Del PD non si butta niente,
come del maiale.
A
sentire le notizie sulle vicende del Monte dei Paschi di Siena, viene da
pensare che del PD non si butta mai niente, come del maiale del resto. Quando
in Calabria si usava privatamente allevare il maiale e poi macellarlo, una
volta esaurite le parti migliori per fare prosciutti, salsicce e soppressate,
la carne meno pregiata non veniva buttata via ed era utilizzata per fare
frittole, gelatine e risimoglie.
Qualche
anno fa, precisamente nel 2014, l’Unità, organo del PD, fallì, lasciando un mare
di debiti. Poteva il famoso quotidiano fondato da Gramsci scomparire? Non fosse
mai. A parare ogni colpo, aveva già provveduto il governo Prodi, che nel 1998,
previdente, aveva con una legge introdotto la garanzia statale sui giornali di
partito. Avvalendosi di questa legge, il governo Letta sborsò 107 milioni di
Euro, soldi nostri, salvando il giornale e rendendolo subito disponibile a fare
altri debiti. Come in effetti sta avvenendo.
Ora
è la volta di Montepaschi. La gloriosa banca, fondata nel 1472, nel corso dei
secoli ha superato guerre, carestie, terremoti, epidemie, ma non aveva previsto
l’avvento del PCI prima e del PD poi, che ne avevano fatto una sorta di proprietà
privata. E’ notorio del resto che i vertici della Banca erano nominati
direttamente da Botteghe Oscure e con il sentimento di impunità che derivava da
tale affiliazione essi si erano dati ad un’allegra gestione, che ha ridotto
l’Istituto nelle condizioni miserande che tutti conosciamo.
Ora
Montepaschi è sull’orlo del fallimento ed in questi giorni sta cercando
disperatamente di sopravvivere, senza ricorrere all’aiuto statale del resto
espressamente proibito dalle norme comunitarie. I fondi privati non basteranno, eppure Montepaschi si salverà. Vogliamo scommettere? E’ già pronto un decreto
del Ministro Padoan, che aggirerà le
norme comunitarie, regalerà a Montepaschi qualche miliardo di Euro dei nostri
soldi e le consentirà di continuare la sua allegra gestione. Perché questi
soldi non li fanno pagare al PD?
Il discorso di Papa
Bergoglio
Papa
Bergoglio non finisce di stupire. Di recente ha detto che Dio è stato crudele
nei confronti di Gesù, avendolo fatto morire sulla Croce, tempo addietro ha
esaltato la figura di Martin Lutero, in una famosa intervista ad Eugenio
Scalfari ebbe a dire che non esiste un Dio cattolico. Qualcuno si chiede se per
caso egli non rappresenti l’Anticristo, di cui parlano alcuni testi sacri,
l’Anticristo che porterà all’estrema rovina quel che resta della Chiesa
cattolica.
Personalmente
non ritengo che si possa attribuire all’attuale Pontefice una tale, tremenda
responsabilità. Sono più incline a ritenere che Papa Bergoglio, erede della teologia della liberazione di impronta marxista e di derivazione sudamericana, si sia trovato a gestire un compito molto più
grande di lui, anche perché, per come si
muove, per come parla, per quello che dà ad intendere, lui per primo dimostra di non credere ai grandi dogmi della Chiesa universale che gli è stata affidata.
Non
mi meraviglierei più di tanto se qualche giorno, magari in una delle tante,
famose udienze del Mercoledì, egli se ne uscisse con questo discorso:
Miei
cari amici, vi ringrazio per essere venuti a farmi visita, ma non mi sento di
continuare a prendere in giro voi e tutti quelli come voi, cresciuti ed educati
nella dottrina e nella tradizione cattolica. È con grande rincrescimento che mi
vedo costretto a dirvi che io sono soltanto un poveruomo e che quindi non sono
il successore di San Pietro ed il rappresentante di Gesù Cristo sulla terra.
Sono profondamente convinto che Gesù Cristo non era il figlio di Dio e che egli
non è risorto tre giorni dopo la sua morte. Sono altresì convinto che Dio non
esiste, che non esistono l’Inferno e il Paradiso, che l’anima non è immortale,
che non esiste nessuna anima e che tutto finisce con la fine della nostra vita
terrena.
Succederà
un giorno tutto questo? Lo temo.
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