Il
grande Vittorio Gassman diceva di essere un antipatico naturale e lo diceva con
la sfrontatezza di chi sa di essere un grandissimo attore, senza avere la
necessità di apparire simpatico. Qualcosa del genere succede con Matteo Renzi,
il quale però a molti, e anche a me, appare un simpatico naturale. Lo avete mai
sentito parlare quando dice di avere in tasca la ricetta per ridurre la disoccupazione o quando promette che ridurrà
il debito pubblico? O ancora quando sostiene che in Italia non esiste nessun problema
di immigrazione clandestina? Beh, lo confesso, in queste circostanze Matteo
Renzi mi appare perfino simpatico. E non
c’è nemmeno bisogno che si sforzi, la sua è una simpatia naturale. E’ vero che
la disoccupazione è ben lontana dal diminuire, è vero che il debito pubblico
aumenta di giorno in giorno, è vero che l’immigrazione ci sta sommergendo, ma
nessuno è autorizzato per questo a definirlo solo un “parolaio” o uno sbruffone, come fanno
alcuni. Perché lui simpatico era e simpatico resta, a prescindere da quello che
succede, e, se qualche volta i fatti gli danno torto, la colpa è dei fatti, non
di Matteo Renzi.
Giulio
Andreotti, il divo Giulio, era solito ripetere che, quando un politico gli diceva
di avere la ricetta per sanare i bilanci delle Ferrovie dello Stato, egli
capiva subito che quel politico non ci stava molto bene con la testa. Ma
ovviamente egli non aveva fatto in tempo a conoscere il nostro Matteo, del
quale anche un’altra cosa si può dire. Avete notato qualcosa, quando parla in
pubblico? I suoi gesti, le sue smorfie, le sue linguacce, i suoi tic? A me
ricorda moltissimo un personaggio che molti decenni fa era solito parlare da un
balcone. Ma lasciamo perdere questi paragoni. Dico soltanto che quando lo vedo
gesticolare, strabuzzare gli occhi ed atteggiarsi in un certo modo, oltre alla
naturale simpatia che egli emana, ho modo di apprezzare anche la sua raffinata
intelligenza. Basta osservarlo: il suo volto sprizza intelligenza da tutti i
pori.
Cesare Lombroso è stato uno dei padri fondatori della
criminologia. Gli bastava guardare in volto una persona o esaminarne il cranio
e lui era in grado di dire se quella persona era un assassino, un ladro, un
idiota, una prostituta o comunque una persona con tendenze a delinquere. Per converso
egli era anche in grado di dire se una persona era intelligente, geniale,
onesto, buono, virtuoso o comunque con tendenze ad essere una risorsa della
società.
Nel
caso di Matteo Renzi forse sarebbe necessario un novello Cesare Lombroso. O
forse no. Forse basta guardare alcune sue foto, per capire che si tratta di una
persona intelligente. Se qualcuno non è d’accordo, per favore, guardi le foto
che seguono e mi faccia sapere. Mi dichiaro pronto a ricredermi.
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