Il 20 gennaio, con il giuramento alla Casa
Bianca, è iniziata ufficialmente l’era Trump. Ovviamente è ancora presto per
esprimere un giudizio, ma le sue prime mosse lasciano sperare bene. Mi limito,
a mo’ di esempio, ad un solo fatto significativo. Trump prenderà lo stipendio
simbolico di un dollaro all’anno, il che, nei tempi dell’antipolitica, è una mossa
indovinata. Mi ricorda un po’ il nostro Mario Monti, il quale, per fare il
Presidente del Consiglio, pretese e ottenne preliminarmente da Napolitano di
essere nominato senatore a vita, in modo da farsi mantenere vita natural
durante dal popolo italiano. E’ vero: Trump è già ricco di suo, ma non so
quanti altri al posto suo avrebbero fatto la stessa cosa. Quanto ad un altro
personaggio che per alcuni aspetti gli somiglia, Silvio Berlusconi, durante la
sua lunga Presidenza non è mai stato chiaro che cosa abbia fatto in merito, ma
ritengo che con la sua “discesa in campo” (come egli la definiva), alla fine
egli ci abbia rimesso, tra sovvenzioni al partito, condanne e risarcimenti
miliardari impostigli dal partito dei giudici e da quella che, solo per
convenzione, siamo soliti chiamare la “giustizia italiana”.
Ovviamente un politico non si può giudicare
solo da questo e nel caso di Trump staremo a vedere quel che saprà fare.
Intanto la sua elezione può essere considerata una sorta di pernacchia (o
pernacchio?, come diceva Eduardo De Filippo) al trombonismo e al paraculismo universali
e questo è già qualcosa. Trump ha dimostrato che si può essere eletti
Presidente degli Stati Uniti, facendo una pernacchia
- a George Soros, il miliardario americano
di origini ungheresi e suo acerrimo nemico, che fa miliardi a palate speculando ogni giorno sui
mercati finanziari, ma dicendo un giorno sì e l’altro pure che bisogna aiutare
i diseredati del mondo;
- a Barack Hussein Obama, che ha avuto il
premio Nobel per la pace sulla fiducia, ma che tra tutti i Presidenti americani
è quello che detiene il record per numero di bombe disseminate e lanciate in
molte aree del mondo, mentre ogni giorno rivendica (anzi rivendicava) il suo
anelito alla diffusione della libertà e della giustizia per tutti i popoli della
terra;
- a Hillary Clinton, corrotta ed incapace ex
Segretario di stato, che si atteggiava a paladina del politicamente corretto e
dei diritti delle donne, sempre pronta a bacchettare Trump durante la campagna
elettorale, ma incapace di vedere quel che accadeva a casa sua, quando suo
marito Bill, da lei perdonato, passava il tempo alla Casa Bianca facendosi fare
p…… da Monica Lewinsky;
- al bel mondo hollywoodiano magnificamente
rappresentato da Robert De Niro e Madonna, i quali sostenevano che, in caso di
vittoria di Trump, avrebbero cambiato nazione e invece sono sempre lì, ad
imprecare ed a cercare di fare soldi, come prima, meglio di prima;
- al mondo dell’editoria e della TV,
magnificamente rappresentato rispettivamente dalla grande stampa cosiddetta
“progressista” (“liberal” negli USA, vedi Washington Post) e dalla Cnn, che consideravano Trump un
impresentabile e che non riuscivano a
capire, nella loro cecità, che di impresentabile c’era solo la faziosità dei
loro servizi;
- al tradizionale mondo politico americano,
che vedeva accomunati, in un unico intento, democratici e repubblicani, senza
più alcuna distinzione sul piano
pratico, per cui un Bush poteva disinvoltamente essere scambiato con un Clinton
e viceversa;
- al mondo politico (poteva mancare? ) che
gravita intorno all’UE, quello che fa riferimento a personaggi come Angela
Merkel, François Hollande, al nostro caricaturale Matteo Renzi, quel mondo che
fa i gargarismi ogni giorno con belle parole tipo “accoglienza diffusa, bontà,
integrazione”, che ancora non si è
ripresa dal colpo della Brexit e che inorridisce quando Trump dice che vuole
sterminare il terrorismo islamico.
A
questo gagliardo mondo si potrebbe ancora aggiungere molto altro, come il mondo
della contestazione permanente, dei Black bloc, dell’LGBT(Lesbian, Gay,
Bisexual, Transexual), del no a tutto, del femminismo arrabbiato e professionale.
Ma di tutto questo si può anche non tener conto, trattandosi di un mondo
folkloristico e sempre più prevedibile e scontato, che ormai fa quasi parte del
paesaggio.
Ecco, l’elezione di Trump è stata quasi una
pernacchia (o pernacchio?) a quel mondo sopra elencato. Solo per questo valeva
e vale la pena di continuare a vivere per vedere come va a finire e per
assistere al dilagare della bava che fuoriesce dai denti di tutti quelli che
ancora non riescono a rassegnarsi.
Bene. Per il futuro staremo a vedere, ma già
tutto questo vi sembra poco?
P.S. Per chi volesse approfondire, nel film L'oro di Napoli Eduardo De Filippo spiega il pernacchio. Vedi qui
Ezio Scaramuzzino
P.S. Per chi volesse approfondire, nel film L'oro di Napoli Eduardo De Filippo spiega il pernacchio. Vedi qui
Ezio Scaramuzzino
Nessun commento:
Posta un commento