Una
bella, grande ed importante notizia:
Donald Trump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Non nascondo che
stamattina, quando ho ascoltato la notizia, mi sono sentito meglio, anche
fisicamente, e, invece dei soliti 5 Km di footing mattutino, ne ho fatti 8: i 3
in più li ho fatti per la vittoria.
Il
risultato è tanto più convincente ed esaltante, quanto più Trump ha stravinto
contro tutto e contro tutti: contro i sondaggi manipolati, contro i grandi
gruppi finanziari, contro l’establishment politico e amministrativo, contro i
grandi network televisivi, contro la grande stampa, contro la solita compagnia
di giro formata da cantanti, attori, registi, intellettuali, contro tutto quell’apparato
che fa riferimento a papa Bergoglio, il papa “che non si impiccia”, ma che non
ha perso l’occasione di esternare contro di lui qualche volta. Insomma egli
ha vinto contro il conformismo di massa, il conformismo di coloro che piacciono alla gente che piace,
il conformismo di coloro che ormai costituivano una nuova classe, una nuova “nomenklatura”,
come era definita nei vecchi regimi socialisti, per fortuna scomparsi.
In
realtà Trump è stato appoggiato dalla cosiddetta maggioranza silenziosa,
formata da giovani disoccupati e senza speranza, operai, classe media: quella
maggioranza che è stata colpita dalla crisi e che si preoccupa del caos e della mancanza di legalità provocata
dall’immigrazione selvaggia, quella maggioranza che non ne può più dell’ISIS e del terrorismo musulmano, quella
maggioranza che non dice per chi vota, ma che poi, nei momenti decisivi della
vita di un popolo, va a votare in massa e provoca cambiamenti epocali.
Ovviamente
non sostengo che Trump è un angelo e che con lui incomincerà una nuova età dell’oro,
ma certamente egli non potrà fare peggio dell’incapace Obama, quello, tanto per
intenderci, che ha ricevuto la barzelletta del premio Nobel per la pace sulla
fiducia, e farà certamente meglio di quanto avrebbe potuto fare l’isterica e
corrotta Hillary Clinton.
Sono
ragionevolmente convinto che la vittoria di Trump apporterà benefici diretti
agli Stati Uniti e, seppur in modo indiretto, a tutto il mondo, ad incominciare
da Israele, l’Occidente, la Russia, l’Unione Europea, l’Italia. Trump ha già annunziato
che la sede diplomatica degli USA in Israele sarà trasferita da Tel Aviv a
Gerusalemme, a sottolineare in modo solenne che Gerusalemme è la capitale
unica, indivisibile e definitiva dello Stato. Buon segno. Egli ha inoltre preannunziato
un miglioramento delle relazioni con la Russia di Putin, ad evitare quel nuovo
clima da guerra fredda che Obama e la Clinton stavano pervicacemente portando
avanti. Ha infine preannunziato una lotta senza quartiere all’immigrazione
selvaggia ed al fondamentalismo ed al terrorismo islamico, atteggiamenti che
non potranno non avere dei riflessi sull’Unione Europea di Angela Merkel e sull’Italia
dell’inadeguato Matteo Renzi.
Che
cosa dire ai tanti ai quali è andata di traverso la vittoria di Trump e che per
questo andranno incontro a qualche mal di pancia e a qualche travaso di bile?
Beh, a tutti costoro non si può che dire: “ATTACCATEVI AL TRUMP”.
Ed
infine un ultimo pensiero per Madonna, l’ ineffabile cantante americana di
origine italiana, che non ha avuto scrupolo, nella sua libidine di profanazione a
senso unico, di assumere come nome d’arte quello della madre di Gesù Cristo.
Molti sapranno che durante la campagna elettorale la sguaiata cantante aveva
promesso, nel caso di vittoria della Clinton, sesso orale per tutti i maschietti
che l'avessero votata. Beh!. Per come sono andate le
cose, forse avrebbe fatto meglio a promettere il didietro, invece dei p…..i.
Condivido.
RispondiEliminaStupenda analisi e bellissime conclusioni! sei bravissimo e io la penso come te, e non solo questa volta
RispondiEliminaSarà un grande Presidente come lo è stato a suo tempo Ronmald Reagan che aveva ricevuto lo stesso comportamento altezzoso dall'establishment altezzoso dell'epoca, non è un cretino e ha fatto tanto nella vita per cui non mancherà di far bene anche alla Casa Bianca
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