lunedì 8 agosto 2016

Jendu vinendu3: Alfano-Putin-Scalise


- Nei vecchi regimi dell’impero Sovietico gestivano il potere solo i partiti comunisti variamente denominati: POUP in Polonia, PCUS in URSS, ecc. Forse però non tutti sanno che in ognuno di questi regimi esistevano piccoli e insignificanti partiti, con diverso nome, che in teoria costituivano un’alternativa al Partito Comunista dominante. A titolo esemplificativo faccio un solo caso. In Polonia esisteva il Partito dei Contadini: ad ogni elezione eleggeva un gruppetto di deputati che, quasi sempre, costituivano un’emanazione occulta dello stesso partito Comunista e ai quali era permesso ogni tanto di astenersi nell’approvazione delle leggi. Ma allora a che cosa servivano questi piccoli partiti occulti e semiclandestini? Servivano a che il partito Comunista potesse dire: Ecco, la Polonia non è una dittatura, perché le elezioni sono libere e nel Parlamento siedono rappresentanti di altri partiti, che possono votare come vogliono.
     Mi vengono in mente queste cose ogni volta che penso all’NCD, al partito semiclandestino di Angelino Alfano, ministro degli Interni. L’NCD, dopo una scissione da Forza Italia, è certamente sovradimensionato rispetto alla sua consistenza elettorale, che normalmente si aggira intorno al 2%. I suoi esponenti votano sempre compatti la fiducia al governo di Matteo Renzi, seguono le indicazioni del PD negli altri casi, ma ogni tanto viene loro concesso di astenersi. Sono destinati a scomparire alle prossime elezioni politiche e, in attesa dell’evento, in molti si stanno agitando per posizionarsi al meglio ed evitare il malinconico ritorno a casa, con conseguente perdita della poltrona, anche se non del vitalizio. Alcuni stanno già bussando per un ritorno all’Albergo Forza Italia e probabilmente saranno riaccolti. Personalmente ritengo che la fatica risulterà sprecata, perché in queste condizioni e con questi metodi il disgusto provocato negli elettori sarà talmente forte, che a sparire non sarà soltanto l’NCD: sparirà anche Forza Italia.

-Vladimir Putin non gode in genere di buona stampa nel mondo occidentale: forse perché sta ricostruendo su nuove basi la potenza della Russia, forse perché è il più deciso avversario del terrorismo, in particolare di quello di matrice islamica.  Da qualche tempo la Russia è sottoposta anche a boicottaggio economico da parte Usa ed UE, per aver essa occupato la Crimea, togliendola all’Ucraina. A Barak Obama non è sembrato vero di poter ricreare un clima da guerra fredda e creare un fossato tra UE e Russia. Qualcuno dimentica che la Crimea è una regione russa, abitata da Russi, e che solo in epoca sovietica, quando i confini interni avevano un carattere esclusivamente amministrativo, fu assegnata all’Ucraina. Non casualmente Lev Tostoj, forse il più grande narratore russo, compose i  Racconti di Sebastopoli, ambientati proprio nella penisola di Crimea. Qualcuno si è poi ricordato che Putin ha commesso anche un altro peccato mortale: niente di meno egli ha cambiato unilateralmente i confini usciti fuori dalla Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo questo qualcuno ha dimenticato che un peccato ancora più grave è avvenuto in precedenza: nel 2008 la Nato ha creato unilateralmente lo stato fantoccio del Kosovo, dandolo in gestione alla mafia locale, dopo averlo sottratto militarmente, con una guerra impari, all’ex Jugoslavia. Ma tant’è: ognuno ricorda quello che gli fa più comodo. Solo che certi principî o valgono per tutti o non valgono per nessuno.

- Ho cominciato a frequentare la sede dell’Azione cattolica a Scandale all’età di 7-8 anni. Il “presidente”, così lo chiamavamo, era Gino Scalise. Qualche anno fa, l’ultima volta che l’ho visto, Gino mi disse che aveva ritrovato tra le sue vecchie carte alcuni quaderni scritti da me e di cui intendeva farmi dono. Lo ringraziai e decidemmo di rivederci al più presto: ero molto curioso di sapere che cosa potessi avere scritto da bambino. Il 19 ottobre 2014 mi giunse la notizia che Gino era morto. A parte il dolore che me ne venne, pensai subito che quei quaderni non li avrei più rivisti. Quei quaderni sono di nessuna importanza per gli altri, ma importanti per me. Nel caso dovessero saltar fuori da qualche parte, posso dire, a chi eventualmente dovesse venirne in possesso, che io sono sempre disponibile ed interessato ad averli? Di recente è uscita una sua biografia scritta dall’amico Iginio Carvelli, che saluto e con il quale mi è capitato qualche volta di ricordare le qualità umane di Gino Scalise. Che fu una persona semplice, mite, gentile, sempre disponibile a fornire aiuto a chi ne avesse bisogno. Sono sicuro che il suo ricordo durerà a lungo, molto a lungo.

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