Pasquale
Attianese
Notizia boom a Crotone: Pasquale Attianese
tratto in arresto perché considerato, addirittura, il capo di una banda di
tombaroli che trafficavano nella vendita
clandestina di reperti archeologici.
Con
Pasquale Attianese ho avuto una certa frequentazione professionale, che
nel corso di tanti anni mi ha consentito di conoscerlo bene. Pasquale Attianese
era, ed è, il massimo esperto di archeologia magno-greca dell’Italia
meridionale, perito del Tribunale di Crotone, docente di Latino e Greco, autore
di vari testi sulla numismatica magno-greca e sull’archeologia nella provincia
di Crotone. Sono convinto che riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti
contestatigli.
Gli inquirenti parlano di intercettazioni
telefoniche. Pasquale era, ed è, un estroverso, solo un po’ spensierato ed incline a
prendere sotto gamba certe situazioni. Immagino che, se qualcuno per telefono
gli chiedeva un consiglio, lui non si tirava indietro e magari gli poteva anche
capitare di parlare a ruota libera. Ma da questo a passare per capo di una
banda di malfattori ce ne corre.
E poi conosco Pasquale anche sotto altri aspetti. Siamo stati colleghi per tanti anni e ricordo bene le sue difficoltà,
quando aveva qualche spesa imprevista o quando doveva cambiare gli pneumatici
dell’auto. Insomma: cerco di stare con i piedi per terra e mi è difficile
pensare al capo di una banda che ha problemi quando deve andare dal gommista.
Caro Pasquale, ti aspettiamo, non per una cena,
ma per una pizza, che è uno dei pochi lussi che ancora possiamo permetterci con le nostre
pensioni. Ciao, a presto.
Valeria
Fedeli
Di
Valeria Fedeli ormai sappiamo tutto o quasi. Al momento della sua nomina a
Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, il grosso pubblico sapeva poco
di lei, ma tutti erano convinti che, chiunque essa fosse, non poteva certo far
peggio dell’accoppiata Giannini-Faraone che l’aveva preceduta. E invece lei c’è
riuscita; probabilmente ci ha dovuto mettere un po’ di impegno, ma c’è
riuscita: con i falsi curriculum, le sue mielose giustificazioni e la sua falsa
laurea. Ora però, passata la tempesta, ci ha preso gusto e, approfittando
della delega prevista dalla “Buona
scuola”, vuole riformare gli Esami di stato. Alla Maturità niente più minimo sei
in tutte le materie, basterà la media del sei, che è cosa ben diversa; niente
più quizzone, le prove scritte saranno due; niente più tesina, basterà aver
fatto l’alternanza scuola-lavoro (una vera perdita di tempo) ed aver
partecipato (non superato, partecipato) alle prove Invalsi, finora facoltative.
Alla terza Media abolizione della prova Invalsi e riduzione degli scritti.
Quando scoppiò il caso della laurea
inesistente, sui social si disse che nel nostro Paese, per fare il Ministro
dell’Istruzione, bastavano la Licenza Media e l’iscrizione al PD. Non è che per
caso, per superare la Maturità, si arriverà allo stesso punto?!
Antonio
Tajani
Antonio
Tajani è stato eletto Presidente del Parlamento europeo.
Siamo contenti per lui e siamo contenti anche per l’Italia, che così raggiunge
un trittico di presenze importanti dalle parti di Bruxelles (Tajani, Mogherini,
Draghi). La stampa di riferimento ha salutato l’elezione con toni commossi e
trionfalistici, considerandola l’inizio di una ripresa continentale delle
istanze moderate. Ci andrei un po’ cauto. Tajani, a quel che se ne sa, è una
brava persona. Tra i fondatori di Forza Italia, è sempre rimasto vicino a
Berlusconi, il che costituisce un titolo di merito se solo si pensa a quel che
è avvenuto negli ultimi venti anni intorno al Cavaliere, e quindi, solo per
questo, bisognerebbe dare un premio alla sua lealtà. Ma, a parte questa lealtà,
non risultano altre particolari benemerenze dell’uomo politico. Staremo a
vedere, ma da questa elezione esce confermata una tendenza, che sembra
consolidarsi nel corso degli anni. Quella di assegnare all’Italia, in ambito
europeo, incarichi di facciata, più che di sostanza. A parte il caso di Mario
Draghi, che dirige la BCE, Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione
per gli affari esteri e la politica di sicurezza (mai definizione fu più
altisonante e più vuota), si ritrova a dirigere una politica estera che in
realtà non esiste ed Antonio Tajani avrà il compito di moderare i dibattiti di
un Parlamento che non conta nulla, o quasi. Del resto tutto si tiene. I nostri
rappresentanti sono l’espressione di un’Italia che, con il suo mostruoso debito
pubblico, ormai conta poco o niente e che viene trattata come e per quello che
conta.
Marco Minniti
Marco
Minniti è il nuovo Ministro dell’ Interno e, da quando è stato nominato, si
respira un’aria nuova al Viminale. Si ritorna a parlare di CIE, Centri di
identificazione ed espulsione, una volta
innominabili a Sinistra, e di maggiore
celerità ed efficienza nell’iter di attribuzione del diritto d’asilo e nelle
espulsioni dei non aventi diritto. Parole? Vedremo. Minniti è Calabrese ed ha
la testa dura, per cui penso che non si rassegnerà facilmente e non getterà la
spugna, prima di aver tentato tutto il possibile. Oltre tutto è abituato ad agire in modo riservato e parla
poco, a differenza di Renzi e di Alfano
che l’ha preceduto, per cui in genere non promette ciò che poi ritiene di non
poter mantenere. Se una cosa gli manca, a mio modesto parere, è una visione
complessiva dei problemi e del contesto in cui si trova ad operare. Lo sa
Minniti quello che lo attende? Conosce le incrostazioni, gli interessi, gli
intrallazzi contro cui gli toccherà muoversi?
Perché c’è qualcosa di pateticamente tragico
in questo nostro sgangherato Paese. L’Italia ha milioni di cittadini che vivono
sotto la soglia di povertà, eppure…eppure questo nostro sgangherato ed amato
Paese si è messo in testa di risolvere i problemi di assistenza dell’universo
mondo. Cerca clandestini dappertutto, li trasporta, li accoglie, li paga anche,
perché stiano buoni. Per ora si limita all’Africa ed al Medioriente. Ma perché
limitarsi? Ammesso che ci riesca, perché non andare a raccogliere quelli
dell’Asia, dell’America latina, del pianeta Marte pure, se ce ne sono? Perché i
primi sì e gli altri no? La bontà o è totale o non è.
Capito Minniti? Bastera un CIE per ogni
Regione? O ce ne vorrà uno per ogni
Comune? Auguri, Minniti, ne hai bisogno.
Ezio Scaramuzzino
Ezio Scaramuzzino
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