Angela Merkel
Il
terrorista islamico Amis Amri, autore della strage di Berlino, è stato ucciso a
Milano in uno scontro a fuoco con la Polizia. Ovviamente la cosa fa piacere, ma
trovo del tutto fuor di luogo i peana di alcuni esponenti politici.
Non è che improvvisamente siamo diventati bravi, non è che abbiamo distrutto il
terrorismo, non è che da oggi possiamo sentirci più tranquilli, anche perché
una seria lotta al terrorismo richiede ben altri mezzi e soprattutto ben altra
volontà politica: semplicemente abbiamo avuto una botta di culo.
Amri
non è stato rintracciato in un’azione di
intelligence, non è stato scovato in un luogo nascosto, anche perché nessuno
sapeva dove si trovasse. Semplicemente è stato rintracciato per caso, ad un
normale posto di blocco, ad uno di quei tanti posti di blocco dove ti chiedono
i documenti e poi ti lasciano andare. Avesse detto di aver dimenticato i
documenti a casa, probabilmente sarebbe stato lasciato andar via con tante
scuse. Invece ha reagito, si è tradito, ha tirato fuori un’arma, è stato
ammazzato, come meritava.
Il
fatto è di una linearità esemplare e ci induce ad essere orgogliosi e solidali
con la pattuglia di polizia impegnata nel conflitto a fuoco e soprattutto con
il poliziotto ferito nella sparatoria. Tutto qui. Ma la soddisfazione del
momento non può esimerci dal fare alcune considerazioni.
Veramente
riteniamo di aver fatto finora tutto il possibile nella lotta al terrorismo
islamico? Veramente riteniamo di poter essere soddisfatti di qualche successo
occasionale e di poterci sedere sugli allori? Veramente riteniamo di poter
combattere il terrorismo islamico aumentando all’infinito il numero delle
pattuglie e dei poliziotti impegnati? Ora si parla di creare alle periferie
delle città delle barriere anti TIR, solo perché nelle stragi di Berlino e di
Nizza sono stati utilizzati dei TIR. E il giorno in cui un terrorista dovesse
nascondere una bomba in una carrozzina per bambini, che faremo?
Creeremo delle barriere anticarrozzine? E poi creeremo delle barriere contro i
furgoncini della Piaggio e così all’infinito, fino a rinchiuderci nelle nostre
case e non uscirne più?
Un
altro fatto che sconcerta è quello dei documenti lasciati da Amri nel TIR
della strage di Berlino e che poi hanno consentito di identificarlo e di
arrivare fino a lui. Non è la prima volta che succede una cosa del genere nelle
vicende di terrorismo. Il che ci pone davanti ad un dilemma: o dietro queste vicende ci sono alcuni aspetti
oscuri ed inquietanti, che ignoriamo, oppure questi terroristi si sentono
talmente invincibili nel loro delirio di onnipotenza, da non esitare a mettere
quasi la loro firma sulle azioni che compiono. Ritengo sia il caso di
approfondire questo aspetto del problema almeno a livello giornalistico, ma
nessuno o quasi, che io sappia, sembra farci caso.
Ed
infine non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni sulla Germania,
sulla nostra cara e vicina Germania. Già la scomparsa del terrorista dopo un
così grave fatto di sangue, come in una partita di guardie e ladri, aveva
inferto un duro colpo al mito dell’efficienza teutonica e della sua
insuperabile Polizia. I Tedeschi hanno brancolato nel buio per vari giorni,
arrestando a casaccio varie persone, come in una repubblica delle banane. Poi,
quando hanno saputo dell’uccisione del terrorista in Italia, hanno fatto buon
viso a cattivo giuoco e si sono doverosamente complimentati con le nostre
autorità.
Dall’altra
parte forse il nostro governo si è
allargato un po’ troppo, rivelando in un momento di euforia i nomi dei
poliziotti coinvolti, cosa gravissima, esaltando la nostra preparazione ed
invitando tutti alla calma, quasi a voler dire “ghe pensi mi”. Non escludo
nemmeno che Paolo Gentiloni, approfittando del momento favorevole, possa
trovare un po’ di coraggio e magari chiedere ai Tedeschi la licenza di fare
qualche altro debito, cercando di far dimenticare le nostre difficoltà
economiche.
Ed
è anche presumibile che questa volta i Tedeschi saranno più indulgenti nei
nostri confronti, eviteranno di farci la predica e limiteranno le loro eterne lamentele nei
confronti di questi Italiani spendaccioni e poco seri. Vedo già la Kanzlerine
Angela Merkel, che, di fronte alle richieste di Gentiloni, dapprima cercherà di
darsi un tono, poi chiuderà un occhio, magari tutti e due, infine
allargherà la bocca in un largo sorriso e dirà: “Jawohl”.
P.S. Ho dovuto ricostruire
a memoria il post, dopo che improvvisamente mi è sparito sul blog. Non so che
spiegazione dare. E’ la prima volta che mi succede una cosa del genere.
Mi trovo d'accordo su quasi tutte le tue considerazioni
RispondiEliminaCiao
Giovanni
Caro Giovanni, mi piace quel "quasi". Che cosa non ti convince? Intanto ne approfitto per farti gli auguri.
RispondiEliminaAuguri da famiglia D'alfonso/Clemente/Scaramuzzino, abbiamo letto il post durante la cena della Vigilia
RispondiEliminaAuguri da famiglia D'alfonso/Clemente/Scaramuzzino, abbiamo letto il post durante la cena della Vigilia
RispondiEliminaDurante la notte di Natale non guasta dare uno sguardo alle tragicommedie del mondo. Ricambio gli auguri affettuosamente.
RispondiEliminaNo, se c'è una cosa assolutamente chiara è quella dei documenti: anche quando la missione non sia intenzionalmente e programmaticamente suicida, c'è comunque sempre la possibilità di restare uccisi, e agli eroi che si immolano per la causa dell'islam vengono intitolate via piazze scuole centri sportivi eccetera, e quindi si deve sapere chi sono. Inoltre fa parte dei patti che i capi poi provvedono alle famiglie degli uccisi "in battaglia", ulteriore motivo per lasciare indicazioni certe sulla propria identità.
RispondiEliminaCara Mella (staccato), non discuto la tua competenza in materia, anche se la tua teoria mi suscita qualche perplessità. Comunque auguri.
RispondiEliminaLa teoria della signora Mella mi trova d'accordo: è risaputo che alla famiglia dei terroristi uccisi vengono dati dei congrui premi di denaro
RispondiEliminaL'Italietta solo per caso si è trovataa fare la cosa giusta e fortunatamente i poliziotti hanno ricevuto le lodi tedesche altrimenti poteva capitare che qualche solerte magistrato aprisse un'inchiesta a loro carico