Alle
ore 23 di ieri sera esce la prima proiezione sulla base degli exit poll: 60 a
40, la forbice è troppo alta ed è fatta per il NO, in ogni caso. Verso
mezzanotte Matteo Renzi fa la sua prima dichiarazione ufficiale. Appare
abbastanza sorridente, ma per la prima volta, da quando è apparso sulla scena,
non parla a braccio come sempre e legge dei fogli: segno evidente di
incertezza e forse anche di imbarazzo. Non so se si aspettasse la sconfitta,
per di più con percentuali clamorose, ma certamente la batosta deve essere
stata forte anche per un tipo come lui, capace di simulare e di dissimulare.
Accetta
chiaramente il risultato, sottolinea i suoi errori, assume su di sé in prima
persona il fardello della sconfitta. Preannunzia, come da copione, le sue
dimissioni e la sua indisponibilità per ulteriori responsabilità politiche. Ricorda
qualche merito del suo Governo, dimentica o fa finta di dimenticare qualche
aspetto poco lusinghiero, come l’aumento crescente del debito pubblico ed il
drammatico e non più tollerabile problema dei clandestini. Tutto sommato, però,
il suo è un discorso dignitoso, onesto, che riscatta in parte l’arroganza ed il
bullismo di tanti suoi discorsi precedenti. Sotto certi aspetti egli appare
persino umile e dimesso.
Noi,
che abbiamo votato No, gli rendiamo l’onore delle armi e non ci sentiamo di
infierire più di tanto su una persona in evidente crisi politica e di immagine.
Al
momento in cui scrivo non è dato sapere come andrà a finire e non si può
escludere in assoluto un reincarico. Riesce difficile immaginare che Renzi voglia ritirarsi dalla vita politica, come pure in qualche occasione aveva
ostentatamente detto, nel caso avesse perso il referendum. E’ ipotizzabile che
egli possa sdegnosamente tenersi un po’ in disparte, quasi a volersi vendicare
dell’ingratitudine umana, pronto al grande rientro tra qualche tempo. Una
vacanza certamente non gli farà male: avrà modo di studiare, di approfondire e
di capire un po’ meglio come funziona il mondo. Poi rientrerà, quando avrà
capito che i suoi avversari politici non sono necessariamente un’accozzaglia,
che chi si permette di parlare contro di lui in Parlamento non è
necessariamente una nullità, che chi non la pensa come lui in tema di
immigrazione clandestina non è necessariamente una bestia.
Intanto,
nell’attesa che egli possa riprendere in mano qualche libro, oggi pomeriggio ci
sarà l’ultima seduta del Consiglio dei Ministri, nella quale, come da prassi,
ci saranno i saluti di commiato e anche in questa circostanza Renzi leggerà un breve discorsetto. Lo
abbiamo saputo dalla nostra fonte segreta a Palazzo Chigi, che non soltanto è
riuscita a venire in possesso del testo, ma ce ne ha fatto anche dono con l’esplicito
invito a pubblicarlo, cosa che facciamo volentieri, convinti di fare cosa
gradita ai nostri affezionati lettori. Ecco il testo:
Cari
amici, sapete già come sono andate le cose e sapete certamente quel che ho
detto in proposito. Abbiamo perso, anzi siamo stati travolti ed è arrivato il
momento di preparare gli scatoli e di levare le tende. Mi spiace che sia finita
così, ma non si può andare contro la volontà degli elettori, specie quando essi
si esprimono in maniera così chiara e netta. Mi spiace soprattutto per te,
Angelino. Io non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me, quando hai
abbandonato il tuo partito insieme con tanti tuoi amici e al Senato hai
consentito al mio Governo una prima sopravvivenza. La stessa cosa dico anche a
Denis, pur non presente, quando ha fatto la stessa cosa di Angelino e mi ha consentito una
seconda sopravvivenza. Non finirò mai di ringraziare entrambi, ma è arrivato
il momento che vi diate da fare per consentire adesso la sopravvivenza politica
di voi stessi. Ringrazio anche tutti i componenti del Governo, che mi hanno
seguito da Firenze fin qua. E’ stata per tutti noi una bella e meravigliosa
avventura. Siamo partiti tutti insieme, quasi sorreggendoci per mano,
dalle prime partite al calcio balilla,
quando eravamo boy scout, per passare poi agli aperitivi ed agli apericena nei bar di Piazza della
Signoria, fino ad arrivare tutti insieme a Roma ed al Governo. Ringrazio in
particolare te, Maria Elena: senza il tuo aiuto non so che cosa avrei potuto
fare. Abbiamo cambiato vita, abbiamo girato il mondo con l’aereo presidenziale,
siamo vissuti intensamente, giorno per giorno, quasi increduli che il nostro
sogno fosse diventato realtà. Grazie anche agli altri, grazie a tutti voi.
Non si ritirerà, starà già pensando a come riciclarsi.
RispondiEliminaNon credo che gli lasceranno in mano il PD, vedremo!
Magari lasciasse la politica, ma questo trombone è troppo pieno di sè, ne sentiremo parlare ancora, temo!
Ezio scusami, il commento non è attinente con l'argomento,
RispondiEliminama hai scritto un nuovo libro ? Franco Demme
No. Si tratta solo di un manuale di regolamento condominiale che ho scritto su incarico del mio condominio. Siccome l'ho velocemente fatto vedere su fb, qualcuno forse l'ha scambiato per un libro nel senso classico del termine. Non ho tempo per scrivere libri e quel po' di tempo che ho lo dedico al blog. Un abbraccio. Ciao.
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