Donald
Trump
Diabolico
Trump! Si è insediato solo da pochi giorni ed ha già costruito il muro di
separazione con il Messico! La cosa è venuta fuori quando un gruppo di
dimostranti, con tanto di bandiere al vento e cartelloni di protesta, si è
diretto dalla California verso il confine per manifestare, protestare
e scassare tutto secondo le migliori tradizioni della
sinistra-gauche-left-izquierda, e, toh!, ha trovato il muro già costruito.
Sconcerto, incredulità, rabbia e infine una rapida ricerca su Wikipedia per
sapere come stavano effettivamente le cose. E’ saltato fuori che il muro
esisteva già dal 1994, che l’aveva costruito Bill Clinton e che Trump voleva e
vuole solo ultimarlo.
Allora con chi se la prendeva il
gesuita-peronista-sinistrista Jorge Bergoglio quando, alla vigilia delle
presidenziali americane, si opponeva a chi aveva intenzione di costruire muri
invece di costruire ponti? Nel 1996 lo scrittore sudamericano Alvaro Vargas
Llosa scrisse un famoso pamphlet, Manuale
del perfetto idiota di sinistra latino americano. Per caso aveva conosciuto
Bergoglio e si ispirava a lui?
Francesco
Provolo
Non so se sapete chi è Francesco Provolo (mai nome fu più azzeccato).
Bene. Trattasi di Sua Eccellenza (così vengono ancora chiamati i prefetti
nell’Italia repubblicana) l’illustrissimo Signor Prefetto di Pescara Francesco
Provolo, ovvero il diretto superiore della funzionaria improvvisatasi centralinista-modello,
che ha ritenuto una bufala le
disperate richieste di soccorso per l’Hotel Rigopiano, arrivando
perfino a deriderle.
Prima di Pescara era in carica a
Rovigo. Qui (riprendo i dati dal sito Imola
oggi) i suoi meriti sono stati quelli di aver inaugurato la strategia dei centri d’accoglienza piazzati a
macchia di leopardo in minuscoli paesini del Polesine e di aver
ordinato la requisizione del famoso hotel di Ficarolo, con susseguenti proteste
della popolazione. Poi, purtroppo, lo hanno mandato a far danni a Pescara.
Ponete un po’ mente alla filiera di
comando. La signora X, funzionaria di cui ignoriamo il nome perché è protetta
dai superiori, ha sopra di sé il prefetto Francesco Provolo (bisogna ricordarselo
questo nome), che certamente ha fatto carriera sotto il ministro Angelino
Alfano, che aveva come capo del governo Matteo Renzi, che a sua volta aveva come punto di riferimento il Presidente Sergio Mattarella. Con questi genî politici e amministrativi del nostro sgangherato e sfortunato Paese i risultati non potevano che essere i 29 morti dell’Hotel
Rigopiano.
Un’ultima annotazione. I responsabili dell’attuale
tragedia gridano che dobbiamo essere
uniti nei momenti di difficoltà. Bisogna ricordare che, all’epoca del terremoto
dell’Aquila nel 2009, l’opposizione PD delirava e sbavava contro Bertolaso,
capo della Protezione Civile, ed organizzava i “carriolanti”, che fingevano di
raccogliere con le carriole le macerie del terremoto, creando non pochi
problemi ed inveendo contro Berlusconi, che invece (secondo loro) pensava solo
a ricostruire le case. Orbene quell’invito va rispedito al mittente per un solo
motivo: perché è semplicemente stomachevole.
Giuliano Amato
Il nome di Giuliano Amato forse dice poco ai giovani di oggi, ma per coloro che hanno molti ricordi (come
me, purtroppo) quel nome evoca molte sensazioni. Giuliano Amato fu tra gli
esponenti di spicco del Partito Socialista all’epoca di Bettino Craxi ed in
tale veste egli ricoprì molti incarichi: fu suo uomo di fiducia,
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Ministro del Tesoro e, quando
Craxi fu costretto a riparare in Tunisia a causa delle note vicende
giudiziarie, fu il suo naturale successore, ricoprendo per ben due volte la
carica di Presidente del Consiglio. Questo comunque non gli impedì di
disconoscere il suo capo, talché, quando Craxi morì “in esilio” nel 2000, egli
ritenne opportuno e conveniente (per
lui) non partecipare ai funerali ad Hammamet. In seguito egli ha abbandonato la
politica attiva, ma non l’esigenza di cumulare cariche, per cui negli ultimi
tempi è stato Presidente dell’Istituto Treccani ed attualmente è giudice
costituzionale, non disdegnando, presumo, futuri incarichi, nel caso gli
dovessero essere offerti.
Attualmente è ufficialmente in pensione
e, in tale veste, ha un triste primato: l’INPS gli corrisponde varie pensioni,
per un ammontare complessivo di circa 32 mila Euro mensili, suscettibili di
aumento, man mano che gli incarichi e gli emolumenti si accumulano.
Pare che nei giorni scorsi sia stato
decisivo un suo intervento come giudice costituzionale, per dirimere i problemi
relativi al “Consultellum”, come in gergo è chiamato l’ultimo sistema
elettorale partorito dai nostri legislatori. Inutile dire che il “Consultellum”
fa acqua da tutte le parti e quasi certamente avrà bisogno di ulteriori
ritocchi.
Diceva Bertolt Brecht: “Beati i popoli
che non hanno bisogno di eroi”. Io, più modestamente, dico: “Beati i popoli che
non hanno bisogno di personaggi come Giuliano Amato”.
Ezio Scaramuzzino
Ezio Scaramuzzino
Stupendo il tuo articolo!
RispondiEliminaNe riporto qualche passo sul mio gruppo perchè non tutti leggono oltre il titolo
RispondiEliminaImmagino che fra qualche anno andrà peggio, so da mia figlia insegnante che i ragazzi riescono a mala pena a leggere ma non a capire quello che leggono (insegna italiano e latino al liceo classico)