Nella foto Benedetto Croce e Maria Elena Etruria Boschi. L’accostamento non
è casuale. Il primo, filosofo, storico, saggista, fu uno dei padri costituenti, uno
tra gli autori più eminenti dell’attuale Costituzione. La seconda, Ministro
dell’attuale governo Renzi e madrina della recente riforma costituzionale, ha
come titolo di merito un master in Diritto Pubblico.
Perché voto no
1-Non è vero, come dice l’illustre costituzionalista
Maria Elena Etruria Boschi, che il no sprecherebbe due anni di lavoro del
parlamento. Curioso discorso. Il governo Berlusconi lavorò quattro anni alla
riforma della Costituzione. Si votò, l’Italia disse no, nessuno parlò di spreco
del tempo. O per caso il tempo della Boschi e di Renzi è più prezioso di quello
degli altri?
2-Non è esatto, o almeno non basta, dire che il
referendum si muove nella direzione giusta, come sostiene Giuliano Amato,
quello, tanto per intenderci, che prende 30.000 € al mese di pensione. Se da
Crotone voglio andare a Taranto, la via più breve per arrivarci è quella PER mare. Ma se pretendo di arrivarci a nuoto, il meno che possa capitarmi è quello
di affogare.
3-Non è vero che col nuovo Senato si risparmia, come
sostiene Matteo Bimbominchia Renzi. Intanto le spese generali RESTERebbero
invariate. Si risparmierebbe qualcosa (ripeto qualcosa) solo con gli stipendi.
Ma che discorso è quello di chi vuole un
tipo di senato solo in base alla convenienza economica? SE IL SENATO NON SERVE, TANTO VALEVA ABOLIRLO. A parte il fatto che i
nuovi senatori non sarebbero eletti, ma solo nominati nelle conventicole dei
partiti. Vi sembra un progresso questo?
4-Non è vero che la Costituzione è vecchia. Quella
degli Stati Uniti ha più di 200 anni e nessuno si sogna di cambiarla. In
Inghilterra addirittura la Costituzione non esiste e nessuno si sogna di dire
che lì non c’è democrazia. E poi le Costituzioni hanno il compito di
condizionare le forze politiche, non quello di adeguarsi alle loro esigenze.
5-Non è vero che la nuova Costituzione semplifica il
procedimento legislativo. Già oggi, PUR con il bicameralismo perfetto, l’Italia è
in Europa la nazione con la maggiore produzione legislativa. Figuriamoci che
cosa succederà quando una delle due camere dovesse essere “abolita”, ma solo in
teoria. A parte il fatto che già oggi, con il continuo e SFACCIATO ricorso al
voto di fiducia, il governo Renzi ha abolito di fatto non solo il senato, ma
l’intero parlamento. E poi non è nemmeno tecnicamente vero che la riforma
semplifica l’iter legislativo, perché le nuove norme prevedono ben otto
procedure diverse a seconda del tipo di legge da approvare. Ma ve l’immaginate
la goduria di chi dovrà dirimere i litigi susseguenti alla confusione delle
procedure?
6- Non è vero che la riforma della Costituzione
aumenterebbe il prestigio dell’Italia all’estero. La realtà è che oggi l’Italia
a livello internazionale conta meno di zero. E lo prova il fatto, a parte
alcune incredibili e vergognose interferenze esterne, che perfino alcuni
colossi bancari stranieri, come Morgan Stanley e Goldman Sachs, invitano a
votare sì. La realtà è che l’Italia con il suo mostruoso debito pubblico, per
altro in continua crescita con l’attuale governo, è diventato schiavo della
finanza internazionale, che si spinge a chiedere, perché sa che i governi
camerieri eseguiranno. A proposito: Renzi mi ricorda quell’uccello nella rete
che, più si muove, più resta IMPIGLIAto. Ogni tanto chiede più flessibilità all’UE.
Ma sapete che significa più flessibilità? Significa semplicemente
l’autorizzazione a fare più debiti, non a risparmiare SUlle spese. Diceva Lenin
che a governare uno stato sarebbe stata capace anche la sua cuoca. Ho sempre
considerato questa affermazione come una boutade, ma, da quando c’è Renzi,
penso proprio che chiunque, anche una cuoca, farebbe meglio di lui. O almeno lo
farebbe con maggiore serietà.
7- Non è vero che con il no ci sarebbe una diminuzione
del PIL. Lo sostiene la Confindustria, quella, per intenderci, che si è sempre
schierata con il padrone di turno e che con Renzi è diventata più parassitaria
che mai.
8-La Maria Elena Etruria Boschi sostiene infine che la
vittoria del sì sconfiggerebbe anche il terrorismo islamico ed il califfato
dell’ISIS. Prendiamola per una barzelletta, ma non tanto ormai, perché da queste
tipe, IN COMPLETO STATO CONFUSIONALE, ci si può aspettare di tutto. Una cosa è certa: quando la Boschi ha
sostenuto questa tesi, era fresca reduce da un pranzo caratterizzato da
abbondanti libagioni. Ma la tesi prevalente ormai nella campagna referendaria
del governo è che una cazzata al giorno leva il medico di torno.
9-Fin qui le considerazioni di carattere tecnico, ma,
last but not least, c’è anche una considerazione di carattere, diciamo pure,
personale. E’ che, ci pensate?, il grande cazzaro Matteo Renzi ha PROMESSo che, in
caso di vittoria del no, se ne ritornerà a casa. Certo, conoscendo Renzi, la
cosa non appare del tutto pacifica e scontata, ma sarebbe comunque un buon
inizio per farlo fuori. Non so a voi, ma a me la cosa piace, come diceva la
buonanima di Totò. Volete mettere? Dovrebbe bastare solo questo a far vincere
il no.
Sei bravissimo, posso solo aggiungere questo e desidero condividere con chi ben difficilmente farà lo sforzo do apèrire un link per leggere il contenuto, a volte la gente legge solo metà del titolo
RispondiEliminaSono del tuo stesso parere ! Scritto da te vale una laurea con dignità di stampa: 110 e Lode