C’è
un video su You Tube che non mi stanco di rivedere.
Siamo
in una cittadina canadese, dove il cielo è nuvoloso ed uggioso; tre artisti di
strada si esibiscono con le loro chitarre; si avvicina un signore il quale
chiede ai tre artisti se nel loro repertorio c’è anche la Danza di Zorba il
Greco; parte la danza, il famoso Sirtaki reso popolare da Antony Quinn nel film
omonimo; quel signore incomincia, lui solo, a danzare; alcuni passanti,
chiaramente turisti, si fermano a
guardare, interessati, divertiti e curiosi; alla danza si uniscono dapprima due
ragazze; poi si uniscono altri; dopo qualche minuto sono in centinaia a danzare
e quelli, che non danzano, filmano con le loro videocamere. Alla fine da un
bar vicino arrivano i piatti da rompere, secondo la tradizione greca.
E’
gente che non si conosce, che viene presumibilmente un po’ da tutto il mondo,
ma che non esita, davanti ad altri sconosciuti, a lasciarsi coinvolgere dal fascino della musica e della danza. E’ un
tripudio di gioia, è la bellezza del
vivere, è un inno alla vita. Lo spettacolo affascina, coinvolge e commuove per alcuni aspetti.
Ti viene da pensare che quel brano è greco e
che greco è lo spirito di umanità che ne deriva. Pensi allo sfacelo economico
che sta sconvolgendo e distruggendo la Grecia di oggi e pensi anche che lo
spirito della civiltà greca, comunque, non morirà mai.
Per il video della Danza di Zorba, cliccare qui
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