Non
sono un lodatore del tempo antico, non ripeto ossessivamente che una volta tutto andava per il meglio e che oggi tutto va per
il peggio; ma che molte cose siano cambiate in peggio mi sembra una verità difficilmente
confutabile.
Nell’’800
Quintino Sella, Ministro delle Finanze, si paga il biglietto del treno di
tasca sua, pur potendo viaggiare gratis. Il Ministro, che chiede sacrifici agli Italiani per arrivare al pareggio del bilancio, sa che per primo deve dare l'esempio. Lo stesso Mussolini, al quale si possono
addebitare ben altre colpe, quando è catturato dai partigiani, ha con sé solo una borsa piena di documenti e, una volta ucciso ed appeso a testa in giù a
Piazzale Loreto, non lascia cadere dalle
sue tasche nemmeno una lira. Alcide De Gasperi, quando nel 1946 si reca a
Parigi per partecipare alla Conferenza della Pace, indossa un cappotto
rivoltato, non disponendo del denaro necessario per comprarne uno nuovo. Con lo stesso cappotto l'anno successivo si reca in visita ufficiale negli Stati Uniti.
In
tempi recenti Claudio Scajola, Ministro per le Attività Produttive, compra una casa con vista sul Colosseo
a Roma, in parte con soldi altrui, ma “a sua insaputa”. Semplicemente ha fatto un po' di confusione tra le Attività Produttive della Nazione e quelle di casa sua. Nel 2011, Mario Monti,
incaricato di formare un nuovo governo con il compito di risanare la situazione
economica, per prima cosa pretende ed ottiene di essere nominato senatore a
vita: in tal modo ottiene pure di farsi mantenere dagli Italiani per il resto
dei suoi giorni. Giuliano Amato, più volte ministro ed oggi giudice
costituzionale, già riformatore al ribasso delle pensioni degli Italiani,
percepisce oggi varie pensioni per un ammontare di circa 30.000 € al mese. Caratteristica tipicamente italiana: sono i politici, straricchi e destinati a percepire pensioni vergognosamente e scandalosamente alte, ad imporre sacrifici alla povera gente con pensioni da fame.
Sto
leggendo da qualche tempo le memorie di Winston Churchill e vi ho trovato un
episodio che ritengo significativo ai fini del nostro discorso.
Sabato 17 Febbraio 1945 Winston Churchill incontra a
Il Cairo il monarca saudita Ibn Saud. E’ accompagnato dalla figlia Sarah e
dal Ministro degli esteri Anthony Eden. Così egli racconta l'incontro nella sua Storia della Seconda Guerra Mondiale.
Sarah
frattanto aprì la valigia che le aveva offerto Ibn Saud. Conteneva molti
splendidi manti arabi e parecchi vasi di profumi rari e deliziosi. In fondo
c’era mezza dozzina di scatole di cartone di varie dimensioni. Una di queste
conteneva un diamante col cartello del prezzo: 1.220 sterline. C’era un certo
numero di altre gemme e parecchie collane di perle del Mar Rosso. Anthony ebbe
analoga serie di regali, sebbene nel suo caso il diamante fosse proporzionato
al suo rango. Quando, al ritorno a Londra, riferii al Gabinetto su questi
argomenti, avvertimmo che naturalmente non ci saremmo tenuti nemmeno uno dei preziosi. Infatti il
Tesoro, a cui furono dati, con essi quasi pagò l’automobile che mi ero
impegnato a regalare a Ibn Saud.
Circa
70 anni dopo, Domenica 8 Novembre 2016, Matteo Renzi è in visita a Ryad presso la monarchia
saudita. Così Il fatto quotidiano
racconta la visita in un articolo dell’8 gennaio 2016.
Parapiglia
…. per i Rolex elargiti dagli
amici di Ryad. …., quelli che gli oltre 50 ospiti di Roma
…. hanno adocchiato sui banchetti del salone per la cena con la famiglia al
trono…..
Gli
illustri dipendenti profanano le norme: gli impiegati pubblici di qualsiasi
grado devono rifiutare gli omaggi
che superano il valore di 150 euro
oppure consegnarli subito agli uffici di competenza. Qui non si tratta di
centinaia, ma di migliaia di euro. Perché i sovrani sauditi preparano per gli
italiani dei pacchetti con orologi preziosi: avveniristici cronografi con il
prezzo che oscilla dai 3.000 ai 4.000 euro e Rolex robusti, per polsi atletici,
del valore di non meno di 20.000 €. A Renzi viene recapitato anche un
cassettone imballato, trascinato con il carrello dagli inservienti….. Il
momento è di gioia. Ma un furbastro lo rovina. Desidera il Rolex. Scambia la
sua scatoletta contenente il pacchiano cronografo con quella dell’ambito
orologio svizzero e provoca un diverbio che rimbomba nella residenza di re Salman. Tutti reclamano il Rolex. ….
….L’ambasciatore
Armando Varricchio inorridisce
di fronte a una scena da mercato di provincia per il chiasso che interrompe il
sonno dei sauditi. Anche perché i generosi arabi sono disposti a reperire
presto altri Rolex pur di calmare gli italiani. Non sarà un pezzo d’oro a
sfaldare i rapporti tra Ryad e Roma: ballano miliardi di euro di appalti….. E che sarà mai una
vagonata di Rolex? ….
Il
racconto non finisce qui. Cos’è accaduto dopo la notte di Ryad? Chi non voleva
restituire o non ha ancora restituito i Rolex?
Ogni commento è superfluo.
P.S. Invio ai miei lettori auguri di cuore per un felice e prospero 2017.
P.S. Invio ai miei lettori auguri di cuore per un felice e prospero 2017.
Buon anno anche a te! Mi piace molto leggerti!
RispondiEliminaPer gli orologi io direi di andare in quel di Rignano e di lì cercare, a fiuto, di trovare dove possono essere finiti perchè pare che abbia tenuto tutto lui, anche se forse a qualcuno ritengo avrà dovuto lasciare qualcosa