movimento grillino, che non è più un dato episodico, ma si pone come punto di riferimento preciso per un vasto settore dell’elettorato. Il secondo elemento in ordine di importanza è il ridimensionamento del movimento renziano, che io preferisco chiamare così piuttosto che “democratico”, vista la forte caratterizzazione personale impressa da Renzi al suo partito. Il PD resta pur sempre il partito di maggioranza, ma le prospettive non sono più rosee come un paio di anni fa. Il terzo risultato significativo della tornata elettorale è il ruolo complessivamente modesto del Centrodestra, capace di qualche guizzo qua e là, ma complessivamente incapace di migliorare in modo significativo le sue posizioni. In quest’ultimo settore l’attivismo di Salvini evidentemente non riesce a compensare la fuga o la nausea degli elettori che una volta amavano definirsi moderati. Nel nostro Paese ormai, al bipolarismo di una volta, tende a sostituirsi una forma, seppure imperfetta, di tripolarismo ed in questo contesto il centrodestra sembra destinato ad occupare la terza posizione.
Per
il resto che cosa può dirsi? Auguri al M5S, che sarà messo alla prova e che
sarà costretto a dare finalmente il meglio di se stesso. “Qui si parrà la tua
nobilitate”, verrebbe voglia di dire, perché amministrare grandi città come
Roma e Torino potrebbe risultare difficoltoso per un partito-movimento che
ancora non dispone di una vera classe dirigente e che finora è vissuto sotto
l’ombra di Grillo e di Casaleggio.
Quanto
agli elettori, essi hanno sempre ragione, come i clienti, e quindi le loro
decisioni possono essere discutibili ma vanno sempre rispettate. Io mi auguro
che essi abbiano votato bene e che non debbano pentirsi. Personalmente ho
qualche perplessità, perché i Grillini, a parte la loro personale onestà, non
hanno molto da offrire. Ritengo che con loro avremo un po’ di trasparenza in più,
ma avremo anche demagogia in più, improvvisazione in più e una gestione del
denaro pubblico più allegra, con la loro
pretesa di dare tutto a tutti (vedi reddito di cittadinanza). Avremo qualche ossessione ambientalista in più
ed avremo anche meno sicurezza in giro, vista la loro considerazione sacrale
dei diritti degli abitanti del pianeta terra e dell’universo intero. Avremo
anche più immigrati, più profughi, più clandestini, dal momento che essi si
gloriano di aver fatto abolire il reato di immigrazione clandestina e da questo
punto di vista non sono secondi al trio Renzi-Alfano-Boldrini. E’ importante
che chi li ha votati abbia messo in conto anche questo, cosa di cui sono
convinto, dal momento che gli Italiani
una volta erano un popolo di santi, poeti, navigatori, mentre adesso sono
anche un popolo di salvatori, cosa di cui molti vanno fieri, giustamente.
Un’ultima
considerazione sulle elezioni a Crotone, dove ha vinto il
candidato indipendente Ugo Pugliese. Non lo conosco personalmente, ma mi dicono
trattarsi di persona perbene, seppure con l’unico neo di essere sotto l’ala
protettrice di Enzo Sculco e del suo partito "I Democratici", che avrebbe più
l’apparenza di un clan politico che di un movimento politico. Comunque, a parte
i suoi eventuali, personali meriti, Ugo Pugliese non poteva e non può in ogni caso essere peggio dell’altro
candidato espressione del Partito Democratico. Basta questo ed è tutto dire.
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