giovedì 28 luglio 2016

Maometto assassino



Tutto si tiene.
Don Andrea Santoro era un prete italiano, che gestiva una piccola parrocchia cristiana  di Trebisonda in Turchia. Il 5 febbraio 2006, mentre era in preghiera nella sua chiesa, fu avvicinato da uno sconosciuto che, dopo aver gridato "Allahu àkbar" (Allah è il più grande), lo uccise con due colpi di pistola.
Martedì 26 luglio 2016 padre Jacques Hamel, parroco di Saint Etienne in Francia, sta celebrando la Messa nella sua chiesa. Gli si avvicinano due giovani sconosciuti che, dopo aver gridato "Allahu àkbar", lo afferrano e lo scannano con un coltello, senza pietà.
I due episodi, abbastanza lontani tra di loro nel tempo e nello spazio, sono accomunati dal nome di Allah, il dio dei musulmani,  e di Maometto, suo profeta, che ne ha tradotto il verbo nel Corano.
Si tratta di una guerra religiosa, checché ne pensi papa Bergoglio, il quale, dopo aver proferito le solite parole di circostanza,  ha preferito continuare il suo intrattenimento in Polonia con i papaboys, anziché cambiare itinerario e partecipare in Francia al funerale di padre Jacques.
Padre Jacques, certo. Jacques come Giacomo, il quale fu il primo apostolo a conoscere il martirio. Nella chiesa di Saint Etienne, certo. Etienne, come Stefano, Stefano protomartire, che fu in assoluto il primo martire della Cristianità. Perché di martiri stiamo parlando, di una lunga scia di martiri, che con il loro sangue stanno tingendo di rosso i nostri tempi calamitosi.
Ma i martiri esistono, perché ci sono gli assassini e nel nostro caso l’assassino è facilmente individuabile ed ha un nome. E’ tempo ormai che si incominci a gridarlo ad alta voce: L’ASSASSINO E’ MAOMETTO. Il quale in una circostanza decapitò personalmente con la spada 600-900 uomini e ragazzini ebrei disarmati ed in seguito ebbe modo di impartire tali disposizioni ai credenti circa il trattamento da riservare ai nemici cristiani ed ebrei:  "Che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso (Corano 5:33).
Ma a volte i soli assassini non sarebbero sufficienti, se essi non avessero dei complici, anche in questo  caso  facilmente individuabili. Sono tanti questi complici, sarebbe lungo elencarli tutti. Mi limito ad indicare quelli che, a mio avviso, sono i maggiori responsabili.
Al primo posto, ovviamente, metto papa Francesco. E’ sconcertante che ancora adesso, dopo tutto quello che è successo, egli si rifiuti di chiamare per nome gli assassini e di prendere atto della tragica condizione della chiesa cristiana, prima nel mondo, ed ora anche a casa nostra. Perché si rifiuta di capire che i due terroristi islamici di martedì non hanno soltanto sgozzato padre Jacques, ma che, insieme con lui, hanno anche sgozzato Dio, il nostro Dio?
E poi ci sarebbero i nostri governanti, quelli che dovrebbero tutelarci, rassicurarci, garantirci una vita, se non tranquilla, almeno dignitosa. Ma anche in questo ambito le dichiarazioni sono semplicemente imbarazzanti e disgustose. Ne prendo un paio per tutte.
François Hollande, il presidente della Repubblica francese, dopo la morte di padre Jacques, si è spremuto le meningi ed ha detto: ”Le leggi che abbiamo ci permettono di agire”. E poi Matteo Renzi, certo, il nostro Matteo, l’ineffabile.  Su Twitter, alle ore 20:01 di martedì 26 luglio 2016, esprime “commozione e sdegno per il sacrificio di padre Jacques” . L’ha definito “sacrificio”, il minimo sindacale. E sullo stesso tono tanti altri esponenti politici. Intanto nessuno di loro ha detto “Je suis Jacques” ed è già un passo avanti. Ma di questo passo, con questi uomini politici, ci limiteremo a contare i morti. Giorno per giorno.

1 commento:

  1. Israele aveva avvertito il governo francese: nome, cognome, foto, precedenti, piani futuri. L'avvertimento è stato ignorato.
    Israele aveva offerto alla Francia un software messo a punto da loro che permette di collegare dati anche apparentemente lontanissimi e consente di prevedere con buona approssimazione attentati in preparazione; con quel software la strage di Bataclan sarebbe stata evitata, ma anche i software fanno parte delle cose israeliane da boicottare, e la Francia ha sdegnosamente rifiutato.
    Anni fa Israele ha avvertito l'America di avere rilevato che in tutti i detector in uso negli aeroporti c'è un angolo morto all'altezza delle scarpe. La risposta è stata: sappiamo benissimo che state cercando di distrarre l'attenzione da quello che stae combinando a Gaza, ma noi siamo più furbi di voi, non ci caschiamo mica. Poche settimane dopo c'è stato il fallito - ma proprio per un pelo, quando già lo stava mettendo in atto a bordo dell'aereo - attentato con l'esplosivo nei tacchi delle scarpe.
    Assassino Maometto indubbiamente, ma complici molto attivi i nostri governanti.

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