Tutti sanno che nella strage di Dacca di ieri 01 luglio 2016, i terroristi
musulmani hanno seviziato e massacrato tutti coloro che non conoscevano i versetti del Corano.
Ripubblico, senza cambiare una virgola, un post del 21 novembre 2016, cioè di
circa 8 mesi fa. Conoscere ciò che accade può servire a qualcosa?
ISIS, Catari e Boko Haram
Si può ridere anche in
tempi di tragedia. Tutti sanno che nell’assalto all’Hotel di Bamako, nel Mali,
i terroristi Islamici hanno liberato solo coloro che sapevano recitare i
versetti del Corano. Sistema forse troppo semplice e sbrigativo per distinguere
gli amici dai nemici, ma, tutto sommato, efficace. Poche domande e via.
-Tu, alzati! Che cosa dice
il Profeta, che Dio lo benedica e gli dia pace, nella Sura al-Baqarah, Versetto
23?
-Il loro caso è simile a
quello di coloro che accendono un fuoco e, quando illumina i dintorni, Allah
porta via la loro luce e li lascia in tenebre nelle quali nulla vedono.
-Risposta esatta. Puoi
andare. Sei libero. Avanti un altro.
-Tu, alzati! Che cosa dice
la Sura Al-Ghâfir al Versetto 4?
-Solo i miscredenti
polemizzano sui segni di Allah. Non ti lasciar suggestionare dal loro
andirivieni in questa terra.
-Risposta esatta. Puoi
andare anche tu. Sei libero. Avanti un altro.
E così di seguito per altre
30 persone, di fede musulmana, tutte liberate.
In momenti di emergenza,
nell’incalzare della battaglia, è sempre importante poter distinguere quelli
che ti sono davanti, sapere se sono alleati o avversari, decidere se devi
ammazzarli o salvarli.
Il 22
luglio 1209, durante la crociata indetta da papa Innocenzo III contro i Catari,
furono uccise circa 2000 persone, comprese donne e bambini. In quell’occasione
il messo papale Arnaud Amaury, richiesto da un soldato su come poter
distinguere gli eretici dai Cattolici, rispose: "Uccideteli tutti, Dio
riconoscerà i suoi".
Forse nessuno sa che
qualche mese addietro, nella Nigeria insanguinata dai terroristi islamici di
Boko Haram, anche i Cristiani di quel paese, stanchi di subire vessazioni,
attacchi e stragi, hanno deciso di costituire
dei gruppi armati idonei a difenderli e, se necessario, contrattaccare. Nella
sua prima azione di tipo militare un gruppo denominato “Guerriglieri di Cristo
Re” ha occupato un villaggio nella periferia di Lagos. Nella retata sono finiti
molti Nigeriani ma anche molti Italiani, che lì operavano per conto dell’ ONU e di varie
organizzazioni umanitarie occidentali.
Il capo dei guerriglieri, che portava sul petto una vistosa immagine della
Madonna e al collo una grossa Corona del
Rosario, ha cercato di capire chi erano, tra gli ostaggi, i Cristiani da
salvare. Ha individuato un biondino.
-Tu, alzati! Da dove vieni?
-Sono Italiano.
-Sei Cristiano?
-Sì, sono Cristiano.
-Sei stato battezzato?
-Certo, sono stato
battezzato.
-Quali furono le ultime
parole di Gesù sulla Croce?
-…Uhm…Sto morendo…, disse.
-Uhm…Un’altra domanda.
Conosci il “Padre Nostro”?
-Il suo no, ma il mio sì. Si chiama Antonio Scognamiglio ed abita a Napoli in via Caracciolo.
-Il suo no, ma il mio sì. Si chiama Antonio Scognamiglio ed abita a Napoli in via Caracciolo.
-Uhm… Forse è il caso di
passare ad un altro… Tu, da dove vieni?
-Sono Italiano. Vengo dalla
Sicilia.
-Sei Cristiano?
-Certo.
-Sai che cosa dice il
Decimo Comandamento?
-No, non lo so.
-Sai perché è importante la
Via Crucis?
-L’hanno asfaltata?
-Ho capito…Forse è il caso
di liberare tutti…
Considerazione finale. Finiamola
di ridere. Probabilmente la nostra civiltà, quella che una volta era definita
la “civiltà occidentale”, merita di scomparire. Noi meritiamo di scomparire e
meritiamo di essere sostituiti da orde di uomini col turbante e di donne col
burqa o col chador.
Perché noi, pur di sopravvivere e di difendere il nostro
miserabile benessere, siamo disponibili ad ogni compromesso, anche il più
vergognoso. Perché da anni, ormai, noi siamo intossicati dal relativismo
religioso e culturale e non crediamo più in niente. Loro, invece, saranno
terroristi, saranno fanatici, saranno spregevoli e magari qualche volta faremo
anche fatica a considerarli come appartenenti alla razza umana, ma credono in qualcosa.
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