Non
so se sapete chi è questo signore, che vale comunque la pena di conoscere,
anche per capire i tempi che viviamo. Dunque. Questo signore si chiama Vincenzo
Boccia, è un imprenditore salernitano ed è attualmente il Presidente di
Confindustria. La Confindustria è in senso lato il sindacato degli imprenditori
ed il suo Presidente è più o meno per
gli imprenditori quello che la Camusso è per gli operai iscritti alla CGIL.
Per
il tipo di attività che svolge, la Confindustria è sempre stata un po’ vicina alle posizioni del Governo, qualunque fosse il colore politico dello stesso, godendo quindi di
protezioni varie, anche a costo di snaturare la sua identità. Negli ultimi
tempi però il Presidente Boccia ha evidentemente ritenuto che questo
fiancheggiamento non fosse più sufficiente e, ovviamente d’accordo con la sua
organizzazione, o almeno con la sua maggioranza, ha deciso di fare il grande
balzo. La Confindustria è passata così da fiancheggiatrice a galoppina del
governo, schierandosi pertanto per il SI’ senza se e senza ma, in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.
Ovviamente
quest’ultima trasformazione doveva apparire
come graduale, lenta e giustificata da nobili motivazioni di
carattere politico. Ed invece, come si sa, il diavolo spesso ci mette la coda e
manda all’aria i progetti degli umani. All'Assemblea Annuale della
Confederazione Italiana Armatori, che si è tenuta a Roma il 24 ottobre 2016, Il
Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ed il Ministro delle Infrastrutture
Graziano Delrio si trovano per caso fianco a fianco al tavolo della Presidenza
e, sempre per caso, si scambiano alcune considerazioni sul prossimo referendum.
Parlano a bassa voce, a microfoni spenti, e sono convinti che nessuno ascolti.
E invece un microfono è acceso e consente a qualcuno di registrare
l’interessante conversazione.
Il
tono confidenziale, gli ammiccamenti, i sottintesi parlano più di ogni
dichiarazione ufficiale e fanno capire quello che è diventata oggi Confindustria. Doveva
essere l’organizzazione su cui faceva affidamento il futuro economico
dell’Italia, su cui poggiavano le speranze di una ripresa dell’Italia, ed è
diventata invece una combriccola di parassiti, disperatamente attaccati alle
briciole dispensate da un governo amico e dispensatore di favori.
Si
diceva una volta che quel che era utile a Confindustria era anche utile
all’Italia. E’ tempo di aggiornare la massima. Oggi quel che è utile al governo,
conviene anche a Confindustria.
Qui sotto il link del breve
video rivelatore.
Clicca qui.
Questo signor Boccia a pelle non mi piaceva anche se non lo conoscevo e di lui non sapevo niente, poi ho visto la sua vicinanza sospetta al governo e la mia antipatia è cresciuta, questo video fa vedere in chiaro di che pasta è lui e quindi anche chi lo ha votato, la maggioranza degli industriali: una pastetta per spillare soldi da parte di gente che non sa far industria senza lì'intervento dello Stato e quindi con i soldi di noi poveri travet e pensionati
RispondiEliminaEra così al tempo degli Agnelli, è ancora così anche se adesso la mammella pubblica è asciutta ma sempre qualche cosa riescono a spillare togliendo a chi avrebbe realmente bisogno
Your the besst
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