Tutto si tiene.
Don
Andrea Santoro era un prete italiano, che gestiva una piccola parrocchia
cristiana di Trebisonda in Turchia. Il 5
febbraio 2006, mentre era in preghiera nella sua chiesa, fu avvicinato da uno
sconosciuto che, dopo aver gridato "Allahu àkbar" (Allah è il più grande), lo uccise con due colpi di
pistola.
Martedì
26 luglio 2016 padre Jacques Hamel, parroco di Saint Etienne in Francia, sta
celebrando la Messa nella sua chiesa. Gli si avvicinano due giovani sconosciuti
che, dopo aver gridato "Allahu àkbar", lo afferrano e lo scannano con un
coltello, senza pietà.
I
due episodi, abbastanza lontani tra di loro nel tempo e nello spazio, sono accomunati dal nome di Allah, il dio dei musulmani, e di Maometto, suo profeta, che ne ha tradotto
il verbo nel Corano.
Si
tratta di una guerra religiosa, checché ne pensi papa Bergoglio, il quale, dopo
aver proferito le solite parole di circostanza,
ha preferito continuare il suo intrattenimento in Polonia con i
papaboys, anziché cambiare itinerario e partecipare in Francia al funerale di
padre Jacques.
Padre
Jacques, certo. Jacques come Giacomo, il quale fu il primo apostolo a conoscere
il martirio. Nella chiesa di Saint Etienne, certo. Etienne, come Stefano,
Stefano protomartire, che fu in assoluto il primo martire della Cristianità.
Perché di martiri stiamo parlando, di una lunga scia di martiri, che con il
loro sangue stanno tingendo di rosso i nostri tempi calamitosi.
Ma
i martiri esistono, perché ci sono gli assassini e nel nostro caso l’assassino
è facilmente individuabile ed ha un nome. E’ tempo ormai che si incominci a
gridarlo ad alta voce: L’ASSASSINO E’ MAOMETTO. Il quale in una circostanza
decapitò personalmente con la spada 600-900 uomini e ragazzini ebrei disarmati
ed in seguito ebbe modo di impartire tali disposizioni ai credenti circa il
trattamento da riservare ai nemici cristiani ed ebrei: "Che siano uccisi o crocifissi, che
siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati
sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita
avranno castigo immenso (Corano 5:33).
Ma
a volte i soli assassini non sarebbero sufficienti, se essi non avessero dei
complici, anche in questo caso facilmente individuabili. Sono tanti questi
complici, sarebbe lungo elencarli tutti. Mi limito ad indicare quelli che, a
mio avviso, sono i maggiori responsabili.
Al
primo posto, ovviamente, metto papa Francesco. E’ sconcertante che ancora
adesso, dopo tutto quello che è successo, egli si rifiuti di chiamare per nome
gli assassini e di prendere atto della tragica condizione della chiesa
cristiana, prima nel mondo, ed ora anche a casa nostra. Perché si rifiuta di
capire che i due terroristi islamici di martedì non hanno soltanto sgozzato
padre Jacques, ma che, insieme con lui, hanno anche sgozzato Dio, il nostro
Dio?
E
poi ci sarebbero i nostri governanti, quelli che dovrebbero tutelarci,
rassicurarci, garantirci una vita, se non tranquilla, almeno dignitosa. Ma
anche in questo ambito le dichiarazioni sono semplicemente imbarazzanti e
disgustose. Ne prendo un paio per tutte.
François
Hollande, il presidente della Repubblica francese, dopo la morte di padre Jacques, si è spremuto le meningi ed ha detto: ”Le leggi che abbiamo ci
permettono di agire”. E poi Matteo Renzi, certo, il nostro Matteo,
l’ineffabile. Su Twitter, alle ore 20:01
di martedì 26 luglio 2016, esprime “commozione e sdegno per il sacrificio di
padre Jacques” . L’ha definito “sacrificio”, il minimo sindacale. E sullo
stesso tono tanti altri esponenti politici. Intanto nessuno di loro ha detto “Je suis
Jacques” ed è già un passo avanti. Ma di questo passo, con questi uomini
politici, ci limiteremo a contare i morti. Giorno per giorno.
Israele aveva avvertito il governo francese: nome, cognome, foto, precedenti, piani futuri. L'avvertimento è stato ignorato.
RispondiEliminaIsraele aveva offerto alla Francia un software messo a punto da loro che permette di collegare dati anche apparentemente lontanissimi e consente di prevedere con buona approssimazione attentati in preparazione; con quel software la strage di Bataclan sarebbe stata evitata, ma anche i software fanno parte delle cose israeliane da boicottare, e la Francia ha sdegnosamente rifiutato.
Anni fa Israele ha avvertito l'America di avere rilevato che in tutti i detector in uso negli aeroporti c'è un angolo morto all'altezza delle scarpe. La risposta è stata: sappiamo benissimo che state cercando di distrarre l'attenzione da quello che stae combinando a Gaza, ma noi siamo più furbi di voi, non ci caschiamo mica. Poche settimane dopo c'è stato il fallito - ma proprio per un pelo, quando già lo stava mettendo in atto a bordo dell'aereo - attentato con l'esplosivo nei tacchi delle scarpe.
Assassino Maometto indubbiamente, ma complici molto attivi i nostri governanti.