venerdì 27 gennaio 2017

Jendu vinendu10: Trump-Provolo-Amato

Donald Trump
Diabolico Trump! Si è insediato solo da pochi giorni ed ha già costruito il muro di separazione con il Messico! La cosa è venuta fuori quando un gruppo di dimostranti, con tanto di bandiere al vento e cartelloni di protesta, si è diretto dalla California verso il confine per manifestare, protestare e scassare tutto secondo le migliori tradizioni della sinistra-gauche-left-izquierda, e, toh!, ha trovato il muro già costruito. Sconcerto, incredulità, rabbia e infine una rapida ricerca su Wikipedia per sapere come stavano effettivamente le cose. E’ saltato fuori che il muro esisteva già dal 1994, che l’aveva costruito Bill Clinton e che Trump voleva e vuole solo ultimarlo.
Allora con chi se la prendeva il gesuita-peronista-sinistrista Jorge Bergoglio quando, alla vigilia delle presidenziali americane, si opponeva a chi aveva intenzione di costruire muri invece di costruire ponti? Nel 1996 lo scrittore sudamericano Alvaro Vargas Llosa scrisse un famoso pamphlet, Manuale del perfetto idiota di sinistra latino americano. Per caso aveva conosciuto Bergoglio e si ispirava a lui?

Francesco Provolo
Non so se sapete chi è Francesco Provolo (mai nome fu più azzeccato). Bene. Trattasi di Sua Eccellenza (così vengono ancora chiamati i prefetti nell’Italia repubblicana) l’illustrissimo Signor Prefetto di Pescara Francesco Provolo, ovvero il diretto superiore della funzionaria improvvisatasi centralinista-modello, che ha ritenuto una bufala le disperate richieste di soccorso per l’Hotel Rigopiano, arrivando perfino a deriderle.
Prima di Pescara era in carica a Rovigo. Qui (riprendo i dati dal sito Imola oggi) i suoi meriti sono stati quelli di aver inaugurato la strategia dei centri d’accoglienza piazzati a macchia di leopardo in minuscoli paesini del Polesine e di aver ordinato la requisizione del famoso hotel di Ficarolo, con susseguenti proteste della popolazione. Poi, purtroppo, lo hanno mandato a far danni a Pescara.
Ponete un po’ mente alla filiera di comando. La signora X, funzionaria di cui ignoriamo il nome perché è protetta dai superiori, ha sopra di sé il prefetto Francesco Provolo (bisogna ricordarselo questo nome), che certamente ha fatto carriera sotto il ministro Angelino Alfano, che aveva come capo del governo Matteo Renzi, che a sua volta aveva come punto di riferimento il Presidente Sergio Mattarella. Con questi genî politici e amministrativi del nostro sgangherato e sfortunato Paese i risultati non potevano che essere i 29 morti dell’Hotel Rigopiano.
Un’ultima annotazione. I responsabili dell’attuale tragedia gridano che  dobbiamo essere uniti nei momenti di difficoltà. Bisogna ricordare che, all’epoca del terremoto dell’Aquila nel 2009, l’opposizione PD delirava e sbavava contro Bertolaso, capo della Protezione Civile, ed organizzava i “carriolanti”, che fingevano di raccogliere con le carriole le macerie del terremoto, creando non pochi problemi ed inveendo contro Berlusconi, che invece (secondo loro) pensava solo a ricostruire le case. Orbene quell’invito va rispedito al mittente per un solo motivo: perché è semplicemente stomachevole.

Giuliano Amato
Il nome di Giuliano Amato forse dice poco ai giovani di oggi,  ma per coloro che hanno molti ricordi (come me, purtroppo) quel nome evoca molte sensazioni. Giuliano Amato fu tra gli esponenti di spicco del Partito Socialista all’epoca di Bettino Craxi ed in tale veste egli ricoprì molti incarichi: fu suo uomo di fiducia, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Ministro del Tesoro e, quando Craxi fu costretto a riparare in Tunisia a causa delle note vicende giudiziarie, fu il suo naturale successore, ricoprendo per ben due volte la carica di Presidente del Consiglio. Questo comunque non gli impedì di disconoscere il suo capo, talché, quando Craxi morì “in esilio” nel 2000, egli ritenne opportuno  e conveniente (per lui) non partecipare ai funerali ad Hammamet. In seguito egli ha abbandonato la politica attiva, ma non l’esigenza di cumulare cariche, per cui negli ultimi tempi è stato Presidente dell’Istituto Treccani ed attualmente è giudice costituzionale, non disdegnando, presumo, futuri incarichi, nel caso gli dovessero essere offerti.
Attualmente è ufficialmente in pensione e, in tale veste, ha un triste primato: l’INPS gli corrisponde varie pensioni, per un ammontare complessivo di circa 32 mila Euro mensili, suscettibili di aumento, man mano che gli incarichi e gli emolumenti si accumulano.
Pare che nei giorni scorsi sia stato decisivo un suo intervento come giudice costituzionale, per dirimere i problemi relativi al “Consultellum”, come in gergo è chiamato l’ultimo sistema elettorale partorito dai nostri legislatori. Inutile dire che il “Consultellum” fa acqua da tutte le parti e quasi certamente avrà bisogno di ulteriori ritocchi.
Diceva Bertolt Brecht: “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi”. Io, più modestamente, dico: “Beati i popoli che non hanno bisogno di personaggi come Giuliano Amato”.
Ezio Scaramuzzino


2 commenti:

  1. Ne riporto qualche passo sul mio gruppo perchè non tutti leggono oltre il titolo
    Immagino che fra qualche anno andrà peggio, so da mia figlia insegnante che i ragazzi riescono a mala pena a leggere ma non a capire quello che leggono (insegna italiano e latino al liceo classico)

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