Il film è anche una meditazione sul senso
della vita e della morte: laceranti entrambe e dolorose. Il tutto sullo
sfondo di una città, Venezia, che sembra morire anch’essa e che qui assurge a simbolo di un mondo che sta per
scomparire.
Il film ebbe un incredibile successo e
provocò interesse ed emozioni profonde, più del contemporaneo, caramelloso e
mieloso Love story. Al successo contribuì molto la fortunata colonna sonora,
basata sul brano diretto dal protagonista in chiusura, il Secondo tempo, Adagio,
dal Concerto in Do minore per oboe, archi
e basso continuo di Benedetto Marcello, musicista veneziano del Settecento,
e che divenne celeberrimo grazie e assieme al film.
Enrico è un oboista della Fenice di Venezia. Appreso di essere ammalato di un tumore incurabile, invita a Venezia sua moglie, da cui è separato da anni, e non le rivela che sta per morire. Lei, Valeria, acconsente,
nonostante il timore che la richiesta possa rivelarsi un ricatto nei confronti del suo nuovo compagno di
vita, con cui lei ha costruito una nuova famiglia.
Enrico e Valeria trascorrono la giornata in una Venezia splendida ma profondamente malinconica e decadente
e alternano furiosi alterchi a teneri momenti. Lei capisce di amare ancora Enrico e, quando questi le confida di
essere ammalato e di avere ancora poco da vivere, gli si concede
un'ultima volta, nella consapevolezza che oramai è troppo tardi per tornare
indietro e cambiare il corso delle loro vite.
Alla fine della
giornata, i due si congedano, consapevoli del fatto che non si rivedranno più. Mentre lei si
allontana in lacrime dalla chiesa sconsacrata trasformata in studio
di registrazione, Enrico dirige un'orchestra di studenti nel
concerto di un "anonimo" autore di origine veneziana. E questo concerto sembra scandire nel suo ritmo straziante i tempi di un amore finito e di una vita che sta per spegnersi, come una candela.
Non ho avuto il piacere di vedere questo celeberrimo film per cui, a maggior ragione, mi ha fatto piacere vedere e ascoltare questo spezzone così commovente, per non parlare della musica che conoscevo e mi piace moltissimo!
RispondiEliminaGrazie, è stato un bel regalo
Avevamo un tempo bravi registi, bravi attori! tutto finito
Un Paese finito, distrutto
Io lo rivedo di tanto in tanto ed ogni volta è come la prima volta. Quanto ai film di oggi,sono d'accordo con te:tutti una lagna, tutti politicamente corretti, tutti inutili.
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