lunedì 25 luglio 2016

La politica coccodè


Dai tempi di Tina Anselmi ne sono passati di anni. La Anselmi, con il suo pedigree di ex staffetta partigiana ed il suo fisico di casalinga veneta, è stata la prima donna a ricoprire la carica di Ministra nel 1976. Nell’attuale governo Renzi invece, quanto ad esponenti del gentil sesso, c’è solo l’imbarazzo della scelta. La Boschi, la Madia, la Giannini, la Lorenzin, la Pinotti, la Guidi sono diventate famose e non necessariamente, o almeno non sempre, per la loro azione politica. Spesso lo sono diventate per quello che fanno come donne, per la loro avvenenza o per la loro spregiudicatezza, in un clima di allegra disinvoltura, che talvolta appare preponderante rispetto alla loro consistenza politica.
Prendete Maria Elena Boschi, Ministra senza portafoglio per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento con delega all'attuazione del Programma di Governo. Il dicastero ha un nome lungo ed altisonante, in contrasto con la leggerezza di chi lo gestisce e che di recente, forte di un master post laurea, ha proceduto alla revisione della Costituzione già redatta 70 anni fa da Croce, Calamandrei e Terracini. Non so se rendo l'idea. Bene. Superate più o meno disinvoltamente le fatiche costituzionali e le disavventure etrusco-bancarie, la Ministra ha da qualche tempo un atteggiamento civettuolo e finto-pudico che non è la parte ultima del suo attuale successo. Si fa ammirare mentre esibisce scollature vertiginose, ha spesso occhi languidi e trasognati, non si fa scrupolo di far intravedere le mutande mentre accavalla le gambe.
Su un piano simile, ma decisamente più rarefatto ed etereo, si pone Marianna Madia, Ministra senza portafoglio per la semplificazione e la pubblica amministrazione. E' molto giovane, come la Boschi del resto, e il dato politico più importante del suo curriculum è una precedente relazione sentimentale  con il figlio di Giorgio Napolitano. Il che è tutto dire. Qualcuno le ha detto che ricorda la Venere che esce dal mare di Botticelli e lei tende ad accentuare questa rassomiglianza, assumendo spesso un atteggiamento ieratico ed acconciando i suoi capelli in lunghe volute a cascata che, sempre secondo lei, fanno tanto Rinascimento.
Più complicato il caso di Federica Guidi, Ministra dello sviluppo economico fino a qualche mese fa. Fin dal primo momento le è stato chiaro che con il suo corpo tarchiato ed il suo collo taurino non aveva molte chances da far valere nella passerella tra donne del Governo Renzi. Ma lei non si è persa d’animo. Nei pochi mesi di governo ha fatto parlare di sé per una proposta destinata a restare nei libri di storia: radiare Berlusconi dall’albo dei Cavalieri del lavoro. Poi si è accorta anche di essere donna e di avere un compagno, un certo Gianluca Gemelli, imprenditore. E’ stata pizzicata ed intercettata mentre lo rassicurava sull’approvazione di un emendamento che lo avrebbe favorito nei suoi interessi petroliferi. Conclusione: è stata “cacciata” lei dal Governo.
Interessante il caso di Stefania Giannini, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. All’età di 55 anni, anche lei non aveva molte chances come esponente femminile del governo, anche perché, oltre tutto, Madre Natura non l’ha molto favorita dal punto di vista estetico. Nel ministero non ha lasciato molte tracce, a parte quelle relative alla famosa Legge 107 che sta assestando il colpo definitivo alla Scuola italiana. Per il resto ha fatto molto parlare di sé perché l’anno scorso non si è fatta scrupolo di farsi ritrarre in topless su una spiaggia, lasciando vedere un seno avvizzito e cascante e difendendo poi a spada tratta il suo diritto di utilizzare il topless. Insomma “il seno è mio e lo gestisco io”. Già che con lei siamo nel mondo della scuola, le do 10 in improntitudine e 3 in buon gusto.
Che dire poi di Roberta Pinotti, Ministra della difesa? Lei ha a che fare con generali, colonnelli e altri rudi personaggi da caserma. Ma questo non le impedisce, ogni tanto, di esibire qualche scollatura più profonda e qualche accavallamento di gambe più ardito del solito. Tra un presentatàrm e l’altro, i soldati ringraziano, soprattutto se pensano che poteva capitare di peggio.
Quanto a Beatrice Lorenzin, Ministra della salute e miracolata della politica, lei stessa è la prima a stropicciarsi gli occhi ed a chiedersi ogni giorno se è vero che è ministro. Purtroppo è vero. Ogni tanto si rammenta che è anche donna, oltre che ministro, ma non ha molte pretese da questo punto di vista, condizionata anche dal suo partito, l’NCD, che, pur di occupare qualche poltrona, si guarda bene dall’avanzare altre richieste. Insomma la Lorenzin si sente, e probabilmente è, seconda rispetto a qualsiasi altra donna del governo, come l’NCD si sente, e certamente è, secondo rispetto a qualsiasi altro gruppo politico che fa da stampella, ricambiata con disprezzo, al governo Renzi.
Dulcis in fundo, Debora Serracchiani, governatrice del Friuli. E’ vero: non fa parte del governo nazionale, ma è comunque un' esponente di primo piano del gruppo di potere renziano e femminile. Si presenta  descamisada e rivestita con curata noncuranza, un po’ birichina, un po’ fanciullesca e con un atteggiamento alla Vispa Teresa. La aspettiamo ai prossimi traguardi.
Guarda il video di seguito.
                           Tutte (o quasi) le donne del Presidente

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